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Intitolato a Paolo VI il “sentiero per tutti” al Pertüs

Ieri pomeriggio l’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini  ha presieduto l’intitolazione a Papa Paolo VI del sentiero a utenza ampliata, a Forcella Bassa, sopra Carenno.

Il “nostro” Sentiero per tutti, della cui promozione ci siamo impegnati anche noi dell’Associazione UPper Monte Marenzo e gli amici dello Specchio di Calolziocorte. Ne è nato, come tanti di voi già sanno, il film “Un Sentiero per Tutti”, che è stato presentato in “prima visione” a Carenno lo scorso febbraio in una serata fredda mentre fuori dal teatro nevicava…

Clima completamente diverso ieri. Il caldo però non ha scoraggiato neppure questa volta i tanti cittadini di Carenno e gli amici dello Specchio e del CAI di Bergamo (altri partner del nostro film), ad essere presenti alla cerimonia.

Ad accogliere l’Arcivescovo, il vicesindaco di Carenno Gabriella Zaina (il  Sindaco Luca Pigazzini era assente per motivi famigliari), il presidente della Comunità Montana Carlo Greppi, don Angelo Riva, parroco di Carenno, i rappresentanti delle associazioni: Alpini, Cai, Protezione Civile. 

Sui motivi dell’intitolazione a Paolo VI abbiamo ampiamente scritto anche in questo articolo  quello che molti invece non sanno, e ci sembra giusto riportarlo, è che la prima idea di dedicare il Sentiero a Paolo VI è di Giuseppe Figini, rappresentante della Confcommercio e della Rete Turistica Valle San Martino, che ieri ci ha raccontato le tante tappe che ci hanno portato fino a ieri, non un traguardo, ma un nuovo punto di partenza, perché si spera che questa intitolazione fungerà da pubblicità a percorrere il Sentiero ad utenza ampliata. 

Nel discorso ufficiale, Gabriella Zaina, dopo aver ripercorso il legame tra Paolo VI e la Comunità di Carenno ha concluso così il suo intervento: “Chi si occupa del bene e quindi di uno sviluppo a tutto campo della vita della comunità civile ha il compito primario di garantire e promuovere una uguaglianza nel riconoscimento della dignità di ogni persona” citando un brano dell’enciclica Populorum progressio del Papa Paolo VI e ha chiuso il suo intervento augurandosi “che queste parole, scritte 50 anni fa ma ancora molto attuali, visto la situazione economica, politica e sociale che stiamo vivendo, possano ispirare tutti, specialmente coloro che hanno responsabilità nei diversi ambiti civili e religiosi, a lavorare insieme per rendere, nonostante le difficoltà sempre presenti, più umano e dignitoso il vivere di ogni persona”.

Al termine dell’intervento di Alberto Nava, Presidente dell’Associazione Lo Specchio (che riportiamo integralmente a fine articolo), Franco Panzeri di Monte Marenzo, in rappresentanza degli amici del CDD di Calolzio, hanno donato al Vescovo Delpini una copia del DVD del nostro film e il numero di agosto della rivista Orobie che parla del “sentiero per tutti”.

Gli amici del CDD hanno anche tenuto il nastro tricolore che è stato tagliato da Mons. Delpini al momento della scoperta del cartello segnaletico con l’indicazione del sentiero dedicato a Paolo VI. Poco prima della benedizione ha voluto esprimere la sua “ammirazione per la bellezza di questi luoghi e la mia gratitudine per coloro che hanno reso possibile accedere a questo spettacolo … Un sentiero che consente a tante persone con diversi limiti di poter salire fino a qui. Dedichiamo a Paolo VI questo cammino non solo perché tra qualche settimana verrà dichiarato Santo o perché è stato qui per qualche giorno, insieme ai seminaristi, nel 1957, ma soprattutto perché Paolo VI è profeta dell’umanesimo cristiano; colui che, con la sua testimonianza, ha presentato all’epoca moderna la bellezza di quel modo di vedere l’uomo, la natura, l’economia, la storia, la politica in funzione del bene dell’uomo”.

 

Le foto che riportiamo a fine articolo sono di Giorgio Toneatto che ringraziamo.

