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Il debito c’è stato ma si può non pagarlo

Questa sera, nelle bacheche pubbliche del nostro comune, è stato affisso il comunicato stampa dell’Amministrazione comunale sulla sentenza del TAR Lombardia, relativo alla controversia tra Monte Marenzo e Torre de Busi per gli arretrati che quest’ultimo deve per lo stipendio del segretario.

Ecco il testo del comunicato.

Il Tar della Lombardia riconosce legittimo il credito di 34.000,00 euro che il Comune di Monte Marenzo vanta  per il servizio di segreteria associata tra i Comuni di Monte Marenzo, Torre de Busì ed Erve, ma essendo trascorsi 5 anni senza aver richiesto la liquidazione di quanto dovuto dal Comune di Torre, è scattata la prescrizione ai sensi dell’art. 2948 del Codice civile.

Questa in sintesi la sostanza della decisione del Tribunale amministrativo. Resta il fatto che il Comune di Torre de Busi, e precisamente l’amministrazione precedente all’attuale, ha utilizzato il segretario comunale negli anni 2003 e 2004 senza mai pagare quanto anticipato dal Comune di Monte Marenzo.

Le attuali amministrazioni  hanno ricercato soluzioni extra giudiziali per ricomporre la controversia e non ricorrere alle aule giudiziarie, coinvolgendo la Prefettura di Lecco e l’Avvocatura di Stato.

Ricomposizione non possibile in quanto il Comune di Monte Marenzo non può rinunciare alla riscossione di un credito legittimamente riconosciuto, di contro l’attuale sindaco di Torre de Busi ,Eleonora Ninkovich, non poteva liquidare un debito che la precedente amministrazione aveva tolto dal bilancio comunale.

L’intera vicenda, a cura dell’assessore Bilancio Ornella Chiari, è da tempo stata segnalata alla Corte dei Conti affinché avvii le procedure del caso. L’amministrazione comunale di Monte Marenzo è  intenzionata a non rinunciare  a ulteriori tentativi per garantire una entrata prevista dal bilancio da tanti anni per una prestazione che è stata correttamente retribuita, non escludendo l’opportunità di ricorrere all’ulteriore giudizio del Consiglio di Stato.

La storia è esemplare di come non dovrebbero mai essere condotte le questioni nella pubblica amministrazione.

Il comune di Torre de’ Busi ha usufruito di un servizio – il segretario comunale – per due anni (2003/2004) senza mai pagare la sua quota di stipendio al comune di Monte Marenzo, che in quanto capoconvenzione ha anticipato la somma di circa 34.000. L’Amministrazione di Torre a suo tempo in carica, quatta quatta zitta zitta, ha cancellato il debito dal proprio bilancio (almeno così ci è stato riferito), mentre il comune di Monte Marenzo non ha provveduto a sollecitare il saldo nei successivi cinque anni. Nell’ottobre del 2010, il nuovo assessore Ornella Chiari, dopo una verifica approfondita sui residui durata alcuni mesi, accertato il credito non riscosso, ha intimato a Torre de Busi il saldo. Questi ha detto: non ce l’ho più in bilancio (il sindaco Eleonora Ninkovic non porta la responsabilità di questa cancellazione) e non intendo pagare perché dopo cinque anni è caduto in prescrizione.

E’ ovvio che l’Amministrazione di Monte Marenzo non ha potuto tralasciare ogni tentativo di recuperare questa somma. Prima si è tentata una conciliazione tra le parti, poi si è richiesto l’arbitrato della Prefettura, la quale, a sua volta ha sollecitato una parere dell’Avvocatura dello Stato. Le risposte vaghe e irresolute hanno costretto la nostra Amministrazione a ricorrere al Tribunale Amministrativo competente, il quale ha riconosciuto la legittimità del credito, ma ha concluso che ricadendo sotto la norma dell’art. 2948 del Codice civile è da ritenersi prescritto.

Un giudizio che merita di essere approfondito per verificare se la fattispecie (rapporto economico tra due comuni convenzionati) ha delle analogie stringenti con l’elenco dei casi prescrivibili in cinque anni, considerato che non è chiaramente contemplata.

Da tempo il Comune tiene costantemente aggiornata la Corte dei Conti sulla vicenda ed ora, alla luce della sentenza del TAR, si aspetta che la giustizia contabile indichi eventuali responsabili e le modalità per il recupero del credito, se esistono.

3 pensieri su “Il debito c’è stato ma si può non pagarlo”

  1. Ricordo perfettamente l’ultimo consiglio comunale a cui ho partecipato nell’aprile 2004 in cui approvammo il bilancio preventivo del 2004 (quello della pista ciclabile della levata e del ponte del piudino tanto per rinfrescare la memoria a qualcuno)ma non ricordo dell’approvazione del consuntivo del 2003 che in genere si approva entro il 1°semestre ma anche se fosse era difficile dopo sei mesi di insolvenza per un importo molto piccolo individuare un’anomalia nei residui attivi; cosa ben diversa nel 2005 ma soprattutto nei 2,3 anni successivi vedere un importo fisso di € 34.300 che di anno in anno veniva riportato a nuovo senza chiedersi almeno di cosa si trattasse.
    A questo proposito è illuminante la sentenza del dott. Leo presidente della 3° sez. del tar Lombardia:respinge in toto le richieste del comune di Monte Marenzo rimarcando che tale convenzione prevedeva dei pagamenti bimestrali da parte dei comuni di Erve e Torre de Busi a favore di Monte Marenzo ma solo nell”ottobre 2010 Il comune di Monte Marenzo,con 6 anni di ritardo,il comune ha richiesto i mancati pagamenti.Quindi a mio parere è stato abbastanza generoso,il dott. Leo,che ha deciso di compensare le spese legali tra le parti e non condannando la parte soccombente al pagamento totale delle parti.
    Per quanto riguarda invece chi è più o meno acculturato voglio rassicurare la sig.ra Pina, che quando mi riferivo ad evidenti negligenze di figure apicali all’interno dell’amministrazione e o altrettante da parte degli amministratori che sotto il naso non vedevano,sinceramente la sig.ra Bonanomi non me la vedo come responsabile di tali inettitudini

  2. Ammetto che avendo fatto la metalmeccanica per tanti anni non ero molto afferrata sul bilancio ,ma Fabrizio che ha studiato tanto non c’era nel 2003/2004? mi pare di si,quello che è sconcertante è che un debito tra amministrazioni cada in prescrizione,speriamo che la corte dei conti trovi una soluzione che riporti almeno in parte queste somme nelle casse del comune.

  3. Certamente una sentenza che lascia sgomenti ma è rappresentativa dell’inerzia di tutta la macchina pubblica italiana che ha sempre eroso il sistema produttivo fino al collasso in cui ci troviamo ora.
    Ma io mi chiedo che ci stanno a fare i funzionari dell’ufficio di ragioneria che dal 2005 al 2009 non hanno mai segnalato che residui attivi che di anno in anno venivano riportati a nuovo per un importo importante senza darsi una spiegazione,per non parlare degli amministratori che approvavano bilanci senza capire quasi nulla di ciò che andavano rendicontando.Ma la ciliegina sulla torta in tempi di magra economica sopratutto per le aziende ma anche per i comuni che si lamentano delle poche risorse a disposizione è il constatare che il comune di Monte Marenzo ha quasi raddoppiato l’indennità che viene pagata ai funzionari e più precisamente da 6000 a 10000 euro all’anno dal 2004 all’ultima delibera del novembre 2010, Complimenti!!!!

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