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L’arcobaleno su Diversamente Viva

Un doppio arcobaleno ha posto fine al furioso temporale che ha imperversato sul calolziese ieri sera al tramonto. Questo non ha impedito a un nutrito numero di spettatori di assistere alla rappresentazione teatrale di Diversamente Viva, ospitato nello spazio scenico della scuola Caterina Cittadini di Calolziocorte.

I nostri lettori conoscono bene il tema di questo lavoro perché questa è la terza messa in scena, dopo le precedenti due edizioni tenute a Lecco (qui i due link: la prima in Sala Ticozzi e la seconda al Cenacolo Francescano). L’aspetto decisamente singolare è stata la presenza di persone che avevano già assistito allo spettacolo, sino ad arrivare al caso estremo di Gabriella che lo vedeva per la terza volta e, mi ha confessato, che anche in questa occasione non è riuscita a trattenere le lacrime per l’impatto emotivo prodotto dal racconto di vita di Anna, la protagonista. Per inciso; Gabriella, bimba piccola, ricorda ancora la figura di Anna Conti alla quale è liberamente ispirato questo testo teatrale.

Stessa emozione in quanti lo vedevano per la prima volta e autentica meraviglia per il livello della prova d’attore di Francesca Contino. Francesca ha ormai una padronanza assoluta del testo e in un’ora di recita tutta d’un fiato, riesce ad esprimere tutti i registri richiesti dal racconto. Michele Maggioni, bravissimo nel ruolo del regista Carlo, ha raggiunto una disinvoltura tale da permettersi anche qualche azzeccata battuta fuori copione. La rappresentazione non avrebbe lo stesso pathos sugli spettatori se la sala non fosse avvolta dalle vibrazioni musicali eseguite dal vivo di Lele Panzeri, che ne è anche l’autore.

Insomma, una compagnia molto affiatata supportata dietro le quinte dall’assistente di scena Mariarosaria Contino e dal service di PI.SA. srl.

Ieri sera in sala c’erano anche osservatori interessati a portare questo lavoro in altre realtà territoriali.

A fine spettacolo tanti applausi e complimenti. Suor Michela, la nostra referente per la struttura religiosa che ci ha ospitato, ha molto apprezzato il modo in cui si è rappresentato il percorso esistenziale di Anna e confessa di averlo seguito con intensa suggestione. Per Diversamente Viva si aggiunge un ulteriore piano di lettura dopo quello umano, affettivo, sociale: quello spirituale.

E’ doveroso citare chi ha contribuito alla realizzazione dello spettacolo di ieri sera: come sempre gli amici de Lo Specchio Onlus (fondamentale il loro supporto), L’Istituto Caterina Cittadini (e a tutte le suore che hanno collaborato per assisterci durante l’allestimento e lo smontaggio), Il Comune di Calolziocorte, che ha patrocinato l’evento e lo ha inserito nel calendario del Maggio Calolziese, l’Associazione Talita Kum, il Circolo ARCI Spazio Condiviso e l’AUSER Monte Marenzo (per le rose a Franci e Rosy!!).

La galleria fotografica è di Alberto Nava che ringraziamo.

 

 

2 pensieri su “L’arcobaleno su Diversamente Viva”

  1. Sfidando un clima degno della Siberia, ieri sera sono uscita per assistere allo spettacolo.
    Sono stata ripagata del mio sforzo dal calore di una voce incantevole, che ora sussurrando ora gridando, ci ha raccontato per un’ora di un unico, grande desiderio: quello di vivere in pienezza.
    È il desiderio della protagonista in carrozzina, limitata nei suoi sogni e nelle sue legittime aspirazioni non solo dalle barriere architettoniche, ma anche e soprattutto dalle barriere mentali, sociali, culturali di chi la circonda.
    È però il desiderio profondo di ciascuno di noi, credo, quello di sentirci accettati per ciò che siamo, di sentirci valutati non per le mancanze che ci affliggono ma per le ricchezze di cui siamo portatori e portatrici. Ed è in questo senso, secondo me, che “siamo tutti uguali”.
    Riconoscendo per noi stessi il bisogno e il diritto di poter dispiegare la vita in tutte sue potenzialità non possiamo non volere che a tutti sia riconosciuta la stessa possibilità. Non possiamo non arrabbiarci per tutte quelle barriere che attraversano la strada di chi vive una qualsivoglia forma di disabilità. Che potrebbe tra l’altro diventare anche una disabilità nostra, un giorno.
    Lo spettacolo ha offerto tanti, tanti spunti di riflessione, ed è bello dire grazie, a chi lo ha pensato, rappresentato e curato.

  2. I sorrisi della foto finale… con anche un po’ di commozione, esprimono più delle parole il clima di questa 3.a rappresentazione.
    Michele pienamente nella parte del regista che sa adattare il Romeo e Giulietta ad una situazione originale.
    Francesca che si è superata! Nell’interpretazione arricchita dalle pause di silenzio. Attimi in cui era come se ci invitasse a ripensare a quanto appena detto.
    E Lele con le sue musiche, indispensabili per immedesimarsi nell’atmosfera, a volte medioevale e a volte contemporanea.

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