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Dis-Abili in montagna, quattro storie presentate alla SEM di Milano

Una serata davvero speciale, quella organizzata ieri sera dal CAI SEM Milano con il titolo “Dis-Abili in montagna”, per dimostrare che le barriere esistono per essere superate.” Gabriele Zerbi, tra i responsabili delle manifestazioni culturali e sociali della SEM, lo ha annunciato subito ad un attento pubblico di appassionati alpinisti, “Perché le meraviglie delle nostre montagne non trovino ostacoli anche per le persone che hanno problemi di deambulazione, di vista, di movimento.

Dopo l’intervento di Renato Aggio, Presidente del CAI Lombardia, sono state presentate quattro emozionanti storie che hanno mostrato dove possono arrivare volontà, fantasia e impegno per regalare proprio a tutti lo spettacolo della natura alpina.

La prima è quella di Giusi Parisi, una giovane non vedente, che ha raccontato la sua avventura nella grotta Masera, sul lago di Como, vissuta con due amici, non vedenti come lei, e con il Gruppo Grotte Milano. Una giornata straordinaria, in cui un bellissimo scambio reciproco ha permesso a questi ragazzi di conoscere il mondo senza luce delle grotte in tutti i suoi aspetti, dall’emozione di scendere un pozzo all’esplorazione “tattile” di fossili e concrezioni, ma anche con l’insegnamento agli accompagnatori che la vista non è l’unico senso che permette di conoscere e apprezzare la bellezza del mondo.

Poi è stata la volta di Massimo Lui e i protagonisti del progetto 2KMDD. Il filmato e il racconto (emozionato) di Massimo Lui che, sulla sua carrozzina, dimostra che persone con disabilità riescono a essere partecipi delle proprie scelte e a soddisfare le proprie passioni, come salire fino a quota 2142 del Lago del Diavolo e poi compiere un’immersione subacquea nel lago.

La terza storia è quella che ha raccontato Vincenzo Lolli, presidente della Commissione Impegno Sociale del CAI Bergamo. Al suo fianco Alberto Nava, Presidente dell’Associazione Lo Specchio che hanno raccontato della collaborazione tra soggetti diversi coinvolti nel recupero del sentiero ad utenza ampliata del Pertus, nel comune di Carenno, reso percorribile anche da non vedenti, da disabili in carrozzina, come pure da famiglie con passeggini, desiderosi di immergersi in un suggestivo ambiente montano.

Ieri sera è stato presentato un breve estratto di 10 minuti del nostro film “Un sentiero per tutti”, che la nostra Associazione UPper Monte Marenzo ha contribuito a realizzare per promuovere il Sentiero.

L’ultima storia è quella raccontata da Fabiano Gorla, coordinatore della Comunità Il Molino, che opera nel campo delle tossicodipendenze ed effettua attività di montagnaterapia praticando escursionismo ed arrampicata con ottimi risultati. Negli ultimi due anni il loro progetto “In su e in sé” si è evoluto in una attività di rete con due comunità residenziali che ospitano disabili fisici e psichici (comunità Cascina Nuova e Il Ponte di Rosate) innestando un circolo virtuoso di autoaiuto.

Le reazioni a fine serata sono state molto positive. In tanti ci hanno chiesto come arrivare al nostro Sentiero, suggestionati dal racconto del film (Giusi Parisi ha già espresso la volontà di percorrerlo con noi), e anche ingolositi dallo “spot pubblicitario” di Vincenzo Lolli per l’amico Paolo del Bar Ristoro Pertus, e della cucina di sua moglie Cristina. 😉

 

 

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