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“Soggettiva h”. Al Lavello si discute di cultura della disabilità

Gli amici dell’Associazione “Lo Specchio” di Calolziocorte hanno colto l’occasione della Festa del Lavello per presentare a Calolzio “Soggettiva h”, il video sulla disabilità che hanno prodotto e realizzato con la collaborazione della nostra Associazione UPper di Monte Marenzo e Dinamo Culturale.

Il video, con la regia di Ilaria Pezone ed il montaggio di Marco Mazzone, è stato scritto insieme ai ragazzi della 4 SA e 4 SB (AS 2012/13) dell’Istituto Bertacchi di Lecco e da loro interpretato.

Ieri sera, nella Sala a volta del Monastero del Lavello, si è anche allestita una mostra fotografica all’ingresso: una piccola parte delle 900 foto di backstage del film scattate da Giorgio Toneatto.

Gli spettatori si sono accalcati a vedere la mostra e, quando la sala si è riempita anche con la presenza di parecchi ragazzi di Foppenico, Alberto Nava, Presidente dell’Associazione lo Specchio, ha ripercorso come si è arrivati alla sua produzione dopo il lavoro di un anno con i ragazzi.

Gli studenti sono diventati i protagonisti in tutto: sceneggiatori, disegnatori di storyboard, attori, fonici, aiuto regista, fino a trasformarsi in una “troupe” che ha girato le scene per le vie di Lecco, con “trasferta” finale a Monte Marenzo per l’ultimo ciack di “SOGGETTIVA h”, un titolo che ha un doppio significato, quello di “soggettiva”, cioè visione personale ma anche tecnica di ripresa con cui è stato realizzato il video; mentre “h” è la lettera che contraddistingue i soggetti disabili. Una “h” con le ruote che diventa il profilo di una carrozzina.

Il video viaggia su due binari (2 scene proiettate parallelamente) per dare un messaggio su quali possono essere le alternative: quella dell’integrazione o quella dell’emarginazione. Proprio perché, come abbiamo scritto alla fine del film, “noi tutti possiamo decidere che film vedere e far loro vivere”.

Quando l’ultima scena chiude il video e scorrono i titoli di coda con le foto del backstage di Giorgio Toneatto, gli spettatori rimangono un attimo in silenzio. Poi in sala si sente un giudizio: “bello!” e anche ieri sera è partito un applauso. Il film è piaciuto, funziona, ma tante sono le domande e gli interventi che nascono dalla visione del video.

Come è cambiata (se è cambiata) la sensibilità verso i disabili in questi anni da parte delle persone, dei ragazzi, degli amministratori, dei media, dei politici?

In sala ci sono tanti amici volontari dello Specchio che cercano di dare la loro risposta. E ci sono tante persone di altre Associazioni che intervengono, ognuna a portare la propria testimonianza.

Deve crescere la cultura sul tema della disabilità, e questo video dovrebbe girare di più, tra le scuole e dove si fa cultura e formazione. Anzi, la provocazione che lancio personalmente è che ogni persona dovrebbe provare a fare un gioco per mezz’ora della propria vita: quello di “mettersi nei panni” di un disabile, come hanno fatto i ragazzi protagonisti di “Soggettiva h”.

 

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