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La Banca del Tempo. Dall’Assemblea UPper un’idea per la Comunità

L’Assemblea dei Soci di UPer era convocata con un ordine del giorno preciso. Intanto la relazione del Tesoriere Beppe Dell’Oro che ha dato conto delle spese sostenute nel 2012, le entrate ricevute dal tesseramento e da sottoscrizioni (il bilancio è stato approvato all’unanimità).

Poi la relazione del Presidente, Sergio Vaccaro, che ha ripercorso gli impegni e le iniziative dell’anno scorso e le prime svolte quest’anno.

Si sono anche ipotizzate alcune delle prossime iniziative. Ve ne daremo conto appena le puntualizzeremo.

Sono stati resi noti i dati relativi alla frequenza degli utenti del nostro Sito che registrano una crescita di visitatori e di pagine visualizzate. Uno strumento, il nostro sito, di informazione e luogo di incontro e di riflessione, non solo per i lettori del sito, ma anche una bacheca virtuale messa a disposizione delle altre Associazioni di Monte Marenzo e realtà culturali del territorio per segnalare eventi ed iniziative.

Insomma stiamo gestendo con poche risorse il nostro stare nella Comunità, al suo servizio e portando la nostra proposta culturale.

Tutto bene quindi?

No. Ci sono anche delle difficoltà che non ci siamo nascosti. Abbiamo evidenziato alcuni limiti nostri e della nostra Comunità. Ed in molti di noi è forte l’esigenza di una relazione più stretta e propositiva con le altre Associazioni e i singoli cittadini di Monte Marenzo, le famiglie, l’Amministrazione, con l’obiettivo di avere sempre di più una Comunità solidale, un paese a misura del cittadino, un paese attento all’ambiente.

Un paese per… verrebbe da dire.

Il nostro lavoro vorrebbe quindi essere sempre più un lavoro che interagisca con tutte le realtà della Comunità per sviluppare buone pratiche dello stare insieme.

 

Una delle idee che vanno in questa direzione è di Emilio, uno dei nostri soci. L’aveva buttata lì anche l’anno scorso, l’altra sera l’ha riproposta: “perché non facciamo una Banca del tempo?”.

Esistono già alcuni esempi in Italia e nel Mondo. Perché non sondare la possibilità di realizzarne una a Monte Marenzo mettendo insieme tante disponibilità potenziali?

Spieghiamo: Che cos’è la banca del tempo?

Immaginate una banca, un istituto di credito. Lì si va a depositare denaro o si chiede un prestito per far fronte ai propri progetti di vita.

La Banca del tempo è un istituto di credito particolare in cui non viene depositato denaro ma tempo.

I soci della banca scambiano attività utilizzando come misura delle prestazioni il tempo impiegato. Offrono ciò che sono in grado di fare e ricevono ciò di cui hanno bisogno.

E’ una rete di solidarietà, un’esperienza di collaborazione tra cittadini che dà un valido aiuto nell’affrontare le incombenze e gli impegni della vita quotidiana e famigliare.

Esemplificando …

Ho bisogno di qualcuno che mi aiuti a svuotare la cantina in cambio offro piccoli lavori di cucito, cerco qualcuno che mi insegni a lavorare al computer, offro lavori di falegnameria, racconto fiabe e vorrei che qualcuno mi facesse qualche piatto di cucina.

Cosa non è la banca del tempo: la banca del tempo non è volontariato ma un luogo di scambio. Si dà per ricevere in un ambito di assoluta parità tra i partecipanti.

I valori della banca del tempo

La banca del tempo migliora la qualità della vita:

· Permette l’incontro tra chi “non ha tempo” e chi non sa come utilizzarlo

· Crea relazioni di buon vicinato e sviluppa la socialità

· Valorizza la creatività e le capacità di ciascuno al di fuori della propria professionalità

· Soddisfa piccoli bisogni e dà valore a competenze non sempre reperibili sul mercato

· Favorisce l’incontro tra varie categorie sociali e generazioni diverse, permettendo la condivisione di esperienze e saperi.

Come funziona

Come una vera banca con movimenti in entrata e in uscita (crediti e debiti di tempo) effettuati dai soci e registrati su libretti di assegno e conti correnti personali che la banca gestisce consegnando periodicamente gli estratti conto. Tutte le prestazioni si equivalgono, perché vengono contabilizzate esclusivamente sulle ore impiegate. L’unità di misura delle attività è il TEMPO.

