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Crisi occupazionale alla Bettini di Monte Marenzo

La Bettini srl è una delle aziende storiche insediate a Monte Marenzo nella frazione Levata. La notizia di questibettini giorni è il licenziamento di circa 30 dipendenti su 70: un duro colpo per l’occupazione e per il tessuto produttivo del territorio.

Abbiamo chiesto a Luigi Panzeri della segreteria FIOM di Lecco, che segue le trattative, il punto della situazione.

“Nessuno nega che la Bettini stia attraversando una fase difficile, lo testimoniano anche le costanti perdite di esercizio di questi ultimi anni. A nostro parere però non è pensabile ad un rilancio dell’azienda attraverso il licenziamento di quasi la metà dei dipendenti. Le considerazioni che abbiamo portato al tavolo della vertenza non sono solo di ordine sociale e umano, assolutamente doverose quando si discute del diritto al lavoro.

Abbiamo anche osservato che ad essere estromessi dal ciclo produttivo sono in prevalenza giovani e donne, figure che per l’età sono in grado e disponibili ad essere opportunamente formate per realizzare le innovazioni di prodotto e di processo necessarie ad incrementare la capacità di competere sul mercato della Bettini. Non dimentichiamoci che l’azienda ha subito nel recente passato la profonda crisi del tessile, al quale forniva la componentistica di precisione antiusura dei telai e delle macchine tessili in genere. In seguito ha ampliato il ventaglio della sua produzione verso altri settori, ed ora è opportuno spingere ulteriormente in avanti questo programma.

D’altra parte non riteniamo che l’azienda sia priva di prospettive future, se è vero che ci sono state manifestazioni di interesse di imprenditori cinesi ad acquisire quote di società.

In data odierna abbiamo un ulteriore incontro per trovare delle soluzioni concordate che scongiurino una così netta riduzione di lavoratori, ci auguriamo positive, altrimenti a metà settembre i licenziamenti possono diventare esecutivi.

Confidiamo veramente in uno sforzo da parte dell’amministrazione aziendale per non rendere ulteriormente traumatica la situazione.”

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