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I bambini protagonisti della Cerimonia del Ricordo

Quest’anno alla giornata del ricordo del 4 novembre a Monte Marenzo i protagonisti sono stati i bambini.

A cominciare dal corteo: di solito è composto dagli Alpini, dai rappresentanti delle Associazioni e da qualche cittadino. Quest’anno ha visto una lunga fila di bambini della scuola dell’Infanzia e della scuola primaria che, seguendo una grande bandiera tricolore, hanno percorso la strada dalla scuola fino al sagrato della Chiesa parrocchiale.

Arrivati lì si sono disposti a semicerchio e hanno seguito attentamente e partecipato alla cerimonia condotta come sempre in modo impeccabile dal Gruppo Alpini. Ogni bambino aveva in mano una piccola bandiera.

Alla luce della bella esperienza dello scorso anno, l’Amministrazione Comunale ha deciso di ricordare e commemorare il 4 novembre ancora con i bambini della scuola primaria e della scuola dell’Infanzia.

Ed eccoli allora protagonisti: i bambini della classe quinta erano vestiti interamente o di bianco o di verde o di rosso ed alcuni di loro hanno eseguito una coreografia sulle note della canzone “Alegría” del Cirque du Soleil.

Poi un’Insegnante della Scuola dell’infanzia ha letto una poesia di Rodari e la Presidente della Biblioteca ha recitato una elaborazione da una poesia di Bertolt Brecht: “I bambini giocano” di come sia più bello giocare alla pace che alla guerra.

Il Parroco, Don Giuseppe Turani, ha voluto mostrare ai bambini le lapidi che sono esposte sulla facciata della Chiesa per ricordare i caduti della prima e della seconda guerra mondiale. Tanti giovani di Monte Marenzo la cui vita è stata stroncata dall’orrore della guerra.

Il Sindaco, Paola Colombo ha ricordato ai bambini che “da una guerra non si esce mai vittoriosi: le guerre portano solo dolore, sofferenza e morti sia a chi le vince, che a chi le perde. Ogni guerra è un errore e un orrore perché portano con se solo odio e distruzione. Non esistono guerre giuste e non c’è nessun motivo per cui la guerra debba prevalere sulla PACE. E la pace deve essere l’unico vero obiettivo, l’unico vero ideale per noi adulti e per voi ragazzi che abbiamo la fortuna di non aver mai visto la guerra con i nostri occhi. Ricordiamoci che la pace è un tesoro preziosissimo da difendere, sempre.”

Il Sindaco ha fatto ai bambini degli esempi concreti: “Per difendere la pace dobbiamo cominciare dalla nostra piccola realtà, dalle situazioni che viviamo tutti i giorni a scuola, in famiglia o con gli amici. A volte anche qui sorgono dei piccoli conflitti che dobbiamo cercare di risolvere pacificamente con il dialogo.  Dobbiamo rispettare gli altri affinchè gli altri rispettino noi e anche se talvolta non la pensiamo allo stesso modo, non è necessario litigare, basta parlarsi e spiegarsi.

Il percorso sulle emozioni che alcuni di voi hanno appena concluso a scuola, vi potrà aiutare a crescere più consapevoli di voi stessi. Avete delle insegnante molto sensibili che stanno cercando di darvi tanti strumenti perché possiate diventare adulti attenti e responsabili.

Proprio per tutti questi motivi, la festa del 4 novembre non può essere solo un ricordo del passato, ma grazie a voi bambini questa commemorazione si trasforma in un progetto per il futuro: un progetto di pace di cui voi bambini siete i protagonisti perché voi siete la nostra speranza e il nostro futuro.”

Infine i bambini, con una mano sul cuore e tenendo alte le bandiere tricolori, hanno cantato l’Inno di Mameli.

 

Galleria fotografica a cura di Adriano Barachetti che ringraziamo.

 

Un pensiero su “I bambini protagonisti della Cerimonia del Ricordo”

  1. E’ la prima volta in tanti anni che non ho potuto partecipare alla cerimonia del 4 Novembre. Da una parte mi è dispiaciuto tanto non essere presente ad uno di quei pochi momenti pubblici dove la comunità tutta testimonia di avere memoria della propria storia, dove afferma i valori di pace e umana solidarietà. Dall’altro sono immensamente felice di vedere tanti bambini che cominciano a sperimentare la cittadinanza partecipata e responsabile. E’ una grande speranza per noi un po’ vecchi, un po’ malati, con poche energie per stare ancora in piazza. Grazie a tutti voi.

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