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VOLERE E VOLARE: l’aviosuperficie Kong e la frazione Levata

 

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Dai giornali locali apprendiamo che il Consiglio Regionale nella seduta del 1 dicembre del 2009 e con atto n. VIII/916 ha approvato, con il voto favorevole di tutti i gruppi consiliari, una mozione che impegna la Giunta Regionale a disciplinare la costruzione, in prossimità delle aviosuperfici, di ricoveri provvisori per ospitare i piccoli velivoli di uso sportivo e da diporto. In pratica questi hangar dovranno essere temporanei e devono essere rimossi quando cessa l’attività dell’area di decollo e di approdo.

A Monte Marenzo abbiamo un’aviosuperficie per questo tipo di volo. E’ la pista Kong della Levata, lunga circa 300 metri e larga 10, col fondo in asfalto. Da lungo tempo gli abitanti della frazione lamentano che i velivoli sorvolano le abitazioni a bassa quota, contribuendo in modo significativo all’inquinamento acustico e creando anche situazioni di rischio in caso di errate manovre del pilota. Il comune a suo tempo ha segnalato queste criticità a Questura, Prefettura, Parco Adda Nord, Presidente della provincia, ENAC.

Inoltre, la pista si stende lungo il confine tra l’area industriale del nostro comune e la palude del comune di Brivio. Quest’ultima è all’interno del perimetro del Parco Adda Nord ed è classificata come un’area umida di grande pregio ambientale e naturalistico.

Per tutte queste ragioni nel 2008 il comune di Monte Marenzo ha espresso, per quanto di competenza, un parere negativo all’allungamento di ulteriori 40 metri dell’aviosuperficie, perché questo avrebbe sicuramente comportato un’attività di volo con mezzi più potenti, e quindi con un incremento dei tassi di inquinamento acustico e di rischio. Analoga convinzione ha manifestato l’amministrazione del Parco, opponendosi all’ampliamento della pista per ragioni naturalistiche.

Queste sono le cose che contano.

Altra questione è invece quella promossa dagli esponenti regionali del PD e della Lega, per dare una regolamentazione alle strutture provvisorie di ricovero dei velivoli. Azione a nostro parere giusta, che comunque con ogni probabilità non interesserà la pista Kong, già dotata di rimesse. Così come non si risolvono i problemi della frazione sapere, come riporta la stampa, che i ministri Brambilla e Castelli usano l’aviosuperficie della Levata per i loro spostamenti.

Non ha senso essere contrari a priori al volo sportivo. E’ una realtà che conta 50.000 praticanti in Italia, un centinaio di aviosuperfici in Lombardia e che può anche rappresentare opportunità di lavoro.

Il dato che conta è pretendere che i voli stiano alla larga, molto alla larga dall’abitato della Levata, per motivi di sicurezza e per il rispetto dei limiti acustici. Così come lo stesso rispetto si deve al delicato ecosistema della palude. L’altro problema è che le autorità a cui è affidata la competenza sul controllo e vigilanza dei voli civili facciano rispettare le regole e, se necessario, impongano piani di volo che tengano conto della presenza di realtà urbane e ambientali da tutelare.

Nel contempo è auspicabile che la Regione Lombardia, nell’attuare gli indirizzi per le rimesse dei velivoli, rispetti le competenze urbanistiche dei comuni, e non faccia come con la recente legge 13 del 2009 (piano casa), dove la Giunta di Formigoni ha sottratto agli enti locali il diritto di programmare il proprio territorio.

Il Comune di Monte Marenzo è impegnato con coerenza su questi obiettivi e ancor di più si darà da fare, consapevole che gli abitanti e il territorio della Levata non hanno certamente bisogno di ulteriori problemi ambientali.

Un pensiero su “VOLERE E VOLARE: l’aviosuperficie Kong e la frazione Levata”

  1. Condivido pienamente l’articolo di Angelo. E capisco il fastidio che devono provare gli abitanti della levata, non si capisce perchè in tutta Italia si parli tanto del problema del disturbo acustico dovuto ai giovani fuori dai bar e non si consideri come lesiva della pubblica quiete una pista di decollo a pochi metri da casa. Vorrei peró focalizzare sul danno che i velivoli arrecano alla palude e alla sua fauna in particolare, il sito è nominato Sito di Interesse Comunitaro dall’Europa. E’ dovere dello Stato difendere e conservare nel migliore dei modi quell’area, nell’interesse dei cittadini europei. E i troppi voli bassi che personalmente ho potuto constatare lavorando in palude per la mia tesi sicuramente andrebbero limitati e non aumentati.

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