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27 pensieri su “Il dilemma di Salomone nel 2019”

  1. Discutere serenamente senza preconcetti dovrebbe essere il normale vivere civile che si attua ogni giorno. Purtroppo vi sono necessità che portano all’esasperazione qualunque ideologia che si veda togliere dei privilegi a favore di altri. QUI SI PARLA DEI DIRITTI DEI FIGLI… E purtroppo ho notato come ci si stia adoperando per far ricadere le colpe su chi involontariamente andrebbe a giovare e a vedere pareggiato il proprio diritto di essere genitore il tutto a dispetto alla vera natura del DDL 735 ossia il benessere dei ragazzi e dei bimbi che purtroppo molto spesso sono trattati come oggetti per il ricatto. Esistono 2 genitori e 4 nonni…vogliamo vedere i nostri figli felici!!!

    • In un paese civile, dove vengono acclamati tanto i pari diritti e pari dignità, è assurdo che vengono così emarginalizzati padri e calpestati i diritti dei bambini.
      Forza col DDL735 disegno di civiltà.

  2. È più “pacco postale”oggi un figlio con il classico affido monogenitoriale(camuffato da affido condiviso) applicato sistematicamente nei tribunali,piuttosto che un figlio con un affido materialmente(paritetico) condiviso.
    Gli spostamenti si riducono di gran lunga con il paritetico.
    Fino ad oggi si è preferito dare importanza alla stabilità logistica piuttosto che alla stabilità emotivo ed affettiva(avere sempre papà e mamma).
    Gli studi dimostrano che il paritetico e l’accudimento diretto è da preferire per garantire serenità e stabilità ai nostri figli.
    ❤ di MAMMA=❤ di PAPÀ

  3. Trovo davvero triste e poco rispettoso l’atteggiamento che gli adulti tengono nei confronti dei minori. Sembra che tutti sappiano con cognizione di causa cosa sia meglio per loro, però mi chiedo se qualcuno si sia veramente disturbato a chiederlo loro direttamente e se soprattutto li abbiano ascoltati veramente. Io ho sempre provato a farlo e quello che ho evinto dalle loro risposte è stato che una continuità ed una stabilità emotiva sia ben più importante di una continuità spaziale e meramente fisica. Continuare a crescere principalmente con un genitore piuttosto che con un altro credo produca molta più instabilità e sofferenza di quanto gli adulti credano rispetto alla crescita in due luoghi diversi. La vera continuità immagino sia quella emotiva e relazionale rispetto a quella spaziale. Credo sia davvero offensivo per l’ intelligenza e la soggettività dei bambini/ragazzi non poterli lasciare realmente liberi di dire la loro. Io ci ho provato, ma la risposta è sempre stata che sono troppo piccoli/e per poter decidere. Così ho scoperto che le mie figlie sono ancora troppo piccole per sapere se realmente, quando sono loro stesse a chiederlo, vogliono stare più tempo con il loro padre.

  4. Il DDL 735 sarà in primis la liberazione di tanti bambini a cui viene impedito di vivere con serenità il rapporto con uno dei due genitori ( generalmente il padre ) .. i bambini hanno diritto ad entrambe i genitori

  5. Il principio alla bigenitorialità è un diritto dei figli, in quanto padre ho il dovere di educare e crescere mia figlia, mamma e papà hanno due ruoli diversi, ma entrambi importanti. CHAPEAU a quei papà e a quelle mamme che dedicano tempi e spazi ai loro figli senza inutili cobflitti di cui i figli ne passano la peggio. Che venga applicata e mai liberamente interpretata la 54/2006

  6. Dimenticavo… Le mamme nei divorzi invece(la maggior parte ma per fortuna ogni tanto qualcuna risulta buona per chissà quale miracolo), sono invece quella figura che nella metafora farebbe uccidere il proprio figlio pur di non darlo all amore Dell altro. L egoismo di queste ” mamme”arriva a distruggere la psiche, l innocenza, la serenità dei propri figli pur di non cedere alla realtà che l altro genitore abbia il diritto di poterli amare e vivere!!!!!

