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Sport a San Paol – 2

A furor di popolo, oggi ritorna la rubrica  che tutto il  mondo ci invidia: Sport a San Paol

In questo secondo numero parleremo con un graditissimo ospite il poliedrico e carismatico Allenatore della nostra amata squadra di calcio il San Paoul.

Quindi senza indugi vi presento Antonio Monastra.

 

Ciao Toni innanzitutto ti ringrazio per essere qui e eccoti la prima domanda. Come sei diventato Allenatore e da quanto tempo lo fai?

Mai avrei pensato di diventare allenatore. Ho sempre amato giocare a calcio ma da ragazzino, la figura dell’allenatore, con i suoi schemi e le sue regole, rappresentavano per me quasi un peso e una limitazione.

Alcuni anni fa però, un gruppo di giovani di Monte Marenzo intenzionati ad iscriversi ad un campionato a 7, mi hanno contattato chiedendomi di diventare il loro allenatore.

Sono rimasto sorpreso, non mi sembrava un ruolo adatto a me, ma dopo averci pensato bene, lusingato dalla fiducia dei ragazzi e ritenendola una bella sfida, ho accettato. Era l’anno 2002.

 

La gioia sportiva più grande provata e quella che invece vorresti ancora provare?

La gioia sportiva più grande provata è stata quando nella stagione 2006-2007, giocando il torneo Open a 7, abbiamo vinto 19 partite su 20 aggiudicandoci il campionato con 5 giornate di anticipo e approdando alla fase finale dove tutti ci davano favoriti. Ma, come spesso accade nel calcio, i favoriti non vincono e difatti ci siamo classificati al 3° posto.

Comunque questo risultato ci ha dato la spinta per tentare l’avventura della squadra a 11.

Naturalmente oggi vorrei provare la gioia di portare il San Paoul a vincere il campionato e festeggiare con i tifosi sul monte di Santa Margherita.

 

Dopo un campionato scorso magro di soddisfazioni a livello di risultati pensi che il nuovo San Paoul possa regalarci soddisfazioni? E se sì quali?

E’ ovvio che dopo aver portato più di 50 persone alla finale Play-Off ci si aspettava qualcosa in più dallo scorso campionato, purtroppo gli avversari sono stati più bravi di noi e quindi a loro il merito.

Anche quest’anno partiamo per ottenere il massimo, però la nostra soddisfazione è anche di far conoscere sempre di più il San Paoul e la Polisportiva Monte Marenzo con i risultati sul campo e i valori fuori.

 

Rispetto all’anno passato ci sono dei nuovi innesti? E se sì, questi possono far fare il salto di qualità?

Sì ci sono nuovi innesti che apporteranno la loro esperienza e la loro grinta, ma per fare il salto di qualità serve tutta la squadra.

 

Quali sono le più grosse difficoltà nell’allenare una squadra e soprattutto una squadra del tuo paese?

La difficoltà più grande è quella di fare andare tutti d’accordo anche perché siamo passati da un campionato a 7 giocatori ad uno a 11, evento unico nella storia di Monte Marenzo.

Per superare queste difficoltà ho sempre avuto, ed ho tutt’ora, la collaborazione di validi amici come Marco Isacco, Omar Barachetti e, da quest’anno da Paolo Benedetti.

Ricordo inoltre la collaborazione e l’appoggio della Polisportiva.

Il fatto che sia la squadra del mio paese non mi crea nessun problema.

 

Quali sono stati i tuoi miti calcistici? Chi sono oggi secondo te i migliori tre allenatori in Italia?

I miei miti calcistici sono stati Scirea, Platini e Van Basten.

I migliori allenatori oggi in Italia, secondo me, sono Prandelli, Gasperini e Donadoni.

 

Raccontaci un episodio della tua gioventù calcistica che ti è rimasto impresso e spiegaci perché?

Un episodio che mi è rimasto impresso è stato quando, a 15 anni, sono stato scelto dai miei compagni del Grenta come capitano, dopo che l’allenatore aveva domandato a ognuno di loro chi meritasse la fascia. Mi ha colpito soprattutto perché mi hanno scelto non per i piedi buoni (che non ho) ma per la personalità.

 

Cosa dici ai tuoi giocatori prima di iniziare una partita importante?

Dico sempre di giocare da squadra perché il singolo non vince mai una partita, di uscire dal campo con la consapevolezza di aver dato il massimo e naturalmente di eseguire quanto preparato durante gli allenamenti.

 

Ed eccoti l’ultima domanda in tema sportivo, anche se non strettamente riferita alla squadra.

Pensi che il nostro comune abbia le strutture adeguate a far praticare lo sport a tutti i suoi cittadini?

Penso che le strutture del nostro comune siano adeguate alla pratica sportiva.

Difatti gli ultimi interventi hanno consentito di aumentare e diversificare le discipline praticabili, vedi: Basket, Pallavolo e calcio a 5 al coperto, che sono fruibili sia dai bambini che dagli adulti.

Infine approfitto di questa chiacchierata per ringraziare i nostri tifosi che ci seguono con costanza e ci sostengono; ma soprattutto i ragazzi della squadra che in questi anni con il loro entusiasmo e la loro esuberanza mi hanno dato modo di rimanere giovane.

 

E siamo giunti alla conclusione dell’intervista, saluto e ringrazo Toni e… forza San Paoul. 

 

Il secondo numero della Rubrica Sport a San Paol è terminato.

Un saluto dal corrispondente di UPPER, il vostro Fabrizio Fontana.

(Nella foto Antonio Monastra “in divisa ufficiale” al campo sportivo di Monte Marenzo)

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2 pensieri su “Sport a San Paol – 2”

  1. auguro a tutti, giocatori, allenatori dirigenti della Polisportiva
    un ottimo campionato.Siate sempre sportivamente corretti per tenere alto i valori sportivi e sopratutto il nome della vostra squadra
    SAN PAOL.IN BOCCA AL LUPO cordialmente Gianni ciao

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