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“Talenti”. Sara Velardo, un premio nazionale e il nuovo disco “Polvere e gas”

Ancora un musicista per la nostra rubrica “Talenti”, inaugurata un paio di settimane fa con un articolo su Massimo Deo http://www.unpaeseperstarbene.it/2013/talenti-l%E2%80%99eclettismo-della-chitarra-di-massimo-deo/

Oggi è la volta di Sara Velardo, la giovane “cantautora” lecchese di cui ci eravamo occupati in un articolo a luglio http://www.unpaeseperstarbene.it/2013/sara-e-la-forza-di-una-canzone/ quando Sara fece parlare di sé per aver composto una canzone intitolata  ‘Ndrangheta.

Tranquilli, non ci occuperemo solo di chitarristi ma, come abbiamo annunciato, di personaggi che si muovono nell’ambito culturale del nostro territorio o donne e uomini che si distinguono nelle materie scientifiche e le scienze umane.

Sara Velardo però, in questi giorni si è segnalata nuovamente alle cronache nazionali perché la sua canzone sulla ’ndrangheta, ha vinto il premio nazionale “Musica contro le mafie” promosso dall’Assoziazione “Musica contro le mafie”, dall’Arci in collaborazione con “Libera”. Lo ritirerà insieme ad altri tre che insieme a lei si sono distinti su settanta musicisti in concorso, il 7 dicembre a Bari.

I brani sono stati scelti tenendo conto sia del numero di voti espressi dalle giurie tecniche che hanno scelto i 12 semifinalisti (su una settantina di concorrenti) e dalla valutazione delle performance e dei contenuti sociali ed artistici.

Di rilievo il giudizio sulla canzone di Sara “…una critica dura e senza sconti al malcostume che diventa tradizione, ad un sud martoriato dall’ignavia e dall’indifferenza. La denuncia dell’ingiustizia è necessaria  ma acquisisce pieno valore se seguita da una proposta e dall’impegno nel portarla avanti. La strada dell’impegno è scandita da tre parole : corresponsabilità, continuità e condivisione…!”

Bene e brava. Una bella soddisfazione per lei e per noi che avevamo invitato i nostri lettori a votare il suo video http://www.youtube.com/watch?v=3mcPH4jBPsY&feature=youtu.be

 

Sara Velardo. "La chitarrista" foto di Adriano Barachetti

Brava due volte perché settimana scorsa è uscito il suo secondo disco “Polvere e gas”, una produzione Tde ProductionZ, finanziato grazie alla piattaforma di crowdfunding “Music Raiser”.

La nostra Elisa della Biblioteca, che l’aveva fatta suonare qui da noi il 25 aprile dell’anno scorso, ci ha fatto ascoltare il CD e Massimo Deo, in auto con noi, più competente di me dal punto di vista musicale, annuisce convinto “Brava, mi piace”.

Ascolto con attenzione i testi e la nostra “cantautora”.

Testi coraggiosi. Testi che parlano dell’Italia di oggi, soffocante.

Testi d’amore “immenso”, che serve sottolineare che quell’amore è tra due persone dello stesso sesso? E’ amore, punto! Una risposta musicale a tanti discorsi sull’omofobia”.

Un disco pieno di emozioni, tutto da ascoltare, parola per parola.

Volevo chiamare Sara per un’intervista, ma sono andato sul suo blog. Scopro che lo sta chiudendo ed apre un nuovo sito http://www.saravelardo.it/.

E sul suo blog in chiusura trovo un articolo postato il 9 settembre che racconta meglio di me cosa si ascolta emotivamente nel nuovo disco.

Ve la ripropongo qui.

Rifletto su di me, sulla mia musica, su come il tempo ci aiuti a capire. 

Per anni ho tenuto le mie canzoni lontane dalla vita reale, parlando di emozioni e non di fatti, di realtà, a parte la mia piccola realtà quotidiana. 

In tutti questi anni poi, mi sono sempre detta che lavorare come impiegata mi serviva per separare il mio lato razionale da quello artistico, per preservare la mia musica dalla monotonia e ordinarietà.

Poi ho compiuto trent’anni, e tutto è cambiato.

Ho capito che è impossibile vivere una doppia vita, separando quello che sono da quello che faccio, che devo assolutamente fare la musicista ma, sopratutto, devo mettere nelle mie canzoni non solo quello che sento ma quello che penso, quello di cui parlo tutti i giorni con i miei amici, la politica, la società, la vita.

Viviamo in un momento in cui è da vigliacchi non prendere posizione, restare in disparte ad aspettare.
O si emigra, o si fa qualcosa.

Mi sono trovata a pensare ad un nuovo disco e a dirmi che non potevo non parlare di determinati argomenti, non potevo censurare così il mio cuore.

Da questo percorso, di cui solo a posteriori riesco ad avere consapevolezza, è nato POLVERE E GAS, un disco che parla sì di emozioni ma contiene canzoni per me molto importanti, con un significato preciso, canzoni che per me sono una bandiera, un manifesto, per dire ” sappiate che io la penso cosi” , anche a rischio di perdere amicizie o di essere giudicata.

Da quando è iniziata questa “gravidanza musicale” la mia vita si è arricchita di nuove persone ed esperienze, inaspettate, cercate, sperate.

Molti pensano che per un musicista la soddisfazione più grande sia vendere dischi o fare concerti ma spesso si trascura quanto bene possa fare ad un musicista la propria musica dal punto di vista personale, quanto ci faccia capire di noi stessi, quanto ci aiuti a crescere, a fare passi importanti per la nostra vita.

Questa “canzoncina”, che continuo a ri-postare perchè non smetterà mai, purtroppo, di essere attuale, mi ha fatto capire quanto una canzone possa sorprenderti e quanto sia importante seguire il proprio istinto, la propria passione, senza paura.

La paura ci rende schiavi, servi, ipocriti e ignoranti, il coraggio è l’arma più potente che abbiamo per essere finalmente liberi.
Credo che, alla fine, diventare adulta non sia poi cosi male.
Un abbraccio.

Sara

 

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