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Padre Alberto Rovelli per la tutela di Santa Margherita

Due giorni fa, nella posta di UPper, abbiamo trovato una lettera che padre Alberto Rovelli invia agli Alpini di Monte Marenzo.
E’ una dichiarazione d’amore nei confronti della nostra chiesetta di Santa Margherita e un invito a dedicarle le cure necessarie perché continui a restare il gioiello storico artistico da tutti riconosciuto.

Padre Alberto, della congregazione dei Missionari d’Africa meglio conosciuti come Padri Bianchi, ha fatto per quasi trent’anni la spola tra Mozambico e Mali, prima di approdare a quello che è da sempre il suo sogno missionario: vivere alle soglie del deserto, là dove la chiesa è davvero il ‘piccolo gregge’ in mezzo ad una popolazione quasi interamente musulmana. Da qualche anno, invitato da Don Giuseppe e dal Gruppo Missionario di Monte Marenzo, cura il “Campo missionario”, un’esperienza per i ragazzi per crescere insieme, nella condivisione, per incontrare sé stessi, gli altri e il mondo.
Con questa lettera Padre Alberto si rivolge agli Alpini di Monte Marenzo perché pensiamo riconosca il ruolo fondamentale del Gruppo Alpini per la tutela di Santa Margherita. Ruolo che riconosciamo loro anche noi di UPper e, pensiamo, tutta la Comunità di Monte Marenzo. Che fine avrebbe fatto la chiesetta senza i loro ripetuti interventi al tetto e senza la manutenzione del bosco circostante e dei manufatti in prossimità della chiesa?

Per questo abbiamo pensato di pubblicare la lettera di Padre Alberto sul nostro sito e di girare la sua richiesta agli altri soggetti che hanno, in forme diverse, una diretta responsabilità rispetto alla sua salvaguardia: la Parrocchia di San Paolo, i Comuni di Monte Marenzo e di Torre de Busi, la Comunità Montana Val San Martino.

E grazie a Padre Alberto che ha voluto porre l’attenzione di tutti noi alla salvaguardia della chiesetta.

 

Carissimi Alpini di Monte Marenzo,

sono padre Alberto Rovelli dei Missionari d’Africa. Da alcuni anni frequento il vostro paese, mi piace moltissimo; se posso salgo fino al santuario di Santa Margherita, un vero gioiello.

Già due anni fa sono entrato nella chiesetta e quale fu la mia sorpresa nel constatare molta umidità.

Se vi scrivo è proprio per chiedervi di provvedere tagliando gli alberi che impediscono al sole di asciugare i muri dopo un temporale.

Il suggerimento mi è stato dato dalla situazione di un’altra chiesetta sulle pendici di Gravedono; anche quella avvolta da alti pini stava rovinando tutto; il parroco ha provveduto, in accordo con le Guardie Forestali, a bonificare i luoghi.

Rendendo il Santuario più visibile può anche invitare altri visitatori.

Scusatemi del disturbo che vi porto, ma a me interessa che quel gioiello di santuario si conservi ancora per tanti secoli.

Grazie e faccio tanti auguri

p. Alberto Rovelli

Missionari d’Africa

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