Al Circolo ARCI Foppenico, Daniele Gilardi racconta Pianetti
Nelle valli bergamasche ancora oggi, dopo un secolo dai fatti, la minaccia di “fare come Pianetti” non lascia indifferenti. Il 14 luglio 1914 Simone Pianetti sterminò in una sola mattinata sette compaesani di Camerata Cornello che gli avevano rovinato l’esistenza bollandolo come anarchico, libertino, anticlericale.
Uno dopo l’altro il sindaco, il parroco, il segretario comunale, il messo comunale, la presidentessa delle Figlie di Maria, il medico condotto e una contadina cadono sotto i colpi del suo fucile. Fugge sui monti e, dopo scontri a fuoco con carabinieri ed esercito, si rifugia in Svizzera e infine torna in America.
Al tempo la strage riempì pagine e pagine di giornali in Italia e in America.
La vicenda è diventata anche un libro scritto da Roberto Trussardi, ed. Stampa Alternativa, 2007.