  7. Concordo!! I nostri figli hanno e desiderano 2 genitori allo stesso modo. Per apprezzarlo in pieno deve vivere con entrambi. Deve viverci la quotidianità, non un po’ di gioco con uno e vivere veramente solo con l’altro. Questo schema non funziona, nè è imponibile ad un genitore che vuole stare con i figli. #SiDDL735

  8. Interessante che si associ spesso la proposta di legge di Pillon alla metafora del re Salomone. È capitato anche a me, più volte, di ripensare a queste metafora ascoltando e vivendo storie di padri separati. Ma nella mia similitudine, il genitore disposto a rinunciare al figlio per il grande amore che lo lega a questo, è il padre. Non fraintendetemi, per rinuncia non intendo allontanarsi dal figlio, non è questo che un padre fa nelle guerre che tante mamme sollevano nei divorzi, guerre in cui i figli diventano armi ed esche da usare contro i padri. Ho visto tanti padri soffrire spesso in silenzio e cercare di arginare il male, la sofferenza e l egoismo delle madri, rispondendo con rispetto a queste donne che in tante occasione meriterebbero solo vendetta. Ho visto padri rinunciare al loro orgoglio per amore dei figli e ho visto padri dotati di così tanta maturità, quella che troppe madri nel divorzio hanno dimostrato di non avere assolutamente, da riuscire a sorridere ad un figlio, allontanandolo dalle sofferenze procurate da certe cattiverie materne, dandogli un punto di riferimento in cui potersi sentire finalmente al sicuro. Quindi, i padri separati sono quella figura che nella metafora rinuncia ad utilizzare il figlio come fosse un oggetto, per non mettersi alla pari delle mamme e per poter dare a quei figli, almeno con loro, la serenità che meritano. Adesso basta. Ridiamo ai padri i diritti, la dignità di essere genitori, perché possano rendere i loro figli forti, sicuri e felici e soprattutto protetti!!!!

  9. I bambini hanno diritto a ricevere cure, affetto ed attenzioni da entrambi i genitori…i bambini voglio stare con mamma e papà anche se questi sono separati! Chiedere a un bambino di scegliere tra l’ affetto del papa’ e quello della mamma è un vero e proprio crimine! Garantire ed assicurare ai bambini tempi di frequentazione sereni, paritari ed equilibrati con entrambi i genitori non solo è un atto di civiltà ma è soprattutto un atto di ” benessere sociale” perché garantisce la crescita sana ed equilibrata di bambini che saranno i futuri cittadini….
    Ritengo prioritario che la società civile cominci a comprendere alcune regole semplici ma basilari:
    1- la coppia coniugale può finire…la coppia genitoriale non finisce mai
    2 – la coppia genitoriale dovrebbe essere aiutata a comprendere che quando uno dei due genitori scatena la guerra contro l’altro genitore, alla fine non ci saranno né vincitori né vinti ma solo vittime: i figli!!!!

  10. Chi parla in senso negativo della possibilità che il figlio possa ricevere istruzioni, attenzioni, cura, amore dai propri genitori deve sapere (voglio sperare non lo sappia) che sta esercitando una violenza terribile verso il figlio.
    Lasciando da parte che la metafora del re Salomone è completamente sbagliata perchè una delle due madri era falsa mentre i due genitori sono entrambi veri una cosa è giusta ovvero il tagliare in due il figlio in due… il problema è che questo taglio lo si esercita proprio non consentendo la bigenitorialità. È un taglio che determina problematiche in ambito emotivo comportamentale, psichiatrico e fisico con esposizione a rischio crescente per patologie devastanti. La letteratura internazionale è molto precisa in tal senso.

