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Come Berlusconi (e la Lega) mettono le mani nelle tasche degli Italiani (e dei cittadini di Monte Marenzo)

cipputi-politicoFiniamola con questa storia che non si mettono le mani nelle tasche degli italiani.

Se non aumento le tasse ma costringo un bambino ad andare con la carta igienica a scuola, se tanti lavoratori sono in cassa integrazione, se ci sono giovani precari a vita, se aumenta il costo del metano, se non ci sono i posti negli asili nido pubblici, tutti questi sono costi per le famiglie che già non riescono a arrivare a fine mese.

La manovra Tremonti-Berlusconi-Lega cosa taglia?

Nessun taglio del numero dei parlamentari. Berlusconi, l’anno scorso, una settimana prima delle elezioni, aveva annunciato che avrebbe ridotto il numero dei parlamentari.

Gli italiani lo hanno votato (e hanno votato Lega), ma la settimana successiva chi ci governa era occupato in altre cose: Berlusconi alle prese coi suoi interessi e a fare leggi su misura per se stesso; Bossi a sistemare il figlio strabocciato presso enti pubblici, strapagato a spese nostre (e i nostri figli rimangono disoccupati o precari, alla faccia della meritocrazia); Scaiola… non si sa, certo non si chiedeva chi gli avesse pagato la sua casa…

E le auto blu? Le auto blu in Italia sono 10 volte tante quelle degli Stati Uniti. Negli ultimi anni con Berlusconi e la Lega al governo le auto blu hanno raggiunto il tetto record di 629.120 unità (dato: ilsole24ore, censimento del 31 marzo scorso) ha contato in Italia, il numero record in zona UE di auto di rappresentanza: 629.120. Macchine che sgommano per la penisola con una spesa pubblica che si aggira intorno ai 21 miliardi di euro l’anno. Una cifra pari a una manovrina finanziaria se venisse impiegata ad altri scopi. Avete sentito parlare di tagli? E di tagli ai privilegi della casta? Tremonti, Berlusconi e la Lega si guardano bene dal farlo.

E la Lega dice che Roma è ladrona ma dimentica che e’ al governo da 8 degli ultimi 10 anni e ci sguazza…

Chi paga la manovra?

L’evasore fiscale? No. L´evasione fiscale resta una delle maggiori emergenze dell´economia italiana. Il fenomeno ha cifre scandalose: 230 miliardi, circa il 16% del Pil, rappresentano il «conto occulto» che coloro che non pagano le tasse scaricano sui cittadini onesti. Si annuncia ancora una volta lotta all’evasione ma pochissimo denaro viene recuperato davvero.

Chi paga la manovra?

Alla fine pagano i cittadini, chiamati ingiustamente a render conto per altri: i grandi capitali che hanno speculato e prodotto questa crisi.

Se quasi la metà della manovra del Governo Berlusconi e della Lega, 10 miliardi su 24, viene da tagli a comuni, province e regioni, come faranno gli enti locali a dare i servizi ai cittadini?

Intanto le Provincie non si tagliano (adesso la Lega comanda e il denaro pubblico di Roma fa comodo anche a loro).

La manovra colpisce duramente gli enti locali e quindi i cittadini e le imprese perché i tagli si tradurranno inevitabilmente in aumento di imposte. E’ questo il federalismo?

Non pensiate che stiamo parlando di cose “lontane”, di cose della “politica” che non ci riguardano.

La manovra influirà sul vivere di tutti i giorni anche dei cittadini di Monte Marenzo (lo stesso vale per il tuo comune, lettore del nostro sito che non abiti qui).

Esempi? Eccoli.

I lavoratori andranno più tardi in pensione (non solo quelli pubblici).

I tagli alla scuola pubblica stanno producendo già gravi problemi. Quest’anno anche il tempo pieno a Monte Marenzo è a rischio come qualità visto che si stanno tagliando risorse.

