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La “Memoria” tra musiche e parole

L’inizio sconvolge. Non l’inizio dello spettacolo vero e proprio.

Sono le parole che Elisa ci dice prima dello spettacolo. Ha un foglio in mano, lo legge, è un inno al nazismo e al fascismo.

No, non è uno scritto del ventennio. No, è uno scritto su un social network scritto da un italiano appena cinque giorni fa.

Sconvolge che quello scritto abbia ricevuto in pochi giorni 21.000 “mi piace”.

Il problema della memoria è quindi attuale. Bene ha fatto la Biblioteca di Monte Marenzo ed Elisa in particolare ad insistere sulla proposta di uno spettacolo dedicato alla Giornata della Memoria.

In tanti hanno partecipato silenziosi ed attenti ad ascoltare Janos Hasur, ungherese, primo violinista dello Stage Orchestra (ex-TeaterOrchestra) della compagnia del teatro ebreo di Moni Ovadia.

Lo spettacolo “Memoria Musicale” è lo stesso Janos a spiegarlo: “Non è un concerto di violino solo. E’ un cammino tra musiche ebraiche, melodie klezmer e racconti, citazioni e poesie che rievocano la tragedia del popolo sterminato.

Il lamento del violino e le sue struggenti note fanno da contrappunto ai frammenti di lettura dal piccolo libro di Zvi Kolitz ‘Yossl Rakover si rivolge a Dio’, scritto durante le ultime ore della resistenza nel ghetto di Varsavia.

Il narratore -uno degli ultimi combattenti ancora vivi – sarebbe stato testimone di ogni sorta di orrori: avrebbe perso in condizioni atroci i suoi bambini, sua moglie. Unico superstite, ma per pochi istanti ancora,

della sua famiglia, ci lascia a mo’ di testamento spirituale i suoi ultimi pensieri.

Finzione letteraria, certo, ma finzione nella quale tutti noi riconosciamo con sbalordito turbamento la nostra vita.”

Tra i frammenti dei brani  Janos ha inserito il testo di una preghiera ebraica e quello della canzone “Vilna” (Vilnius) che hanno la loro funzione nel giusto ritmo dello spettacolo.

Lo spettacolo non prevede un “bis”. Janos gentilmente ci chiede di lasciare un ricordo sul suo libro “per quando sarà vecchio e lo leggerà ai nipoti”, sorride.

Molti dei presenti ieri sera in Sala civica accolgono l’invito, lasciano un pensiero, chiedono a Janos qualche dettaglio, non sembrano voler andar via. Si fermano davanti al bancone dove sono in mostra tanti libri sull’Olocausto e sugli orrori nazisti e fascisti. Splendidi libri che la biblioteca terrà in mostra per tutta la settimana insieme a molti cartelli esplicativi sull’assurdità delle leggi razziali, sul numero impressionante di vittime nei campi di concentramento.

Mercoledì ci sarà anche un “incontro ravvicinato” con i ragazzi di Monte Marenzo. E’ giusto farlo: per non dimenticare, perché quei “mi piace” non ci siano più.

 

Nella galleria fotografica a fianco alcuni momenti della serata

 

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