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Indicatori di direzione: “Armi ai bambini”

Due notizie, lo stesso giorno, che riguardano bambini.

La prima: bambini, di mediamente 10 anni, reclutati dai miliziani  jihadisti dell’ISIS attivi in Siria e Iraq come soldati o potenziali kamikaze.

La seconda: in Arizona i genitori di una bimba di 9 anni la portano ad imparare a sparare con una mitraglietta. Per il rinculo la mitraglietta colpisce alla testa, da pochissimi centimetri, l’istruttore che si trovava dietro di lei. I genitori filmano tutto.

Per la prima notizia rimando alla lettura di “Sozaboy” uno straordinario libro dello scrittore africano Ken Saro Wiwa: bambini soldato di una guerra, quella del Biafra, in Nigeria dal 1967 al 1970, vista attraverso gli occhi di un ragazzo. L’assurdità della guerra è ancora più inconcepibile se le vittime sono i bambini, qui addirittura “usati” come strumenti di morte, carne da macello a basso prezzo.

La seconda notizia ci fa riflettere come una società opulenta e priva di valori e raziocinio, porti al poligono di tiro dei bambini (in Arizona possono farlo dagli 8 anni), non per esercitarsi alla mira e magari sognare di vincere una medaglia all’olimpiade (Jessica Rossi lo fa dai 12 anni ma ad un colpo alla volta), ma per imbracciare una mitraglietta Uzi (fabbricazione Israeliana) da 600 colpi al minuto (seicento al minuto!).

Abbiamo sempre pensato che neppure le armi giocattolo siano un gran divertimento per i bambini di ogni latitudine ed epoca. Avere la conferma che genitori idioti o pazzi integralisti mettano in mano ai bambini armi vere non ci fa sperare nulla di buono su dove andremo a finire.

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