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Per noi l’8 marzo

donna_Auguri a tutte le donne. Alle nostre compagne e alle nostre mogli. Alle nostre figlie e alle nostre madri.

Auguri alle nostre amiche di “Upper”! Cosa sarebbe il nostro gruppo senza la loro “sensibilità”?

E auguri a tutte le donne di Monte Marenzo, veramente a tutte. E a tutte, idealmente, il nostro mazzo di mimose.

Per noi l’8 marzo è occasione di riflessione. In questo giorno ci sforziamo di pensare un po’ di più al femminile, a elencare l’importanza dell’altra metà del cielo, al ruolo della donna nella nostra società, ai suoi diritti spesso calpestati.

Ma non vogliamo fare qui un “trattato sulla donna”, rischieremmo di essere tra quelli che spargono fiumi di inchiostro sull’argomento con pochi tangibili risultati.

Da questo blog è iniziato un ragionamento su donne e politica e le considerazioni che avete fatto sono condivisibili. Amici e amiche di Upper possono intervenire lì, o con altri post, per focalizzare sul nostro sito, in ogni momento dell’anno, non solo l’8 marzo, il punto di vista “al femminile” su tutte le questioni che ci riguardano.

Per noi l’8 marzo è occasione di festa. Ci uniamo a voi, splendide e solari creature, per “invidiare” un po’ la vostra vitalità di tutti i giorni e di essere di gran lunga più creative e forti del “sesso forte”.

E allora auguri e una dedica che non può essere che in poesia:

 

Nessuno può immaginare

Quel che dico quando me ne sto in silenzio

Chi vedo quando chiudo gli occhi

Come vengo sospinta quando vengo sospinta

Cosa cerco quando lascio libere le mie mani.

Nessuno, nessuno sa

 

Quando ho fame quando parto

Quando cammino e quando mi perdo,

Nessuno sa che per me andare è ritornare, e ritornare è indietreggiare

Che la mia debolezza è una maschera e la mia forza è una maschera

E quel che seguirà è una tempesta.

 

Credono di sapere

Ed io glielo lascio credere

E creo

 

Hanno costruito per me una gabbia affinché la mia libertà fosse una loro concessione

E ringraziassi e obbedissi

Ma io sono libera prima e dopo di loro, con e senza di loro

 

Sono libera nella vittoria e nella sconfitta

La mia prigione è la mia volontà!

La chiave della prigione è la loro lingua

Tuttavia la loro lingua si avvinghia intorno alle dita del mio desiderio

E al mio desiderio non impartiscono ordini.

 

Sono una donna.

Credono che la mia libertà sia di loro proprietà

Ed io glielo lascio credere.

E creo.

Joumana Haddad (scrittrice, poetessa e giornalista libanese)

Foto: Steve McCurry, Sharbat Gula, Afghan Girl, at Nasir Bagh refugee camp near Peshawar, Pakistan, 1984, Copyright Steve McCurry

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