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Pericolo per i boschi di Santa Margherita?

Domenica scorsa durante la giornata di apertura della chiesa di Santa Margherita facciamo una pausa pranzo. Ci sono i bambini che giocano, curiosi per ogni insetto che vedono o le stranezze della natura.
Francesco nota che alcune foglie di castagno sono “gonfie” in modo innaturale. Le porta a noi adulti. Anche noi ci incuriosiamo e scopriamo che molte foglie dei castagni che circondano la chiesa sono colpite dallo stesso fenomeno.
Qualcuno degli amici presenti ha già sentito che è un problema comune a molte zone boschive del territorio. Si tratta del Cinipide del castagno (Dryocosmus kuriphilus
Yasumatsu il nome scentifico), un insetto parassita. Si tratta di una piccolissima vespa (specie, originaria della Cina) che induce la formazione di “galle” che deturpano le foglie e gli organi fiorali compromettendo lo sviluppo dei germogli colpiti. Un insetto considerato a livello mondiale tra i più dannosi per il castagno.
Attacchi di questo cinipide possono determinare danni molto gravi. Un’intensa attività dell’insetto determina infatti un notevole calo della fruttificazione, forti riduzioni
dell’accrescimento della massa legnosa e il deperimento delle piante colpite.
Le caratteristiche galle si manifestano come escrescenze tondeggianti delle foglie dalla superficie liscia e lucida, con diametro compreso fra 0,5 e 2 cm. Inizialmente le galle si presentano di color verde chiaro e in seguito diventano rossastre.
Inutile abbattere le piante colpite o utilizzare prodotti chimici.
Due soluzioni. La prima è togliere tutte le “bolle” e bruciarle: lavoro praticamente impossibile.
La seconda è l’introduzione di una piccola vespa antagonista  il Torymus sinensis.
La  “vespa sceriffo” – così è stata chiamata questa specie – ha avuto successo dove è stata introdotta (ad es. in Val Seriana).
Non conosciamo quale sia l’estensione del fenomeno, quindi riteniamo opportuno vigilare e segnalare al Comune eventuali situazioni critiche.

cinipide1Domenica scorsa durante la giornata di apertura della chiesa di Santa Margherita facciamo una pausa pranzo. Ci sono i bambini che giocano, curiosi per ogni insetto che vedono o le stranezze della natura.

Francesco nota che alcune foglie di castagno sono “gonfie” in modo innaturale. Le porta a noi adulti. Anche noi ci incuriosiamo e scopriamo che molte foglie dei castagni che circondano la chiesa sono colpite dallo stesso fenomeno.

Qualcuno degli amici presenti ha già sentito che è un problema comune a molte zone boschive del territorio. Si tratta del Cinipide del castagno (Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu il nome scentifico), un insetto parassita. Si tratta di una piccolissima vespa (specie, originaria della Cina) che induce la formazione di “galle” che deturpano le foglie e gli organi fiorali compromettendo lo sviluppo dei germogli colpiti. Un insetto considerato a livello mondiale tra i più dannosi per il castagno.

Attacchi di questo cinipide possono determinare danni molto gravi. Un’intensa attività dell’insetto determina infatti un notevole calo della fruttificazione, forti riduzioni

dell’accrescimento della massa legnosa e il deperimento delle piante colpite.

Le caratteristiche galle si manifestano come escrescenze tondeggianti delle foglie dalla superficie liscia e lucida, con diametro compreso fra 0,5 e 2 cm. Inizialmente le galle si presentano di color verde chiaro e in seguito diventano rossastre.

Inutile abbattere le piante colpite o utilizzare prodotti chimici.

Due soluzioni. La prima è togliere tutte le “bolle” e bruciarle: lavoro praticamente impossibile.

La seconda è l’introduzione di una piccola vespa antagonista  il Torymus sinensis.

La  “vespa sceriffo” – così è stata chiamata questa specie – ha avuto successo dove è stata introdotta (ad es. in Val Seriana).

Non conosciamo quale sia l’estensione del fenomeno, quindi riteniamo opportuno vigilare e segnalare al Comune eventuali situazioni critiche.

2 pensieri su “Pericolo per i boschi di Santa Margherita?”

  1. Il problema dell’insetto sui castagni l’ho notato anch’io nel bosco a Spaiano, nella zona che va verso la cascina e si rincongiunge con Costa.
    Ciao Anna Maria Scapolo

  2. è stata fatta, settimana scorsa, un’assemblea pubblica a galbiate sul tema e un amico, che ha partecipato, mi ha riferito che un esperto ha detto che l’unica cosa da fare è aspettare qualche anno …..?
    poi il fenomeno si assesta (grazie anche all’introduzione dell’antagonista).
    le piante in genere non dovrebbero soccombere a parte i soggetti gia compromessi.
    certo è che fa effetto pensare che un unsetto venuto per sbaglio possa mettere a rischio i nostri boschi..

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