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Made in Japan. Dalla nostra Alice,”corrispondente” da Osaka

Alice_panelRiceviamo e pubblichiamo dalla nostra Alice Vicentin, da Osaka in Giappone la sua prima corrispondenza per Upper.

Ad Alice, dall’altra parte del mondo, i saluti di tutti i suoi amici di Monte Marenzo.

             

Diario dal Giappone – Maggio 2010

 
花見 – HANAMI

E’ primavera anche in Giappone, è tempo di “hanami”, che letteralmente significa “guardare (mi) i fiori (hana)”. Ne parlano ai telegiornali, gli amici al bar, gli insegnanti a scuola, i colleghi a lavoro. E’ tempo di festeggiare perchè finalmente i ciliegi sono in fiore. Il Giappone, dal dopoguerra, è diventato un groviglio di palazzi ed edifici, costruiti senza rispettare nessuna regola estetica, e dai colori che variano dal grigio cemento al marrone terra. Ma i giapponesi non hanno abbattuto neanche un ciliegio, gli alberi ci sono ancora e ovunque, dai parchi dello Hokkaido (l’isola più a nord) ai margini delle strade in città come Tokyo e Osaka.

Secondo la religione (anche se ufficialmente non è una religione, è più una spiritualità, una filosofia) indigena del Giappone, lo shintoismo, che ha delle similitudini con l’animismo, ogni anno i defunti tornano a trovarci e a salutarci attraverso la fioritura dei ciliegi. Ed è per questo che, fin dall’epoca Nara (circa dal 700 d.C.), ogni anno i giapponesi si danno appuntamento nei parchi, a contemplare la bellezza dei fiori ricordandosi dei propri avi. Purtroppo al giorno d’oggi è diventata più una scusa per festeggiare l’inizio dell’anno (scolastico e lavorativo, tutto cominica ad aprile in Giappone). Sotto i fiori di ciliegio (chiamati ‘sakura’) i giapponesi festeggiano, bevono sake, mangiano, improvvisano karaoke, ballano, anche fino a sera tardi.

Qualche settimana fa sono andata anche io a fare hanami al parco del castello di Osaka. Ho visto un ragazzo, che aveva disteso un telone abbastanza grande (per circa 10 persone) e legato delle corde tra vari alberi, per delineare il proprio spazio. Ma era lì solo. Non ho potuto non chiedergli cosa stava facendo! E alla domanda: “Cosa cosa fai qui solo?” lui ha risposto: “Sto aspettando i miei colleghi.” Eh sì, l’ultimo che è arrivato a lavorare in una ditta, deve andare presto la mattina ad accamparsi e “prenotare” il posto, aspettando i colleghi più anziani, che arriveranno successivamente. In quel momento mi sono detta: Alice, benvenuta in Giappone!

 

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7 pensieri su “Made in Japan. Dalla nostra Alice,”corrispondente” da Osaka”

  1. Grande alice sei riusciata in poche righe a portarmi quasi a capire la bellezza e la magia che c’è in giappone grazie ancora sei mitica.

  2. Ciao Alice contentissimo di avere le tue notizie attraverso il portale upper, ti auguriamo in bocca al lupo.
    Très sincèrement,
    Ton frère Alain de calolziocorte

  3. Grazie per averci regalato un viaggio esotico, cara “Alice nel paese delle meraviglie”!

    Continua a condividere con noi quest’esperienza bellissima che ci rende con-cittadini del mondo e aperti alle altre culture, che in fondo sono come la nostra (anche in Italia l’ultimo arrivato in un posto di lavoro deve guadagnarsi certi privilegi dei colleghi anziani, si chiama “fare la gavetta”, e dovremmo insegnarlo ai nostri figli che invece pretendono sempre “la pappa pronta”)

  4. E’ vero Alice, ci hai fatto scoprire cose nuove.
    Ora guardo in modo diverso i quadri giapponesi, così leggeri, come i petali dei fiori di ciliegio.

    Guardando le immagini che ci hai mandato mi son ricordato i versi di de Andrè:

    Da bambino volevo guarire i ciliegi
    quando rossi di frutti li credevo feriti
    la salute per me li aveva lasciati
    coi fiori di neve che avevan perduti.

    Un sogno, fu un sogno ma non durò poco
    per questo giurai che avrei fatto il dottore
    e non per un dio ma nemmeno per gioco:
    perché i ciliegi tornassero in fiore,
    perché i ciliegi tornassero in fiore.

    Una bella esperienza la tua e coraggiosa.
    Alla prossima. Ciao

  5. Cara Alice, mi ha fatto molto piacere sentirti. Complimenti per il bellissimo pezzo sulla fioritura dei ciliegi, la Festa di primavera, l’inizio dell’anno e tutto quanto esprime questo appuntamento. Io conosco il Giappone solo dal racconto dei suoi notevoli registi, e il fascino che provo verso questo paese è proprio nella capacità di far coesistere cose diversissime nel medesimo tempo. Così come è affascinante scoprire quanto gli uomini, anche se vivono agli antipodi, in fondo, si assomiglino nel significato dei riti. Il culto dei morti, il risveglio della natura come inizio della vita, la trasformazione in salsa capitalista delle tradizioni popolari, ecc.
    Ti faccio tanti auguri per il tuo lavoro, ti ringraziamo per la tua corrispondenza e restiamo in attesa del tuo prossimo saluto.
    Con affetto, Angelo.

  6. Grazie Alice del tuo bellissimo racconto sulla primavera, dei ciliegi in fioritura, delle tradizioni della gente GIAPPONESE nei loro parchi, e il significato della parola HANAMI(Guardare i fiori ) significativo e bello.Grazie a te abbiamo imparato anche oggi qualcosa di nuovo.Ciao da Gianni Milena Alessio Cristina.Un caro saluto al popolo Giapponese .

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