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La lunga vita di Vittoria Mangili

La scorsa notte ci ha lasciato Vittoria Mangili, dopo aver raggiunto l’invidiabile punto di arrivo di 103 anni e due mesi.

Ancora più straordinaria la sua capacità di raccontare, fino agli ultimi giorni, un intero secolo della nostra comunità con una lucidità e una precisione che lasciava sbalorditi.

Con orgoglio ci mostrava le delicate cartoline che si scambiavano i genitori durante la Grande Guerra, quando il suo adorato papà era al fronte, nonché le vicende vissute in prima persona durante la Seconda Guerra. Ma soprattutto la protagonista dei suoi racconti era la locanda di famiglia, con annessi alimentari, forno, telefono pubblico, sali e tabacchi. Per lunghi decenni tutto il microcosmo di Monte Marenzo vi ruotò attorno (chi scrive ha visto per la prima volta la televisione nel salone del Mangili, accalcati all’inverosimile per le prime stagioni di Lascia o Raddoppia?).

Vittoria ne ha sentite di storie. Non solo le ricordava e le sapeva narrare, ma era particolarmente abile nel ricostruire con esattezza i legami parentali partendo dalla fisionomia delle persone che la salutavano: “Ah tu sei il figlio di Caio, ho conosciuto tuo nonno, mi ricordo che…” e via raccontando.

Vogliamo ricordarla riproponendo alcuni brani del film “C’era niente” realizzato da Chiara Burini e Maricela Fontana nel 2015 (vedi il link sotto), dove davanti alla camera di ripresa Vittoria sapeva presentarsi in tutta la sua vitalità e il gusto per la chiacchierata.

https://youtu.be/fl4IR3Hb7l8

 

6 pensieri su “La lunga vita di Vittoria Mangili”

  1. Ci dispiace molto di questa perdita, io/noi in prima persona avendo conosciuto e interpretata la storia della vita siamo molto rattristati, sentite condoglianze.

  2. E’ venuta a mancare venerdi 5 aprile 2019 la signora Vittoria Mangili, conosciuta ed amata da tutti in paese, non solo per le tante iniziative come testimonial degli alpini e della polisportiva o ancora come l’Expo Monte Marenzo, la consegna delle arance della ricerca agli anziani o il film-documentario “C’era niente”, ma anche per aver gestito, per oltre 40 anni, “l’alimentari Mangili”, l’attività storica della famiglia, fondata dal nonno al tempo dell’Unità d’Italia.
    Il 25 gennaio 2019 la polisportiva le aveva consegnato, per il suo centotreesimo compleanno, l’oscar per la vita per una grande Vittoria! Una vita lunga più di un secolo, quella di Vittoria Mangili che nasceva 103 anni fa il 25 gennaio 1916 qui a Monte Marenzo.
    Quando, con il Parroco don Giuseppe Turani, il Sindaco Paola Colombo il nipote Beppe Mangili e famigliari, con le altre associazioni del paese, con gli alunni della scuola primaria di Monte Marenzo che gli dedicavano sempre delle belle poesie, la polisportiva organizzava le sue feste di compleanno, queste erano sempre festeggiamenti toccanti ed emozionanti, con qualche lacrimuccia di felicità. Ai Picett del Grenta, alla fine delle feste, Vittoria ogni volta diceva Grazie di cuore a tutti.
    Angelo Fontana della Polisportiva (area sociale) la ricorda così: Vittoria aveva una memoria di ferro, le sapeva tutte. Per me è ancora motivo di stupore e ammirazione la capacità che aveva di ricordare i nomi e i soprannomi di tutti gli abitanti di Monte Marenzo.

