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“Luna d’amore” apre i “Sapori d’autunno 2015”

Non è facile la poesia. Non è facile avere un pubblico interessato quando si propone l’incontro con un autore che presenta un libro di poesie. Eppure ieri sera in Biblioteca a Monte Marenzo un bel numero di persone ha accolto l’invito fatto dalla Biblioteca e dall’Associazione Culturale UPper per questa anteprima di “Sapori d’Autunno 2015”, la manifestazione che l’Amministrazione Comunale organizza insieme a tutte le Associazioni di Monte Marenzo.

La Presidente della Biblioteca ha presentato gli ospiti di questo incontro che abbiamo chiamato “Sapori di Poesia”. E la poesia è stata protagonista con le parole di Francesca Galbusera, autrice del libro “Luna d’Amore” insieme alle note del flauto di Chiara Fumagalli.

Ed è stata, credo, una piacevole serata per tutti, perché, conversando con l’autrice, abbiamo scoperto di avere vicina di casa un talento delle parole.

Una sorpresa che ho scoperto questa primavera, quando ho incontrato Francesca fuori dalla scuola ad attendere l’uscita della figlia. Nel 2002 aveva pubblicato “La casetta nel bosco di castagni” (Editore Bellavite) e la conoscevo come una “narrastorie” perché raccontava fiabe di tutto il mondo ai bambini e agli adulti che amano ascoltare. In biblioteca il suo libro è tra gli scaffali dei ragazzi, preso in prestito e letto da tantissimi bambini di Monte Marenzo.

Parlandole scopro che ha pubblicato un libro di poesie “Luna d’Amore”(Silele edizioni) e, andando a prenderlo in prestito in Biblioteca, la copertina mi riserva un’altra sorpresa. C’è un disegno di Giorgio Carenini, che è di Monte Marenzo, in cui la luna nitida, con i suoi crateri, sorge appena sopra un albero. I rami sembrano trattenere o spingere la luna prima del suo volo nel cielo notturno.

Nel prologo, Francesca racconta che la luna le ha chiesto di scrivere. Lei accetta titubante perché nutre un tenero affetto per le parole. E il prologo si conclude con una sibillina spiegazione. Ovvero che il numero 7 le sarà d’aiuto… Leggendo le poesie credo di aver capito che sono versi settenari nei quali l’accento principale si trova sulla sesta sillaba.

Ci sono due parti nel libro. La prima è formata da 10 poesie numerate da 1 a 10. Nella seconda parte le poesie sono contrassegnate dalle 21 lettere dell’alfabeto ed iniziano proprio con la lettera corrispondente. Un abecedario. Una sorta di sillabario dell’amore.

La prima parte è la RICERCA, dal 1990 al 2011. 21 anni di ricerca di qualcosa di perduto fino alla sorpresa del suo ritrovamento. Quell’incontro è l’inizio di un ETERNO PRESENTE (titolo della seconda parte) che, leggo dal retro di copertina: “sempre permane e sempre muta alla scoperta di nuove profondità”. Tuttavia non è una ricerca facile: accanto a momenti di assoluta quiete ci sono versi che rivelano una dura lotta nel corso di questa ricerca.

Nella prima parte la natura, oltre che la luna, è predominante: ci sono il vento, l’umida terra, e poi le stagioni, l’autunno e la primavera, e tutti i sensi sono coinvolti in questa ricerca: l’udito, la vista, l’olfatto, il tatto, il gusto.

L’autunno, soprattutto, è narrato con i suoi colori e sapori. Quale migliore viatico allora per questa edizione di “Sapori d’Autunno”?

Conversando con Francesca abbiamo potuto capire perché alla fine ha accettato la richiesta della luna di scrivere. E con lei (e con la musica di Chiara), abbiamo ripercorso alcune lettere del suo sillabario dell’amore.

(Le foto sono di Adriano Barachetti)

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