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“Ballata senza nome”: Massimo Bubola e il Coro Chichecanta di Monte Marenzo a Pasturo per “Leggermente 2018”

Nell’ambito del programma di “Leggermente 2018”, dedicata quest’anno al tema “Esercizi di felicità”, un appuntamento importante al Cinema “Bruno Colombo” di Pasturo, domenica 18 marzo alle ore 21.00, vedrà protagonista Massimo Bubola: nome di culto e figura centrale della musica d’autore italiana, poeta, musicista, scrittore, che, con Fabrizio De André, scrive e compone due storici album come Rimini e L’Indiano.

Accanto a Massimo Bubola, che verrà presentato dall’amico Ruggero Meles, è previsto un intervento del Coro Chichecanta di Monte Marenzo, con il quale la nostra Associazione UPper ha collaborato per la messa in scena di “Ragazzine vi prego ascoltare”, citato nella presentazione di “Leggermente 2018” che qui sotto riportiamo:

 

“BALLATA SENZA NOME” (Editore FRASSINELLI – 2017)

Cento anni dalla battaglia di Caporetto, uno dei più importanti scrittori di canzoni italiani dà voce a una vera e propria “Antologia di Spoon River” della prima guerra mondiale.

Un’opera di ampio respiro letterario, storico e culturale, che racconta un momento cruciale della nostra storia, e nello stesso tempo, grazie alla prosa musicale e raffinata di bubola, ci restituisce le voci, i sentimenti e le passioni di un’Italia oggi scomparsa.

È il 28 ottobre 1921. Siamo nella basilica di Aquileia. Gli occhi di tutti sono rivolti alle undici bare al centro della navata, e alla donna che le fronteggia: Maria Bergamas. Maria deve scegliere, tra gli undici feretri, quello che verrà tumulato a Roma, nel monumento al Milite Ignoto, simbolo di tutti i soldati italiani caduti durante la Grande Guerra. Maria passa davanti a ogni bara, e ognuna le racconta una storia. Sono vicende di giovani uomini, strappati alle loro famiglie, ai loro amori, ai loro lavori, finiti a morire in una guerra durissima e feroce: contadini e cittadini, borghesi e proletari, braccianti e maestri elementari, fornai, minatori, falegnami, muratori, veterinari e seminaristi che parlano in latino con il nemico ferito sul campo di battaglia. Attraverso le voci di questi soldati senza nome non solo riviviamo i momenti cruciali della Grande Guerra ma riscopriamo un’Italia che oggi si può dire definitivamente scomparsa. Bubola cerca di creare una sorta di mappa dei sentimenti di allora: dall’amore coniugale a quello fraterno, dall’amore per l’Eterno a quello empio e blasfemo. In questa «ballata senza nome», fonde il suo lungo percorso di musicista e di poeta in rima con una sensibilità linguistica davvero rara: fa rinascere parole dimenticate, le armonizza e le infila nelle corde del cuore, dando alla luce un’opera destinata a rimanere nel tempo, sia per il suo valore storico e culturale, sia per la sua qualità lirico-letteraria.

Con la partecipazione straordinaria del Coro Chichecanta

Il gruppo, nato alcuni anni fa (2013) a Monte Marenzo in occasione di una Festa del 25 aprile, è oggi composto da 12/14 persone unite dal desidero di cantare insieme – come lo stesso nome Chichecanta, (‘quelli che cantano’) vuole suggerire – ed in particolare dall’interesse verso una modalità di canto, quella a più voci, in passato molto diffusa a livello popolare anche nei nostri paesi, ad accompagnare momenti di lavoro e di vita quotidiana, occasioni di svago e di festa o, al contrario, di protesta, di guerra, di lutto.

Il gruppo, amatoriale, si avvale della direzione musicale di Renata Tomasella e fa riferimento ad esperienze di ricerca etnografica attorno al patrimonio espressivo popolare di area lombarda. Al suo attivo, tra altre proposte, la rappresentazione “Ragazzine vi prego ascoltare”, con canti e letture tratte da un inedito ‘Diario dal fronte’ di un soldato della Grande Guerra.

bubola

 

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