Riportiamo qui l’intervento di Alberto Nava, Presidente dell’Associazione Lo Specchio

All’incirca un anno fa, il 16 luglio 2017, non molto lontano da qui, proprio su questo sentiero ad utenza ampliata, ci fu un incontro indimenticabile su iniziativa della rivista Orobie, tra “i camminatori della D.O.L.” e la nostra associazione “Lo Specchio”, l’associazione “Upper” dI Monte Marenzo e gli amici del CAI di BG, il Centro Studi Valle Imagna, gli amici del museo del muratore Ca’ Martì di Carenno.

E’ stato il primo di una serie di eventi pubblici dove al centro dell’attenzione c’era sempre il “Sentiero per tutti”. Un sentiero cosiddetto ad utenza ampliata ideato nel 2003 dall’allora C.M. Valle S. Martino in occasione dell’anno europeo del disabile. Sentiero pensato con l’intento di accogliere tutti, dal camminatore esperto, a chi si sposta sulle ruote (disabile o bimbo nel passeggino). Anche i non vedenti lo possono avvertire come un percorso agevole.

Per la nostra associazione i cui volontari, da oltre 25 anni, impegnano il loro tempo libero nel mondo della disabilità, scoprire il Pertüs, questa bellissima località di media montagna sul confine delle due province di Lecco e Bergamo e poter percorrere senza difficoltà questo sentiero, è un modo per trascorrere insieme alcune ore piacevoli e in leggerezza, guardandosi intorno e ammirando lo splendido panorama.

Da un paio d’anni ad oggi c’è stato un filo conduttore, un comune denominatore che li ha caratterizzati: è stato l’INCONTRO.

La necessità di manutenzione dovuta al passare degli anni, ha riportato questo sentiero così bello, originale ed unico, al centro dell’interesse delle istituzioni competenti (Comune di Carenno e Comunità Montana), che hanno realizzato un primo intervento straordinario, a cui hanno fatto seguito tante altre iniziative, di manutenzione (proprio un paio di giorni fa 40 ragazzi dell’Operazione Mato Grosso erano qui all’opera per verniciare la staccionata). Ma non solo manutenzione, anche iniziative culturali con l’intento fare conoscere a chi percorre questo sentiero il nostro territorio, far incontrare le antiche sapienze storiche e culturali delle nostre valli, non ancora cancellate dal tempo.

Sono nati così incontri di persone, associazioni, istituzioni, amministratori comunali, camminatori, amanti della montagna, ognuno già impegnato nel proprio ambito (professionale o come volontariato) nella costruzione di quella che ci piace definire la città per tutti.

Quella città dove se un disabile può beneficiare di una condizione a lui favorevole, quella andrà poi a beneficio di tutti.

Sono giunte inaspettate donazioni di sportivi, di altre associazioni di volontariato e anche la Chiesa Valdese con l’8 per mille. Grazie a loro e all’importante intervento delle istituzioni, si potranno continuare gli interventi di miglioria del tracciato.

Un evento che ci sta molto a cuore è stato poi la realizzazione di un docufilm, dal titolo appunto “Un sentiero per tutti” su idea di Angelo Gandolfi e Sergio Vaccaro, dell’associazione culturale Upper-Un paese per star bene, con le riprese di Giorgio Toneatto, Chiara Burini e Lorenzo Botti e il montaggio di Carlo Limonta. Il film racconta di questo sentiero con sequenze che si snodano tra le delizie di questo ambiente naturale, dove gli sguardi abbracciano le maestose montagne e la pianura che si stende a perdita d’occhio… dove i protagonisti sono sì la natura, le montagne, il lago, ecc. ma prima di tutto i disabili che hanno alla loro portata sensazioni che per loro non sono quotidianità.

E giungiamo ad oggi. Ancora un incontro. Incontro memorabile, con la Sua presenza, Mons. Delpini, arcivescovo di Milano, con l’intitolazione del sentiero per tutti a Papa Paolo VI, proprio a poche settimane dalla sua canonizzazione. Anche la cronaca del 1957 ci racconta di un incontro. Quello che l’allora mons. Montini, ebbe con gli abitanti, i contadini del Pertus. In tempi non facili, riconobbe le loro fatiche e ammirò la bellezza dei panorami. Oggi qui si sale alla ricerca di pace e riposo.

Questa dedicazione ancor più valorizzerà e darà lustro al sentiero e al territorio che lo circonda.

La ringraziamo per la Sua presenza a questa cerimonia e altrettanto un ringraziamento va alla comunità di Carenno che ha portato avanti l’idea della dedicazione.

Come segno di riconoscenza e ricordo di questo incontro Le facciamo dono del docufilm e del numero della rivista di Orobie dedicato.

 

 

 

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