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Lettera al Presidente del Consiglio

La storia infinita dell’IMU ha avuto nei giorni scorsi un colpo di coda. Il decreto del governo che abolisce il versamento della seconda rata sull’abitazione principale (e sui terreni agricoli) pubblicato venerdì 29 novembre in Gazzetta, prevede la restituzione ai Comuni del mancato gettito sulla base dell’aliquota standard (lo 0,4%) più il 60% dell’eventuale maggiorazione, lasciando il resto a carico dei cittadini. Considerato che il comune di Monte Marenzo nel 2012, in sede di prima applicazione della tassa, approvò una aliquota dello 0,54 per mille per mantenere il bilancio in pareggio. Secondo il decreto i cittadini sarebbero ora chiamati a versare il 40% della differenza tra lo 0,40 e lo 0,54 per mille.

Insomma, un gran pasticcio al quale i comuni stanno rispondendo duramente per il non rispetto dei patti concordati a suo tempo con il governo centrale.

Anche il comune di Monte Marenzo è intervenuto presso la Presidenza del Consiglio e i Ministri economici con la seguente nota:

Al Presidente del Consiglio

Al Ministro Affari regionali e autonomie

Al Ministro Economia e Finanze

Al Presidente Anci Nazionale

Al Presidente Anci Lombardia

OGGETTO: Rimborso IMU agli enti locali.

                    

                        Sono il Sindaco di un comune di 2000 abitanti in provincia di Lecco, sconcertato per quanto sta accadendo sulla vicenda IMU seconda rata prima casa.

Ritengo che i Comuni che hanno adeguato l’aliquota base dell’IMU in sede di prima applicazione di questa tassa (Monte Marenzo 0,54 per mille) nel 2012, al fine di dare certezza all’equilibrio economico finanziario del proprio comune senza dover ulteriormente ridurre la quantità e qualità dei servizi, non debbano subire le conseguenze di un provvedimento capestro teso a salvaguardare prevalentemente la situazione determinata dai Comuni di grandi dimensioni.  

Il mio Comune nel 2013 non ha adeguato l’aliquota rispetto al 2012, consapevole che non sarebbe stato corretto, stante la decisione di sopprimere l’IMU sulla prima casa e di conseguenza vedersi riconosciuto il trasferimento dalle finanze statali.

Però pretendiamo che ci venga riconosciuto quanto stabilito nel 2012, altrimenti il mio Comune, così come penso di tanti altri, si troverebbe di fronte ad una grave crisi finanziaria.

Inoltre riteniamo del tutto sbagliato ricorrere ad una ulteriore imposizione fiscale nei confronti dei cittadini già pesantemente colpiti dalla crisi economica, dall’introduzione della TARES che ha triplicato il peso impositivo sul servizio per i rifiuti, e dall’inevitabile aumento delle tariffe degli altri servizi comunali.

Pertanto, chiediamo in modo inequivocabile e fermo che ai Comuni che hanno adeguato l’IMU prima casa solo nel 2012, in sede di prima applicazione delle stessa, lo Stato riconosca lo stesso gettito in forma di compensazione IMU prima casa, come tra l’altro avvenuto con la prima rata.

Se questo non dovesse avvenire la scrivente amministrazione si troverebbe costretta ad accertare un bilancio in disavanzo e, non volendo ulteriormente premere sui bilanci familiari, a rassegnare le proprie dimissioni.

Distinti saluti.

                                                                                                          IL SINDACO

                                                                                              Cattaneo Angelo Giovanni

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