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FondMetalli: la risposta all’interrogazione dell’on. Lucia Codurelli

Il sottosegretario Luca BELLOTTI  del Ministero del lavoro il 27 luglio scorso ha risposto all’interrogazione presentata dalla deputata del PD Lucia Codurelli, relativamente alla grave crisi della FondMetalli di Monte Marenzo che rischia di sfociare nella chiusura dello stabilmento del nostro comune.

La parlamentare nella sua interrogazione aveva illustrato le conseguenze che la dismissione dello stabilimento avrebbe comportato (perdita della quasi totalità dei posti di lavoro, perdita di un’attività ancora in grado di sviluppare innovazione nei prodotti e nei processi in collaborazione con la locale università e con specifiche realtà dell’imprenditoria territoriale, perdita di un altro tassello del sistema industriale della provincia di Lecco) , e pertanto chiedeva al Ministero “se non reputava urgente un intervento considerato che si utilizzerebbero ammortizzatori sociali per i dipendenti in un territorio – Monte Marenzo, ndr. – e contemporaneamente si trasferirebbe in un’altra regione italiana la medesima produzione, impiegando manodopera precaria e sottopagata.”

Lo risposta del sottosegretario ha confermato la gravità della situazione, sottolineando, tra l’altro: “…Alla fine di ottobre 2011, quando terminerà l’utilizzo di tutti gli ammortizzatori sociali in corso, è ipotizzabile un esubero di 50 unità lavorative (39 operai e 11 impiegati)… Durante l’ultimo incontro a fronte della volontà manifestata dalla proprietà di voler cessare l’attività produttiva di Monte Marenzo, i rappresentanti sindacali e del Comune di Monte Marenzo hanno ribadito la necessità di salvaguardare l’attività produttiva e il mantenimento dell’occupazione. A tale proposito l’Assessore al lavoro della Provincia di Lecco ha rinnovato la disponibilità dell’Amministrazione provinciale a collaborare per costruire insieme all’azienda le condizioni per il mantenimento dell’attività produttiva, ad esempio individuando soluzioni quali la promozione di un contratto con il Politecnico di Milano per l’avvio di una collaborazione sotto il profilo dell’innovazione di processo e di prodotto. Particolare attenzione è rivolta alla situazione dei lavoratori coinvolti nella crisi e alla scadenza degli ammortizzatori sociali del prossimo ottobre. Tutte le parti interessate intendono collaborare per garantire il loro futuro individuando percorsi di riqualificazione e ricollocazione nel mercato del lavoro se azienda cesserà la propria attività. Anchela Regione Lombardia ha assicurato che parteciperà attivamente, in collaborazione con le altre istituzioni coinvolte, alla definizione degli strumenti di sostegno al personale coinvolto e al possibile rilancio delle attività, monitorando con attenzione gli sviluppi che si stanno ancora definendo, anche avvalendosi delle proprie strutture tecniche. Segnalo, infine, che le Parti sociali, ad oggi, non hanno richiesto alcun incontro al Ministero del lavoro e delle politiche sociali per l’esame della situazione occupazionale né è pervenuta altra segnalazione al riguardo”.

L’onorevole Codurelli ha ritenuto la risposta del Governo insoddisfacente, dichiarando che: “pur riservandosi di svolgere gli approfondimenti necessari circa talune delle informazioni ricevute, che non sembrerebbero corrispondere a quanto risultante sulla base degli incontri territoriali sinora svolti, giudica fortemente elusiva la risposta del rappresentante del Governo, soprattutto laddove questi non ha fornito chiarimenti in ordine ad un possibile utilizzo distorto da parte dell’azienda degli strumenti di sostegno al reddito, a fronte dell’attivazione di processi di esternalizzazione della produzione. Atteso che l’unica reale intenzione della proprietà parrebbe essere la chiusura degli stabilimenti, sarebbe stata auspicabile – a suo avviso – una più attenta verifica del Ministero in ordine al rischio di eventuali forme di abuso nell’utilizzo degli ammortizzatori sociali, finalizzate esclusivamente a realizzare profitti a carico della collettività e sulla pelle dei lavoratori, considerato anche che ipotesi di questo tipo richiamerebbero l’esistenza di gravi violazioni di legge. Pertanto il Governo non può far finta di nulla, nel contempo preso atto di una eventuale disponibilità per un incontro al ministero, sarà oggetto di verifica con il Sindacato e le amministrazioni coinvolte”.

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