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“La Passione secondo De André”

passione panelOratorio Monte Marenzo in collaborazione con Associazione culturale UPper… presenta

“La Passione secondo De André”

Interpretazione, lettura scenica e canzoni dai Vangeli Apocrifi alla Buona Novella

 

Sabato 16 aprile 2011 ore 21

Oratorio Suor Mainetti – Monte Marenzo

4 pensieri su ““La Passione secondo De André””

  1. Mi associo al commento di Sergio e, da cattolica praticante, chiarisco: il disco di Dé André “La Buona Novella” trae ispirazione dai vangeli apocrifi, che sono quegli scritti che narrano comunque della vita di Gesù ma, per varie ragioni, non sono riconosciuti dalla Chiesa come fonte di Verità, come invece accade per i vangeli canonici. E ora copio una spiegazione sulle differenze tra canonici e apocrifi, dal portale dei Domenicani, certamente più informati di me sull’argomento:
    “Apocrifo etimologicamente significa «nascosto», «segreto», e designa uno scritto falsamente attribuito a un autore, ma il cui vero autore rimane ignoto.
    Nell’uso ecclesiastico si chiamavano apocrifi i libri non ammessi per la pubblica lettura liturgica. Siccome però nella Chiesa si leggevano pubblicamente solo i libri canonici, il termine «apocrifo» divenne e rimase sinonimo di non canonico.
    In generale gli apocrifi si possono definire: libri di autori incerti che per il titolo o l’argomento presentano qualche affinità con quelli della Sacra Scrittura, ma ai quali la Chiesa universale non riconobbe mai autorità canonica.
    Vi sono apocrifi dell’Antico e del Nuovo Testamento. La denominazione si riferisce al contenuto, non alla data di composizione.
    Lo scopo degli apocrifi è assai vario.
    Degli apocrifi del Nuovo Testamento alcuni sono dovuti ad eretici che li composero allo scopo di far passare le loro false dottrine sotto il patrocinio di qualche autorevole personaggio.
    Altri si devono a pii fedeli che per colmare alcune lacune degli scritti canonici inventarono – o, qualche volta, tramandarono – vari aneddoti della vita del Signore, della Madonna, degli apostoli, ecc.; questi aneddoti sono molto spesso puerili e ridicoli.
    Si comprende perciò come l’autorità ecclesiastica si sia sempre opposta alla diffusione degli apocrifi, e qualche volta ne abbia severamente proibita la lettura. Questo ha causato la perdita di gran parte di essi; tuttavia ne rimane ancora un numero considerevole.
    La conoscenza di questi scritti contribuisce alla conoscenza delle correnti religiose, delle dottrine e anche degli errori esistenti presso i fedeli o presso le sette dei primi secoli cristiani.
    La lettura di questi vangeli apocrifi mostra la fede semplice del popolo, fa comprendere molti monumenti dell’arte e della letteratura cristiana e suggerisce che non tutto in essi è fantasia. Essi contengono, qualcosa di autentico e venerabile.
    Il confronto degli apocrifi con i libri canonici mostra inoltre la superiorità di questi su quelli, sia per il contenuto religioso sia per le bellezze letterarie.
    Tra i Vangeli apocrifi più conosciuti vanno ricordati:
    Il Vangelo degli Ebrei e il Vangelo dei nazirei,
    Il Vangelo degli ebioniti,
    Il Protovangelo di Giacomo,
    Il Vangelo di Tommaso,
    Il Vangelo di Nicodemo,
    La storia di Giuseppe il falegname.
    Come si vede, non compare il Vangelo di Giuda, scritto nel terzo o nel quarto secolo, e non ritenuto né attendibile (per le sue evidenti falsità) né edificante.”

    In buona sostanza le canzoni di De André possono dare fastidio nella misura in cui una persona non sa “farsi prossima” ad un popolo prigioniero delle proprie Leggi e tradizioni, che ne hanno inaridito il cuore anziché avvicinarlo a Dio e quindi alla povera gente.
    Ad esempio riguardo al Testamento di Tito, nessuno sa cosa si agitasse nel cuore del ladro crocifisso con Gesù, quello che sembra non avere compassione per nessuno. Possiamo però fare delle ipotesi, quella fatta da De André è un’ipotesi che mi piace perché ci porta a considerare le ragioni che portano una persona a diventare un delinquente e ci apre al perdono, cosa di cui di solito siamo avari.

  2. Tranquillo,
    ti ricordo che quando la Buona novella uscì, fu accolta con molto rispetto dal mondo Cattolico.
    Anzi alcuni anni prima la radio Vaticana continuava a trasmettere “si chiamava Gesù” mentre era censurata dalla RAI!
    Gli amici dell’oratorio che stanno costruendo con me il progetto, hanno accolto con entusiasmo la proposta che è una proposta innanzitutto culturale e che è giocata, per libera scelta, solo su due momenti della Passione (non faremo tutta la buona novella).
    Comunque guarda bene il calendario. Pasqua è la settimana dopo!

  3. Accidenti,me lo perdo,per Pasqua sono via…
    Sergio 6 sicuro che in oratorio piaccia a tutti “il testamento di Tito”??sono abbastanza pronti?la buona novella non segue molto il vangelo (o meglio,lo segue alla lettera ma con diversa interpretazione…);però non so come reagirebbe un cattolico purosangue a sentire “il sogno di Maria”…
    Che ne pensi???ciao;
    Marco Liberti

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