  11. La similifudine con il racconto tratto dal primo libro dei Re (1RE 3,16-28), è particolarmente inappropriata. Meraviglia che sia stata adottata.
    Due prostitute di cui una di queste francamente criminale. Un uomo saggio, un Re che ha ricevuto da Dio il dono della Giustizia e una infinità saggezza.
    Il racconto ci presenta una donna capace di mentire a tal punto da far rischiare la vita di una creatura a costo di rimanere madre o peggio di non farlo rimanere neanche all’altra. L’invidia l’egoismo e l’istinto di possesso vengono messe in evidenza in questo racconto che ci fa risaltare agli occhi come l’amore di una vera madre non pensa a sé, al proprio egoismo, all’amor proprio, ma pensa solo ed esclusivamente alla vita del proprio figlio.
    Un’ottima riflessione da proporre a quelle madri che mentono nei giudizi separativi, sia in sede civile che in quella penale, pur di strappare i figli al padre e non permettergli di poter accedere alle cure e alle attenzioni bigenitoriali.

  12. Col DDL Pillon i figli avrebbero finalmente la continuità di avere due genitori anche dopo L eventuale separazione dei genitori,è un loro diritto…senza essere più merce di scambio o soggetti di visita da parte del padre .La crescita sana di un figlio/a è anche determinata dalla frequentazione equa di entrambi i genitori con cui rapportarsi nelle varie fasi della crescita,una madre non può sostituirsi al padre ne viceversa.Parlo da mamma.

  13. La bigenitorialita e ciò che è necessario per i minori.
    Opporsi è illogico, anti scientifico e soprattutto egoista.
    I bambini vengono prima di tutto e la difesa dei loro diritti sono ciò che muove donne e uomini , madri e padri, nonne e nonni, di buona volontà verso un futuro fatto da tempi paritetici tra genitori e mantenimento diretto.
    Chi si oppone ideologicamente sarà ricordato come quei tedeschi che pur sapendo dei campi di sterminio, giravano la testa dall’altra parte.

  14. La bigenitorialità è un diritto indisponibile dei figli. Frequentare materialmente entrambi i genitori fa bene ai figli, li fa sentire amati sempre. La deprivazione di un genitore e la frequenza limitata producono danni alla crescita sana ed equilibrata dei bambini-ragazzi. I figli amano entrambi i genitori e non vogliono perderli o frequentarli con il contagocce solo perchè mamma e papà si sono separati, l figli sono per sempre, loro non si separano.

  15. Il mio intervento durante il dibattito… parliamo di bigenitorialità – possibilmente dialogante – non solo di soldi e problematiche sociali, che pur esistono (anche per i padri).
    Allora coglieremo il vero interesse dei minori: come ho detto nel dibattito, a 5 anni mia figlia mi ha detto: “papà, io voglio bene sia a te che alla mamma, voglio stare tre giorni e tre giorni.” A 5 anni la bimba ha manifestato l’essenza del diritto inviolabile alla bigenitorialità: la continuità relazionale e affettiva con entrambi i genitori.
    Il mio intervento:
    https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=2165591823499766&id=100001469096203

  16. Bello il primo commento! E quanta strumentalizzazione fa la politica dei figli. Credo stiamo attraversando un periodo storico prossimo al cambiamento radicale ( e per fortuna) perché le resistenze al cambiamento già promesse 12 anni fa dalla mancata legge 54/2006 che i genitori hanno potuto riscontrare negli affidi, sono testimonianza di incapacità e inadeguatezza sia dei tribunali (giudici e avvocati) sia delle dirette prime fruitrici di benefit e figli.
    Due genitori x ogni bambino e 4 nonni è il diritto primario di tutti i bimbi. La genitorialità va condotta verso un nuovo senso di responsabilità.

  17. Bello lasciare un commento !
    Non sono abituato a parlare in pubblico e , solitamente, i concetti mi affiorano dopo riflessioni , quindi trovo molto utile questo strumento .

