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Storia di otto clandestini minorenni arrivati vicino a Bergamo

Leggo in rete una notizia che mi fa sobbalzare: “Stezzano, 8 clandestini nel TIR. Un camion, partito a Natale dalla Bulgaria, è arrivato nella mattinata di martedì 27 dicembre. La scoperta è stata fatta dall’autista mentre scaricava il materiale.”

Il mio stupore è dovuto non solo alla cronaca del traffico di esseri umani a pochi chilometri da Bergamo, ma anche perché conosco bene la ditta dove si è fermato il TIR. Lì ho lavorato per sette anni, il mio ufficio era proprio sopra la portineria e vedevo i camion carichi di merce entrare ed uscire dal cancello d’entrata allo stabilimento.

Chiedo a Gigi, un ex collega, cosa è accaduto e lui mi racconta nel dettaglio.

I ragazzi clandestini sono otto e sono tutti minorenni: uno di 12 anni e gli altri tra i 14 ed i 16. Sono afghani e non è stato l’autista a trovarli ma il personale della ditta addetto allo scarico dei camion.

C’è poca gente oggi per la chiusura ma Gigi era presente. I ragazzi erano nascosti da tre giorni nei cartoni del materiale plastico che doveva essere consegnato in ditta, tutti vestiti con abbigliamento militare fornito da qualche centro di raccolta profughi. Sono saliti sul camion in Serbia dopo che la polizia locale li aveva respinti e picchiati. Nessuno parlava inglese e a tradurre quel che dicono arriva un dipendente interinale, un lavoratore straniero che riesce a capire l’afghano. Spiega che molti sono analfabeti perché i talebani non li mandavano a scuola ma gli facevano imparare a sparare…

“Dopo 36 anni di Azienda questa mi mancava”… Già, che storia! E che avete fatto?

“Prima che li portassero in caserma, gli abbiamo dato acqua, the, panettone e poi ho fatto preparare in mensa 8 sacchetti con panini, frutta, yogurt … Poverini erano così conciati”.

Bravo Gigi!

I panettoni sono quelli che la ditta dà in omaggio ai dipendenti ed ai fornitori e i ragazzi sono stati aiutati dagli operai e dagli impiegati presenti in reparto accettazione. Gigi lo conosco da quando è entrato in ditta. Da parecchi anni si dà da fare nelle attività ricreative collaterali all’Azienda. Tutti gli anni c’è una grande festa il giorno di Santa Lucia e vengono dati regali e dolci ai figli dei dipendenti.

Molti dei nostri ragazzi hanno proprio l’età di quei ragazzi trovati sul TIR, fuggiti dal loro Paese e che hanno attraversato due continenti chissà come. E Gigi e gli altri ex colleghi hanno fatto semplicemente quello che avrebbero fatto con altri ragazzi e che fanno tante persone ai confini della nostra Europa, come a Lampedusa. E hanno dato da bere agli assetati, da mangiare agli affamati… proprio due giorni dopo Natale…

 

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4 pensieri su “Storia di otto clandestini minorenni arrivati vicino a Bergamo”

  1. Invece di pontificare a sproposito,provi a fare l’amministratore che deve fare quadrare i conti e per questo non riesce ad aiutare gente ITALIANA e NON, bisognosa che ha pagato le tasse e contribuito alla crescita del paese magari per 40 anni,ed adesso bussa alla porta del Sindaco perchè non riesce ad andare avanti ,poi ne riparliamo.Per quanto riguarda sentenze del TAR o sanzioni varie meglio che sorvoliamo va,scadremmo nel ridicolo….

  2. La storia dei costi al Comune di Stezzano è stata ampiamente scritta sui giornali e trasmessa dalle TV che si sono soffermate solo sull’aspetto della cronaca del TIR, alle presunte responsabilità del suo autista e ai risvolti legati all’immigrazione clandestina. Noi abbiamo voluto evidenziare un fatto che non è stato per nulla citato in quegli articoli e in quei servizi TV: quello dell’accoglienza.
    Il Sindaco Poma si preoccupa giustamente dei costi, ma poi mi viene qualche dubbio se conclude la sua intervista a TV Bergamo dicendo che cercherà di far rimpatriare i clandestini (ragazzi di 12-14 e 16 anni che avevano nel TIR un solo litro d’acqua in otto!) non ponendosi il problema del perché hanno attraversato 2 continenti in 5 mesi…
    E a proposito di costi… :
    poi il 29 dicembre squilla il telefono del Sindaco Poma e il TAR dice che il Comune di Stezzano deve risarcire 4.000 euro per le spese legali per “Eccesso di potere per irragionevolezza, illogicità, manifesta ingiustizia” nei confronti di una coppia che aveva chiesto di unirsi civilmente e alla quale era stato messo a disposizione non il salone delle cerimonie ma un vecchio ufficio in disuso…. Chi pagherà? Il Sindaco Poma che ha la responsabilità di questo atto discriminatorio o la incolpevole comunità di Stezzano?

  3. Poi squilla il telefono del Sindaco Poma e la prefettura le dice: le spese per di vitto,alloggio ecc ecc se deve accollare il comune di Stezzano ( circa 1000 euro al giorno ) e il rimanente 60% dei soldi (l’azienda Consortile),ossia ancora i Comuni,ma questa è un’altra storia che sicuramente non merita un articolo…..

  4. Mi dicono, con un’aria un po’ di sfida: “Se i tuoi figli fossero arrivati clandestini in Afghanistan, sei proprio sicuro che sarebbe stati accolti come hanno fatto a Stezzano?”.
    Penso proprio di sì; comunque non me ne frega niente di fare ragionamenti simili. Gigi e i suoi colleghi si sono comportati come devono comportarsi gli esseri umani nei confronti di altri esseri umani: fragili vittime indifese e per giunta bambini.
    Grazie Gigi.

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