Browse By

Disse il saggio: “la cultura non si mangia”

Ciao ragazzi, vi allego una pagina in cui dico la mia (o quella dei bibliotecari d’italia) sul ddl Levi, un nuovo regolamento che mette le biblioteche civiche , già in ginocchio, ancor più in difficoltà!
Mi sembrava giusto informare visto che, come molte altre cose, questa probabilmente passerà inosservata dai media!
Grazie, ciao
Elisa

 

Oggi 1 settembre, entra in vigore – senza che se ne sappia molto e ancora con qualche punto di domanda su modi e mezzi di applicazione – il ddl Levi n. 2281-B, riguardante la nuova disciplina del prezzo dei libri:

“Il provvedimento dispone che la vendita di libri in favore di biblioteche, archivi, musei pubblici, istituzioni scolastiche e università (art. 2 c. 4 lett. b) possa essere effettuata con sconti fino ad una percentuale massima del 20 per cento sul prezzo di vendita fissato dall’editore.”

 

Il 20% può sembrare molto, ma in realtà le Biblioteche, fino a oggi hanno potuto avere percentuali di sconto più alte, dal 25 al 30%, grazie al gioco degli appalti pubblici di fornitura che tutelano questa parte del mercato librario.
Sempre fino a oggi, questa situazione aveva in parte aiutato le Biblioteche a far fronte alla già nota riduzione di risorse economiche a seguito dei tagli emanati dal Governo, che negli ultimi 5 anni hanno quasi dimezzato il peso delle Biblioteche come acquirenti sul mercato editoriale (passato dal 5% del fatturato complessivo nel 2005 a circa il 3% nel 2010)…

In pratica, con l’entrata in vigore del DDL Levi, sarà come se sulle Biblioteche d’Italia si abbattesse una doppia manovra finanziaria!

 

Non parliamo poi dell’editoria scolastica, la cui soglia massima di sconto è stata abbassata al 15%! Chi frequenta scuole e università però saprà bene come sia ad esempio impossibile non cadere nella rete delle ristampe/ riedizioni dei testi scolastici, che non cambiano di una virgola dalle edizioni precedenti se non nel prezzo ma vanno comprati comunque ogni anno… fino a ieri si poteva almeno sperare in un certo sconto sull’acquisto di una ventina di testi all’anno, ora nemmeno quello.

 

Tutto questo però, dice lo stesso onorevole Levi chiarendo le sue intenzioni, servirebbe a tutelare l’offerta culturale e il pluralismo dell’informazione…come se le Biblioteche fossero concorrenti delle librerie e non invece “mediatori culturali”…

In più, sempre l’onorevole Levi suggerisce ai bibliotecari che hanno protestato davanti alla sua normativa: “Basta entrare in una delle grandi librerie di catena o, ancor più, in uno qualsiasi dei tanti super e ipermercati per trovare libri offerti con sconti ben più alti.” …dimostrando di non avere molto chiaro in mente il funzionamento reale delle Biblioteche, che non possono rifornirsi nei supermercati in quanto, come già detto, le forniture sono regolate da contratti e appalti!

 

Insomma, ancora una volta le regole le fa chi non conosce il gioco e, ancora una volta… oltre il danno la beffa!

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.