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Mario Lodi, quella volta a Monte Marenzo: l’arte, gli alberi e il mondo dei bambini

Dopo la pubblicazione dell’articolo di Cinzia Mauri in memoria di Mario Lodi, maestro elementare, pedagogista e scrittore (https://www.unpaeseperstarbene.it/2014/gli-insegnamenti-di-mario-lodi/), scomparso il 2 marzo scorso, Cristina Melazzi ci telefona e ci ricorda che Mario Lodi è stato a Monte Marenzo. Fu invitato nel 1991 dal Dipartimento Istruzione e Cultura del Comune (Cristina faceva parte della Commissione e Assessore alla Cultura era Guerino Tironi nel primo mandato dell’Amministrazione presieduta dal Sindaco Angelo Gandolfi).

Lodi fu ospite nell’ambito di un ciclo di “Incontri su temi educativi” che videro la partecipazione, tra gli altri, del pedagogista Marcello Bernardi e di Daniele Novara (Gruppo Abele di Torino).

Graziano Morganti ha cercato le foto di quell’incontro avvenuto nell’ex sala civica il 16 novembre 1991 (qui sotto ne pubblichiamo alcune scattate da Angelo Fontana) ed ha cercato il volantino dell’iniziativa (non l’ha trovato ma lo ha potuto ricostruire da un vecchio file archiviato nel computer e ce lo ha inviato).

Cristina ha ripreso gli appunti di quel pomeriggio e ci invia questo suo ricordo e una proposta:

 

Mario Lodi, quella volta a Monte Marenzo: l’arte, gli alberi e il mondo dei bambini

Era forse la semplicità il tratto che, prima di altri, trasmetteva di persona il maestro Lodi, e una tranquilla determinazione a stare ‘dalla parte dei bambini’.

La semplicità che poteva permettersi chi aveva provato a fare della scuola un ‘posto per star bene’, un luogo di formazione alla consapevolezza, alla libertà, alla felicità: “Distruggere la prigione, mettere al centro della scuola il bambino, liberarlo da ogni paura, dare motivazione e felicità al suo lavoro, creare intorno a lui una comunità di compagni che non gli siano antagonisti, dare importanza alla sua vita e ai sentimenti più alti che dentro gli si svilupperanno…” (da “Il paese sbagliato”, 1970)

L’occasione per avere la sua presenza in paese, in quel novembre del ’91, ricordo che era legata alla promozione di una originale Mostra di lavori pittorici infantili, intitolata “L’arte dei bambini”. La realizzazione era stata curata da quella Casa delle Arti e del Gioco, che continua a tutt’oggi la sua attività in campo pedagogico e che Lodi aveva creato, trasformando a misura di bambino le stalle della sua cascina di Drizzona, paese del cremonese, con i proventi del premio a lui assegnato dalla Lego.

In realtà poi, nel corso di quell’incontro qui da noi, le domande che i presenti gli avevano rivolto o avevano in animo di rivolgergli, toccavano i temi più diversi, tutti comunque volti a trovare indicazioni e conferme, come insegnanti o come genitori, per il cammino educativo che Lodi, con i suoi libri e con il suo modo di fare scuola, aveva ‘illuminato’.

Lo scrittore teneva moltissimo a ribadire quanto per i piccoli fosse importante la possibilità di esprimersi, fuori e dentro la scuola, anche attraverso l’attività grafica: il rispetto verso il mondo interiore del bambino poteva tradursi in autentica comunicazione ed espressione artistica.

La Mostra era all’epoca allestita a Lugano, ma noi potemmo vedere proiettate le immagini ed i colori di quei lavori, accompagnate dal racconto del maestro, che spiegava come creatività e capacità logiche non siano affatto opposte ma si sviluppino di pari passo.

L’altro grande tema che in quel momento era al centro del suo lavoro pedagogico (ma lo sarà anche in seguito), era il mondo della natura e l’importanza della relazione bambini-ambiente. Non in senso generico ma, ancora una volta, declinato in un progetto concreto e inconsueto: realizzare con i ragazzi il censimento degli alberi di ogni paese. Nel 1992 uscirà il risultato di quel lavoro, il libro “Alberi”.

Proprio nell’occasione dell’incontro a Monte Marenzo, ci aveva suggerito la possibilità di mettere in cantiere un analogo programma per il nostro paese, che vedeva interessato al tema ambientale.

Perché non provare da Upper – a tanti anni di distanza e per onorare la memoria del grande pedagogista che passò di qui – a far nostra quella proposta, oggi senz’altro ancora di attualità?

Per cominciare, potremmo proporre di vedere insieme, grandi e bambini, un bel film d’animazione (premio Oscar 1988) che fece incontrare Mario Lodi e Frédéric Back, il regista canadese che lo realizzò, ispirandosi al libro di Jean Giono: ”L’uomo che piantava gli alberi”. (http://www.descrittiva.it/calip/0304/mario_lodi_cerchio.htm )

E’ vero che le direttive a cui la scuola sembra oggi doversi ispirare appaiono per certi aspetti lontane dalle indicazioni della pedagogia di Lodi e del Movimento di Cooperazione Educativa. Ma è altrettanto vero che le esperienze concrete messe in atto in molte scuole, anche in quelle dei nostri paesi, vanno spesso nel segno di quella bella comunità educativa sognata e praticata dal maestro di Cremona: allora, come direbbe lui, in fondo “c’è speranza se questo accade a…”.

 CM

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