Esemplificando…

Un’ora di cucito vale come un’ora di ripetizione di inglese, un’ora di giardinaggio vale come un’ora di informatica

Cosa si scambia

Si può scambiare di tutto: attività riguardanti la vita quotidiana, saperi e conoscenze acquisite, che non abbiano però carattere professionale, prestiti e scambio di oggetti.

Esemplificando …

compagnia per cinema, teatro, concerti, preparazione di torte, cura di giardini e balconi, piccoli lavori di sartoria

lezioni di musica, informatica, lingue straniere, corsi di cucina, yoga, storia dell’arte

prestito di libri, vestiti di carnevale, piccoli elettrodomestici

Lista delle prestazioni offerte prestazioni

 

Chi può entrare nella banca del tempo?

Tutte le persone che lo desiderano, possono iscriversi a una banca del tempo senza alcuna limitazione. All’atto dell’iscrizione compileranno una scheda, sulla quale annoteranno le prestazioni che intendono offrire e quelle che desiderano richiedere.

Ai nuovi associati viene intestato un regolare conto corrente -tempo e consegnato un libretto di assegni. Diventare socio di una banca del tempo non comporta nessun costo in denaro.

 

Potremmo fare questa cosa a Monte Marenzo? Noi pensiamo di sì. Lo pensiamo se ognuno di noi, cittadini di questa Comunità, guarda al bene comune e si rende conto che un’ora spesa può essere guadagnata attraverso l’aiuto di un’altra persona.

Intanto qui (o anche in modo riservato parlandone con i componenti del Direttivo di UPper, o mandando un messaggio alla nostra postanpaeseperstarbene.it ), possiamo cominciare a raccogliere le disponibilità. Qualcuno poi potrebbe realizzare un programma al computer per gestire la Banca del Tempo.

Che ne dite? L’idea di Emilio non mi sembra male. Fateci sapere.

6 pensieri su “La Banca del Tempo. Dall’Assemblea UPper un’idea per la Comunità”

  1. Cara Marilena,
    grazie per la ulteriore spiegazione di approfondimento che senz’altro, per chi non conosce l’argomento, è molto interessante.

  2. mi permetto una puntualizzazione: la banca del tempo vuole essere una spinta notevole alla solidarietà, perchè le permette di venire valorizzata molto di più. Quando c’è un conteggio di dare e avere nella banca del tempo si comincia ad apprezzare assai meglio le ore di volontariato ad esempio di Andrea in biblioteca. Non è solo un dare da parte di qualcuno, ma quantificando le sue ore ad esempio con lo scambio di due o tre ore di tinteggiatura, di vangatura di orti, di narrazione di fiabe, di pratica di cucina e di quant’altro, non si dice solo grazie al suo specifico talento, ma si intuisce meglio che non conta solo il denaro nel calcolo del pil di una comunità.
    “Ciò che tu sai fa la differenza nel mondo se lo comunichi ad altri che sentono il bisogno del tuo talento e solo così te ne riconosceranno i meriti”.

  3. L’idea è certo buona e mi ricorda la parabola dei talenti.
    Cerchiamo di mettere a frutto e a disposizione volontariamente come del resto già tanti fanno, le proprie capacità.
    Ma al di là del conteggio del dare ed avere, aiutarsi ma soprattutto conoscersi ed integrarsi, a prescindere da convinzioni personali diverse, legittime e che vanno rispettate, ma solo fino a quando non ci impediscono di comunicare e stare fraternamente insieme.

  4. il principio ispiratore è proprio quello di creare comunità attiva e non solo di pensiero. La crisi ci può dare una spinta ad organizzarci insieme. Bellissima idea, mentre si lavora non si ha tempo di criticare. Quando ad esempio il nostro sindaco si mette a spalare neve per le strade del nostro paese può in cambio avere le stesse ore di lavoro da quelli a cui ha portato beneficio, che gli saranno grati offrendogli un’altra prestazione. Nulla è dovuto per scontato ormai.
    Interessante per organizzarci è visitare il sito
    http://www.tempomat.it

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