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Correre in un museo a cielo aperto

“Mi chiedi che sensazione si prova a partecipare alla maratona di Roma? E’ come correre in un museo a cielo aperto: ti emoziona forte. Parti e subito ti scorre a fianco l’Altare della Patria, il Circo Massimo, e quando hai percorso una tratto di via della Conciliazione ti si para davanti Piazza S. Pietro, lasci il colonnato sulla sinistra e risali il lungo Tevere, con sempre gente affollata sui marciapiedi ad applaudirti”.

Questo il cuore del racconto di Franco Rota, il nostro Assessore che ha corso domenica scorsa la 20esima edizione della Maratona di Roma.

Come si avverte, una grande emozione, anche se l’atleta un piccolo rammarico ce l’ha: non aver raggiunto l’obiettivo che si era prefisso, di percorrere i 42,195 Km al disotto delle 3 ore e 30 minuti. Il tempo realizzato di 3:32:27 migliora comunque di ben 4:34 il precedente limite personale.

Il rammarico, come si diceva, è piccolo perché la preparazione è stata perfetta e la condotta di gara molto regolare. Ad impedire il risultato sperato, come dice Franco: “Un percorso molto impegnativo. Roma non è pianeggiante e rettilinea, ma una continua successione di lievi salite e cambi di direzione. Se poi ci metti i sampietrini e la pioggia diciamo non sono proprio le condizioni ideali per fare record”.

Ci sono stati momenti difficili, chiediamo: “Il pensiero fisso era: non ritirarsi alla maratona di Roma. Al 30° chilometro ero convinto di ottenere il tempo previsto, ma al 38° ho avvertito che la gamba non era più così dinamica e allora ho preferito contenere il ritmo e arrivare in fondo”.

Franco, sempre sostenuto dal suo sponsor Evolution sport team, pensa già alla prossima gara, che probabilmente sarà la corsa a squadre Monza – Capanna Monza, a condizione di rimettere insieme il gruppo con il quale ha corso lo scorso anno.

2 pensieri su “Correre in un museo a cielo aperto”

  1. Bravo Franco,un nostro corridore di Monte Marenzo a Roma, non è di tutti i giorni, tanti vanno a Roma come turisti, ma a correre sono in pochi.

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