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La qualità della vita al tempo della crisi

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Nell’ultimo numero di Cronache è comparso un articolo dal titolo Anche di pane vive l’uomo che svela un aspetto della nostra comunità che non ti aspetteresti.

In sostanza si richiama l’attenzione sugli effetti negativi che la pesante crisi economica sta producendo sui ceti popolari del nostro territorio, con risvolti impensabili fino a poco tempo fa.

Quando leggiamo che sempre più famiglie faticano ad arrivare alla fine del mese, non è una esagerazione ad effetto dei soliti giornali che si ostinano a non vedere con ottimismo la situazione. E’ un dato inoppugnabile della realtà, che non solo ha solide basi statistiche e di ricerca, ma che possiamo toccare con mano semplicemente seguendo con attenzione a quanto accade in alcune famiglie che abitano accanto a noi.

Questo è quanto ci dice l’Ufficio Servizi Sociali del comune di Monte Marenzo, chiamato con sempre maggior frequenza a rispondere a richieste di famiglie che versano in situazioni socioeconomiche particolarmente critiche. E, come bene si diceva nel notiziario comunale, “il dato sta assumendo dimensioni preoccupanti, non solo per il numero di persone in difficoltà, ma soprattutto perché la domanda di aiuto riguarda la carenza di beni assolutamente indispensabili, come il cibo.”

Il nostro Comune cerca di fronteggiare la situazione attraverso le proprie strutture di sostegno alla persona, ma lo fa in un quadro di grandi difficoltà economiche in cui versano i comuni stessi, che scontano una politica di tagli e di riduzione dei trasferimenti da parte del governo centrale, assolutamente penalizzanti soprattutto per i piccoli comuni come il nostro.

Come abbiamo avuto modo di chiarire durante l’approvazione dell’ultimo Conto consuntivo, si sta verificando un cambiamento che gira al contrario del tanto sbandierato federalismo fiscale e tributario. Fino a pochissimi anni fa le imposte versate dai cittadini di Monte Marenzo direttamente al comune (IRPEF e ICI soprattutto) garantivano una autonomia finanziaria di poco superiore al 90%, ora questa percentuale è scesa a circa il 70%.

In questa situazione sono assolutamente da segnalare la solidarietà e il sostegno concreto fornito da alcune associazioni di volontariato di Monte Marenzo, che in coordinamento con il Comune e la Parrocchia, riescono ad essere di supporto negli interventi per forniture di prima necessità.

Il progressivo scivolamento di un numero sempre più crescente di famiglie verso la soglia di povertà è un fenomeno relativamente recente, e si assomma alle consolidate criticità sociali che richiedono l’intervento di specifici servizi comunali, come quelli in favore degli anziani non autosufficienti, dei disabili, il sostegno al disagio familiare e minorile. Non solo, il nostro comune è anche fortemente impegnato a mantenere programmi per l’intero arco dell’età evolutiva con servizi di assoluta eccellenza.

La carenza di risorse mette a rischio questi progetti, ed è impensabile supplirvi con l’ausilio del solo volontariato. E’ necessario che la cura della qualità della vita delle persone ritorni ad essere al centro delle politiche pubbliche, certo senza sprechi e con interventi oculati, ma ridando ai comuni i poteri e la centralità nei processi sociali e assistenziali. Ovviamente con la relativa autonomia finanziaria ed impositiva.

Un pensiero su “La qualità della vita al tempo della crisi”

  1. Complimenti Angelo, non smetti mai di fare cultura che è il vero senso di un amministratore che sa fare politica; continuando nel solco della tradizione il buon governo introduce per tutti elementi di innovazione e lascia che sia l’intelligenza della gente a creare le novità emergenti. Ciao e va avanti così.
    Mario

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