    A inizio serata è stato letto un aneddoto …. un breve estratto di un libro , a cui molti , mè compreso è passato quasi inosservato , l’ autrice , una delle principali mediatrici famigliari italiane deceduta pochi anni fa , ( scusate non ricordo il nome ), raccontava di un particolare episodio riguardante le scarpe di un bambino , le quali erano , restringendo il concetto ai minimi termini , o del papà o della mamma , non del bambino che le indossava .
    Questo aneddoto serviva, in pratica , a chiarire il concetto che in fondo, in una ex coppia, spesso non si agisce per il bene del figlio , ma , al contrario , il figlio stesso , viene usato come espediente per creare nuovi conflitti , il tutto chiaramente con pesantissime ripercussioni sul bambino .
    Era chiaro il concetto , talmente limpido da ridurre la cosa ad una banale, stupida discussione tra persone poco mature .
    Invece no , queste ” scarpine ” racchiudevano per mè qualcosa di più , qualcosa a cui io avevo già pensato diverse volte .
    Catapultati dall’altra parte della barricata, voglio provare a farvi cambiare prospettiva , a guardare queste scarpe dal punto di vista di un papà separato e della sua amatissima bambina .
    Premetto e ci tengo a sottolineare , che questo è il mio personale punto di vista .
    Questa storia delle scarpine tocca , per mè, un problema fondamentale dell’attuale sistema di applicazione della legge sull’affido condiviso : il MANTENIMENTO DIRETTO .
    Criticato pesantemente dalle relatrici della serata, (ad eccezione della Dott.sa Campanello , la quale non si è espressa a riguardo), il mantenimento diretto viene chiaramente enunciato nella attuale legge vigente, ma quasi mai viene applicato .

    COME VENGONO GESTITE LE ” SCARPINE” OGGI ( SENZA MANTENIMENTO DIRETTO )
    Attualmente i padri separati vengono percepiti dalla legge principalmente come ” bancomat ” …..
    Mi spiego meglio …. Il padre deve provvedere tramite l’ “assegno di mantenimento” alla gestione delle spese “ordinarie ” del figlio .
    Il suo ruolo finisce qui .
    Quindi un papà versa l’assegno , ( supponiamo 300 euro ) , e la madre acquista i beni necessari .
    Questo implica, nella sostanza delle cose, che un padre non acquisterà mai un paio di ” scarpine “a propria figlia ! … proprio cosi’ chiaro e tondo ….
    In primo luogo diventa un sacrificio ulteriore risparmiare altri soldi ,( oltre all’assegno di mantenimento , 50% spese straordinarie , mutuo/affitto , bollette , ecc…) per acquistarle e, in secondo luogo ,cosa ancora peggiore che questo acquisto sarà inutile … visto che la madre ha già provveduto .
    Questa situazione relega i Padri a genitori di serie B …. logicamente le ” scarpine ” sono un piccolo esempio , ma purtroppo , espandibile alla totalità della gestione materiale delle necessità di un figlio .
    Vorrei sottolineare anche le ripercussioni emotive che questo implica , personalmente ( e grazie a Dio ) posso permettermi, nonostante tutto, di guardare una vetrina e una volta ogni tanto entrare nel negozio e comprare le ” scarpine ” a mia figlia ….ma vi giuro …. non gliele metto quasi mai !!! La bambina mi arriva già vestita di tutto punto, con vari cambi al seguito ….e mi sembra ridicolo cambiarla…

    LE ” SCARPINE ” NEL MANTENIMENTO DIRETTO
    Chiaramente Ipersemplificato ….
    Servono le “scarpine” alla bambina , l’assegno di mantenimento è 300 euro , ok il papà acquista le scarpine ( 50 euro ) e ne versa 250 ….
    Questo restituisce dignità , presenza costante e paritaria nelle decisioni e una percezione nei bambini di un genitore più partecipe nella propria vita .

    Con questo intervento volevo toccare un punto un pò tralasciato nel poco spazio a disposizione per gli interventi del dibattito .
    Personalmente poco gradita la presenza di forze politiche cosi esplicite , schierate e chiuse in un dibattito estremamente delicato e che tocca larga parte della società civile e che deve avere sfocio in una riforma il più possibile condivisa .
    Comunque Grazie per la bella serata …. e per il futuro dei nostri figli auguro a tutti un Mondo Migliore

  18. I figli non sono dei tribunali e assistenti sociali.
    C’è Mamma, papà, e quattro nonni. Il loro diritto, innegabile e primario. Tutto il resto è noia.

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