Rischiano servizi essenziali agli anziani e alle persone con problemi di salute.

Se qualcuno ritiene che la nostra indignazione sia a senso unico, si sbaglia. Mentre denunciamo il governo di Berlusconi e della Lega che hanno presentato a quanti hanno un reddito da lavoro dipendente e ai pensionati (che già coprono la stragrande maggioranza dell’ntero gettito fiscale) il conto salato per rattoppare i buchi della finanza allegra di Tremonti, rimproveriamo all’opposizione poca incisività, poca chiarezza progettuale, poco coraggio nel ridurre il costo della politica.

Siamo in una situazione che anche il Governatore di Banchitalia Draghi rischia di essere classificato come un comunista catastrofista. Ieri ci ha rovesciato addosso le cifre del fallimento del controdestra (confronto anni 2008-2009): Pil – 6 punti; -3,4 il reddito reale delle famiglie; – 2,5 i consumi; – 22% l’export; – 16% gli investimenti delle imprese; + 12% la cassa integrazone; 9400 falimenti di imprese nel 2009.

Meditate gente, meditate.

7 pensieri su “Come Berlusconi (e la Lega) mettono le mani nelle tasche degli Italiani (e dei cittadini di Monte Marenzo)”

  1. Spero che la rabbia e lo sconforto ci lasci un po’ di spazio per la buona volontà.
    Un po’ di speranza, la da il vedere come tante persone oneste, non solo nella società civile, ma anche nelle istituzioni locali, si battono ogni giorno per un’Italia migliore, nonostante tutto. Questa foresta che cresce lentamente senza far rumore è l’immagine del cambiamento che parte dal basso e che in silenzio sta già avvenendo. Speriamo.

  2. Il verde e il blu.

    Per chi fosse passato per Pontida ieri e avesse osservato con attenzione il “contorno” al giuramento padano, e non si fosse fatto distrarre da corna vichinghe o da magliette con dito medio alzato, avrebbe colto un aspetto paradossale che dovrebbe far riflettere i padani nostrani.

    Intanto il verde.

    Non quello dei prati ormai spariti sepolti da capannoni e centri commerciali, o quello dei boschi attorno all’Abbazia, ingrigiti dalla pioggia, ma il verde delle bandiere, dei fazzoletti e degli striscioni.

    Ma nessuno ha notato il blu.

    Il blu ministeriale delle auto che hanno accompagnato ministri e sottosegretari, parlamentari europei e governatori di Regione.
    Erano tante le auto blu ieri a Pontida. Ma il popolo padano non se ne è accorto, impegnato a gridare la secessione contro Roma-ladrona, ad osannare il leader Bossi che si è detto ministro del federalismo e che, da servo brontolone, ha forse mal digerito la nomina di un altro ministro per il federalismo fatta dal suo padrone Berlusconi
    .
    Così è la Lega ormai da 10 anni. Al Governo a Roma approva tutte le leggi di Roma-ladrona mentre a Pontida fa propaganda per i padani arrabbiati.

    E i padani non se ne accorgono, o forse fanno finta di non avvedersene.

