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4 pensieri su “Io sono cittadino europeo”

  1. …e adesso vogliono mettere in discussione anche Schengen. Sono proprio degli incapaci. L’opportunità di essere in Europa va usata per correre in spazi sempre più grandi. Bisogna saper correre. Invece questi sembrano bambini impauriti che si rifugiano nell’angolo. Invece di accompagnare i nostri giovani, i nostri lavoratori, le nostre imprese nell’immenso territorio che abbiamo davanti, aperto e finalmente senza frontiere, qui se la fanno sotto.
    Invece di lavorare di gomito sui Fondi Europei, sui fondi a disposizione per le più svariate collaborazioni intraeuropee e con altri Paesi qui fanno furbate e piangistei sulle quote latte.
    Nessuno del governo é capace di pensare a una seria e strutturata collaborazione con la Tunisia utilizzando le risorse europee che sono a disposizione. Insomma abbiamo un governo di inetti e una maggioranza di scilipoti!
    Basta! Mandiamoli a casa.

  2. Si parla di uscire dall’Europa e mi vengono in mente i tanti giovani di Monte Marenzo in giro per l’Europa per scelta o per necessità.
    A Madrid, Barcellona, Londra, Atene, Parigi, Berlino, trovano tante opportunità che qui è difficile avere proprio per l’incapacità di chi ci governa a valorizzare ricercatori e studiosi. Qui hanno un destino precario (ormai sono milioni), là scambi culturali e integrazione…
    L’altro giorno migliaia di precari in piazza: ecco una vera emergenza nazionale. Ma il nostro Parlamento è occupato a far passare l’ennesima legge salvapremier (con il beneplacito della Lega ovviamente).

  3. Nulla da aggiungere al commento di Angelo.
    La classe dirigente italiana, che in realtà dirige solo se stessa e i propri interessi, ha veramente oltrepassato ogni limite di sopportazione.
    Io voglio vedere persone nuove, pulite, senza legami col mondo economico-industriale, libere da vincoli, da stupide ideologie e gerarchie di partito, che facciano solo ed unicamente il BENE COMUNE.
    Perchè in Italia bisogna sempre discutere di assurde questioni di principio, mentre “se magnano” tutto?

  4. E’ necessaria una rivoluzione non violenta che rovesci il tavolo di una partita truccata, giocata sulla pelle degli italiani e dei nostri ospiti da governanti disonesti nei comportamenti e guasti nei principi .
    La rivoluzione la farà una maggioranza di persone austere e oneste nei comportamenti, lungimiranti e creative nei progetti, che sappiano condividere concretamente le difficoltà degli altri.
    Quindi prepariamoci, perché questo tempo si avvicina.

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