  3. L’anima giovane di Vittoria.
    Ecco, credo che questo fosse il tratto del carattere che subito si coglieva, discorrendo con lei, proprio negli anni che la vedevano ormai in veneranda età. Personalmente, venendo da fuori paese, non ho ricordi più lontani come quelli di chi, come Angelo, ragazzino, si godeva le prime trasmissioni televisive nei locali, stipati di spettatori, della locanda albergo della famiglia Mangili. Ma è quanto le numerose occasioni d’incontro, in anni più recenti, hanno messo in luce.
    Un’anima giovane ed una capacità di sorridere e affrontare la vita, che accomuna Vittoria ad un altro concittadino, come lei ‘testimone del suo tempo’: Giovanni Ravasio, che abbiamo con rimpianto, ma anche con leggerezza (come avrebbe lui stesso desiderato), salutato lo scorso anno anche da questo blog.
    Forse la stessa ‘leggerezza’ farebbe piacere a quella che tanti ricorderanno come “la Signora degli Alpini” e che resterà tra le figure significative della comunità e del territorio.
    Un’immagine oggi, più che altre, mi ritorna: una tra le molte – preziose – che Vittoria ha conservato e che abbiamo potuto condividere in tanti, grazie anche alle iniziative promosse come Biblioteca e poi come UPper (da quella prima Mostra “Pace e Guerra. Cartoline dal Fronte” del 2001, al video “Mi augurerei una rondine” del 2015).
    L’immagine viene da una foto di famiglia: in posa con la mamma Maria, c’è la piccola Vittoria. Ha due o tre anni, abitino bianco e sandaletti blu, forse un gioco tra le mani, sguardo serio e un caschetto di capelli sulla fronte.

  4. Nell’immagine scelta da Angelo tratta dal video “C’era niente”, stava gesticolando e ricordando uno dei tanti episodi ai quali aveva assistito nella sua lunga vita.
    Gli occhi sono rivolti verso la videocamera. Quegli occhi ce li ricordiamo bene: scrutavano l’interlocutore e dopo un piccolo indizio Vittoria ricordava alla persona che le stava parlando: “Sei il tale… mi ricordo di….”, e seguivano collegamenti familiari ed il racconto di episodi magari lontani nel tempo. Una lucidità straordinaria.
    Anch’io ho avuto modo di conoscerla meglio per la realizzazione del video “C’era niente”. E c’è un altro documento straordinario, il video realizzato da Roberto Milani per la Biblioteca di Monte Marenzo nel quale Vittoria racconta a Cristina Melazzi della corrispondenza di guerra tra suo padre e sua madre. Una “storia d’amore” di cento anni fa che Vittoria ci ha voluto far conoscere. Quella storia è diventata anche un pezzo della trama teatrale dello spettacolo “La Rondine e il soldato” che abbiamo messo in scena al Monastero del Lavello con il Coro Chichecanta e le ragazze dell’Istituto Rota di Calolziocorte nel 2018.
    Vittoria è stata subito amata da loro, come suscitava simpatia a tante persone. Ad alcune ho annunciato che Vittoria ci ha lasciato: tutti si sono quasi stupiti. Il fatto che Vittoria avesse 103 anni non li ha distolti dall’idea che Vittoria potesse rimanere ancora molto con noi, tanta era la sua vitalità.
    Riguardo gli occhi e il volto di Vittoria e quel gesto. Sembra che Vittoria ci stia salutando…

  5. Ho partecipato alle riprese video di ” C’era niente ” e della signora Vittoria ricordo la lucidità e la memoria che si evidenziava nei suoi racconti mai banali, ricchi di dettagli e di grande umanità; è stato per me un piacere starla a sentire nei racconti di un passato lontano ma che rivivevano come per incanto grazie alla sua memoria, alla sua intelligenza ed alla grande umanità che emergeva dai suoi ricordi….credo che quel video sia un documento prezioso che la signora Vittoria -assieme a tutti gli altri protagonisti – lascia in eredità agli abitanti di Monte Marenzo.

    Giorgio Toneatto

  6. L’AUSER Insieme di Monte Marenzo rivolge un pensiero di affetto a Vittoria Mangili che ci ha lasciato. Il 25 gennaio di ogni anno, giorno del suo compleanno, era un piacere consegnarle la tessera onoraria della nostra associazione perché ci accoglieva sempre con tanta vivacità e gioia di vivere.
    Carla Magni

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