  3. Crescono ancora i ministri del governo di Silvio Berlusconi & LEGA.
    Dopo la recente nomina di Maria Vittoria Brambilla al Turismo,
    Aldo Brancher è stato nominato ieri ministro per l’Attuazione del federalismo. Nell’esecutivo c’erano già vari ministri deidicati al federalismo.
    Il nuovo ministero per l’Attuazione del federalismo istituito dal governo Belrusconi ha uno scopo ben preciso: non quello di agevolare l’attuazione della riforma federale (per la quale esiste già il ministero delle Riforme istituzionali guidato da Umberto Bossi – Lega Nord), quello per l’Attuazione del programma (Rotondi – PDL), quello per la Semplificazione legislativa (Calderoli – Lega Nord), quello dei rapporti con le Regioni (Fitto- PDL) quindi 4 ministri, ma quello molto più prosaico di evitare al neoministro Aldo Brancher l’udienza del processo Antonveneta, nel quale è imputato insieme alla moglie, prevista per il prossimo 26 giugno. Bracher si potrà avvalere della recente legge sul legittimo impedimento, fatta ad hoc da Silvio per sè e per i suoi ministri.
    Sale così a 24 il numero dei ministri del governo Berlusconi (23 se si tiene conto che per ora il dicastero dello Sviluppo economico è occupato ad interim dal premier dopo le dimissioni di Claudio Scajola, quello che ha la casa vista Colosseo ma non sa chi paga per lui).
    Con questo ministro inquisito salgono a 24 i ministri, record assoluto. E si chiedono invece sacrifici agli italiani tagliando servizi e imponendo nuove tasse.
    Non sono io a dirlo, è Roberto Formigoni, governatore lombardo straeletto da PDL e Lega, duro contro la manovra di Tremonti- Berlusconi- Lega che paragona il Governo “ad un padre che carica su un figlio tutto il carico e il padre fa spallucce. Anzi, di più, siamo di fronte ad un padre sciamannato che ha aumentato il debito pubblico”.
    E così dicono tutti i governatori di destra e di sinistra, tutti i sindaci di destra e di sinistra le cui amministrazioni vengono pesantemente tagliate.
    E il governo? Pensa ad altro e continua a spendere in bombardieri, auto blu e nuovi ministri.
    Nessuna interpellanza in Consiglio Comunale della Lega locale contro Roma-Lega ladrona?

  4. Non dimentichiamo che questa finanziaria non andra’ a toccare la missione in Afghanistan come potete leggere da uno stralcio dell’art. riportato qui sotto.
    Ricordo da volontario di Emergency che l’ospedale di cardiochirurgia di karthun in Sudan e’costato 8.162.028 euro, mentre un cacciaborbardiere F35 costa ben 99.000.000 euro.
    Si sarebbero potuti costruire ben 12 centri di eccellenza come il “Salam centre” e non oso pensare a cosa si potrebbe fare per L’Afghanistan e per il suo popolo.

    Chi più chi meno pagheranno tutti. Di più, manco a dirlo, gli impiegati statali che avranno gli stipendi bloccati per i prossimi tre anni. Di meno i rappresentanti della ormai famosa “casta”: ministri e i sottosegretari che, seppur in modo meno amaro, si dovranno arrendere all’emergenza prospettata da Bruxelles e rinunciare al 10 percento di tutti i compensi, comunque lauti, che superano gli 80 mila euro annui. Nella manovra da 24 miliardi di euro sono poche le macroaree di intervento non coinvolte dai pesanti tagli ideati dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Fra queste non poteva mancare la voce “rifinanziamento delle missioni internazionali di pace” che da sola vale più di un decimo della manovra: 1,5 miliardi di euro solo per il 2011.

    Missioni di “pace”. Attualmente l’Italia è impegnata in 21 paesi con 33 missioni e 9295 militari, 3300 dei quali sono in Afghanistan. Il governo ha deciso di decurtare del 50 percento le missioni “ad esclusione – riporta la bozza di legge – delle missioni internazionali di pace nonché di quelle strettamente connesse ad accordi internazionali indispensabili per assicurare la partecipazione a riunioni presso enti e organismi internazionali o comunitari”. Come dire che si può concepire tutto, anche l’abbassamento – seppur ridotto rispetto alle attese – degli stipendi dei parlamentari e delle oltre 600mila auto blu che trasportano loro e le loro famiglie in giro per il bel Paese, ma non ci si può permettere di abbandonare campi di battaglia dove in nome della pace sono morti, solo dal 2000, sessantacinque militari italiani. Uomini alla cui morte “non ci si abitua mai”, come ha sostenuto qualche giorno fa il ministro della Difesa Ignazio Larussa, ma che in vita sono solo persone che fanno il loro dovere, che hanno scelto di fare quel lavoro. E allora, in nome di uno “sforzo” economico che dev’essere di tutti a quegli uomini la manovra finanziaria sopprime una parte delle indennità di impiego operativo che verrà corrisposta, riporta il disegno di legge, “nella misura del 70 percento di quello determinato per l’anno 2009”.

