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Le “Alborelle” a Lecco applaudono la Costituzione…

Ieri sera (giovedì 5 dicembre 2019), ho partecipato all’evento organizzato in Piazza XX Settembre a Lecco, da “Le Alborelle di Lecco”, ovvero il gruppo lecchese delle “Sardine” che, nato a Bologna qualche settimana fa, sta riempiendo le piazze in tutta Italia, stretti come sardine, appunto e con il richiamo ad un pesce silenzioso, contrapposto agli urlatori dei comizi, alla cattiva politica.

Ieri sera a Lecco c’erano più di mille persone. Molti giovani e gente di ogni età. Anche qualche amica ed amico di UPper. Perché ci siamo andati? Perché tante persone erano lì? Posso ovviamente parlare solo per me (ma forse alcuni dei miei motivi erano condivisi da molti altri).

Qualcuno ha già felicemente individuato un acronimo nella parola “Sardina”: Solidarietà, Accoglienza, Rispetto, Diritti umani, Intelligenza, Non violenza, Antifascismo. E se questi sono i valori delle persone che scendono in piazza non posso che condividerli appieno.

Proprio oggi il Censis pubblica un rapporto che il 48% di italiani sfiduciati e ansiosi crede che la soluzione a tutti i mali passi per «l’uomo forte al potere».

Quindi chi, come me, crede invece in quei valori di solidarietà e democrazia è probabilmente in netta minoranza, ma credo che sia oggi doveroso scendere in piazza contro la violenza e le discriminazioni, per dire NO alla politica dell’odio e per dire SI ai diritti, all’inclusione e all’antifascismo.

Ieri sera in piazza, come sta accadendo ovunque, si è cantato e ci si è abbracciati.  

Due ragazzi hanno iniziato la manifestazione leggendo i primi 12 articoli della nostra Costituzione e mi sono stupito che tutta la piazza abbia applaudito alcuni passaggi particolarmente significativi.

Un lungo applauso all’Articolo 3: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Quell’applauso è il segnale che sentiamo minacciato questo diritto e vogliamo ribadire che è fondamentale per la nostra democrazia.

La scena si è ripetuta per l’Articolo 11: “L’Italia ripudia la guerra…” e, appena un attimo prima, per l’Articolo 10: “La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali. Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge. Non è ammessa l’estradizione dello straniero per reati politici.”, anche questo un chiaro segnale per dire che bisogna contrastare fascismo e razzismo.

Durante l’evento in piazza è stato raccolto scatolame e cibo a lunga conservazione da donare a diverse associazioni benefiche della città.

Poi l’invito finale degli organizzatori: “Promettiamoci una cosa, che tutti noi possiamo fare senza essere supereroi. Da domani a scuola, al lavoro, al bar, in stazione, ovunque sentiremo parole violente o discriminanti, interverremo. Pacatamente, gentilmente, ci faremo forza con argomenti e idee per rispondere ai rigurgiti e agli sputi”.

Le foto sono tratte dalla pagina Facebook #Leccononsilega – Il giorno dopo

 

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