Browse By

I colori dell’India

Domenica 19 febbraio: oggi ci siamo concessi una giornata da turisti. Ed e’ stata una gran bella giornata.

Per iniziare una visita ad un tempio, un bel tempio dedicato al Dio Shiva, una divinità maschile tra i principali culti dell’Induismo.  Ci sono statue e ornamenti d’oro e persone un po’ ovunque, con l’ormai consueto seguito di incredibile caos e magnifici colori.

Al tempio si accede rigorosamente scalzi, si attraversano alcune stanze di venerazione che portano ad una sala con una grande statua d’oro.

Nutrivo molta curiosita’ rispetto a questa visita, e come spesso accade da una grande aspettativa deriva un pizzico di delusione: non ho percepito, infatti, quel particolare e indefinito misticismo che mi sarei aspettato di trovare.

Saro’ comunque ampiamente ripagato con la seconda tappa la quale ci ha portato, dopo un viaggio di una mezz’oretta attraverso una bellissima foresta di palme da cocco (foto 1), a visitare l’Isha Yoga Center, un centro di meditazione gestito dalla Isha Foundation, un’organizzazione non religiosa e no profit.

La visita si snoda attraverso un percorso. Dopo un piccolo video introduttivo con alcune indicazioni anche sul significato del luogo, si accede alla prima stanza di meditazione (foto 2). Dopo aver reso omaggio ad una divinita’ Indu’, ci si accomoda nella classica posizione della meditazione yoga: gambe incrociate, polsi appoggiati alle ginocchia e occhi chiusi. E silenzio. Religioso e rispettoso silenzio.

Questo e’ un luogo di pace, tranquillita’ e tolleranza. Vi sono riferimenti a divinita’ Indu'(foto 3), ma l’obiettivo e’ il conseguimento della pace interiore: per raggiungerlo non e’ richiesta nessuna appartenenza.

Si passa poi ad immergersi (chi lo desidera completamente, c’e’ uno spazio per cambiarsi, gli altri solo i piedi) nel Theerthakund, un corso d’acqua sacro e sotterraneo.

Ci aspetta infine la meditazione nel magnifico Dhyanalinga Yoga Temple, una bellissima struttura a cupula composta da ben 250.000 mattoni. Anche qui regna sovrano il silenzio e l’atmosfera che si respira e’ veramente “mistica”. Ti metti li, chiudi gli occhi e ti si libera la testa. Non sei solo, sei attorniato da molte persone, ma ognuno e’ concentrato sulla sua meditazione. Senti solamente un vociare, sembrano preghiere, in un lontano sottofondo. E’ veramente un momento piacevole e riflessivo. L’India da questo punto di vista offre molto.

Lungo la via del ritorno ci concediamo un grande classico: una bella, dissetante e nutriente bevuta di una noce di cocco (foto 4). L’India e’ un territorio ricco di questi frutti, e non di rado si trovano ai bordi delle strade questi venditori che prendono la noce, vi aprono una fessura a colpi d’accetta e vi infilano una cannuccia. Et voila’, quando si parla di “km 0”.

L’ultima bella sorpresa la troviamo visitando un particolare mercato, aperto 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, dove si trovano solamente fiori (foto da 5 a 8), che in India vengono utilizzati in gran quantita’ per questioni religiose o di “buon auspicio”.

In questo mercato si ritrova pienamente quell’esplosione di colori e caos di cui parlavo all’inizio: per quello che ho visto finora, rappresenta una bella immagine di quello che e’ questa societa’. Una societa’ schiacciata tra la grande crescita economica e la globalizzazione e il mantenimento dei legami, ancora molto forti, con la cultura e la tradizione locale.

Ora mi concedo qualche ora di relax e vi saluto, con la promessa di un ulteriore racconto prima del mio rientro.

Daniel  

4 pensieri su “I colori dell’India”

  1. L’India (o meglio l’oriente) e i suoi infiniti contrasti, primo fra tutti quello tra le sue antichissime radici, tradizioni e religioni e la seduzione del consumismo/capitalismo travestito da “progresso”, credo siano magnificamente descritti nei libri di Tiziano Terzani.

  2. Ciao Daniel, grazie per averci regalato un pezzetto di India…non è la stessa cosa ma domani parte il corso di yoga organizzato dall’associazione Solo Yoga e da UPper, ti penseremo.
    Abbiamo bisogno di ancora qualche iscritto per partire a pieni numeri, domani è la lezione prova, se qualcuno vuole provare….

  3. Daniel mi ha ricordato i miei viaggi Pakistani per lavoro (lo stesso caos) e le letture sull’India fatte molti anni fa (L’odore dell’India di Pasolini, Notturno indiano di Tabucchi…). Un continente affascinante. Rumba thanks 🙂

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.