    per vedere l’articolo intero http://it.peacereporter.net/articolo/22129/La+manovra+salva+guerra

  5. Come viene fatto nel nostro paese dall’Amministrazione comunale, il Governo dovrebbe cercare di rendere il bilancio trasparente e leggibile, dicendo chiaro quali sono le entrate e quali le uscite, e a che cosa o a chi sono destinate. Inutile dire che si abbassano o si tolgono le tasse se si omette di dire che a fronte di un taglio alle imposte dirette (quelle che hanno un nome, sappiamo perché e a chi sono dovute) vengono introdotti una serie di tasse e balzelli indiretti, difficili da controllare e da attribuire ma molto molto facili da evadere, per chi lo può e lo sa fare…ovviamente spesso prelevati direttamente dalle buste paga dei lavoratori dipendenti, … e io pago!
    Quello delle tasse è un esempio, facciamone un altro: la scuola (tutta) è stata tagliata, e i conseguenti risparmi come sono stati impiegati?
    Cito un articolo apparso il 2 giugno su La Stampa:

    “Oso sperare che nessuno sottovaluterà l’importanza dell’acquisto di centotrentuno cacciabombardieri F-35, centoventuno caccia Eurofighter e cento elicotteri NH90 da parte delle nostre Forze Armate. Con una certa malizia i Verdi fanno notare che lo scontrino complessivo di una spesa degna del set di «Apocalypse now» ammonta a 29 miliardi di euro, 5 in più della manovra (a proposito di apocalissi).

    Ma tutti sappiamo che, oggi come oggi, senza un cacciabombardiere non si va da nessuna parte. Quindi lungi da noi l’idea populista di rinunciare al rombo dei motori guerrieri per tutelare lo stipendio di un impiegato pubblico o la sopravvivenza di un ente culturale. Però, forse, almeno un accenno a questa eventualità poteva essere fatto da chi ci governa. Anche solo come gesto di trasparenza e di cortesia: cari italiani, vi chiediamo di stringere la cinghia, però sappiate che i vostri sacrifici non saranno vani, perché dei cacciabombardieri così belli non li ha nessuno. Per non parlare degli elicotteri.

    L’emozione sarebbe stata talmente forte che i dipendenti dello Stato avrebbero donato, se non l’oro (di cui al momento sono sprovvisti), i loro straordinari alla Patria, pur di consentirle di sfrecciare invitta e gloriosa nei cieli. E i poliziotti avrebbero sbandierato con orgoglio la mancanza di soldi per il carburante delle auto di servizio, con la tranquilla consapevolezza di chi sa che per combattere la mafia, stroncare la corruzione e proteggere i cittadini, nulla è più efficace di uno stormo di cacciabombardieri.”

    Massimo Gramellini, La Stampa, 2 giugno 2010

  6. Caro Sergio ci sarebbe poco da meditare. In questa situazione di “lacrime e sangue” solo per i cittadini, altre due azioni (in aggiunta al netto taglio delle auto blu) si sarebbero potute considerare il minimo sindacale del buon esempio:
    1. introdurre un’aliquota aggiuntiva per coloro che hanno recentemente scudato (o forse sarebbe meglio dire riciclato)i capitali che detenevano all’ estero pari almeno ad un’ulteriore 5%;
    2. ridurre di molto (anche se, essendo già stati aboliti da un referendum nel 1993, meriterebbero ben altra fine!) i rimborsi elettorali ai partiti, che si beccano centinaia di milioni di Euro.

    Invece, come al solito, tutto tace…

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