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Il mio angolo di paradiso

Riceviamo da Rachele Isacco e volentieri pubblichiamo.

Il mio angolo di paradiso

Da bambina, mio padre accompagnava sempre mia sorella al corso di basket; tra i mille impegni in oratorio, quelli in comune (dove rivestiva la carica di vicesindaco) e il negozio, ritagliava sempre un momento per noi figlie.

Per chi mi conosce, sa che lo sport e Rachele non sono mai stati migliori amici (l’unica eccezione è l’arrampicata), soprattutto lo sport di squadra. Quindi, passavo le giornate estive in giardino a leggere e sognare.

Un’estate lessi più di quaranta libri e il mio oculista mi proibì di leggere per tre mesi; che mesi devastanti, li ricordo ancora! Nascondevo il libro sotto il cuscino e leggevo di sera.

Così, quando mio padre mi chiese dove volevo essere portata (visto che l’esperienza della pallavolo era stata deludente e a tratti anche comica), gli risposi: in biblioteca.

Cominciai a quattordici anni ad essere bibliotecaria, il lunedì sera e il giovedì pomeriggio.

Nel frattempo sono passati dieci anni e, oltre ad essere invecchiata, sono diventata anche presidente.

Dieci anni, dove ho conosciuto: Agatha Christie (una delle mie scrittrici preferite), Arthur Conan Doyle, Durrenmatt, Alexander McCall Smith, Patrick McGrath, Jane Austen, Daphne du Maurier, Remarque, Patrick Dennis, Pasolini, Alessandro Manzoni, William Shakespeare, Alessia Gazzola, Baricco, Goldoni, Cassola, Buzzati, Andrea Vitali, Fenoglio e… potrei continuare questo elenco infinitamente.

Ognuno di questi autori mi ha regalato qualcosa, mi ha fatta crescere, mi ha donato insegnamenti e tutti questi scrittori li ho conosciuti proprio in biblioteca!

E le mie serate preferite sono ancora quelle con il thè caldo, la tavoletta di cioccolato bianco e il libro di Agatha Christie (la mia zia Agatha).

I viaggi in treno, o quelli in tram? Sempre con il libro, a volte scordandomi pure la fermata della metropolitana! Le attese del treno in ritardo a Milano Centrale? Nella libreria Feltrinelli della stazione.

O alla semplice domanda: cosa vuoi come regalo di Natale? Un libro, se usato ancora meglio, perché è vissuto.

Uno degli obbiettivi (tra i tanti che mi sono posta quando sono diventata presidente), è stato quello di riempire la biblioteca di giovani e fare capire a loro l’importanza della lettura. Incentivare la lettura.

Con l’emergenza covid-19, purtroppo sono stati cancellati molti eventi, molte iniziative, abbiamo chiuso diversi mesi, ma riservo la speranza (sempre e comunque) per il 2021 e soprattutto per i prossimi anni.

Grazie tutti i miei colleghi della biblioteca (Francesca Bianchi, Ada Amato, Alessia Mangili, Gloria Mangili, Anna Maria Scapolo, Anna Tagliaferri, Antonella Baio, Paola Losa, Virginia Vitali, Cristina Melazzi, Gabriele Brambati, Caterina Panzeri. Le nuove arrivate: Chiara Losa, Paulette Angioletti, Chiara Isacco, Giulia Zaninelli) e, più che colleghi, amici e tutti i miei utenti. Inoltre ringrazio Sergio Vaccaro, Angelo Gandolfi e Beppe Dell’Oro per i loro consigli. Franco Isacco per avermi aiutata ad allestire la biblioteca. Un ringraziamento anche a Daniela Pellegatta, al Sindaco e all’Amministrazione.

E grazie in primo luogo alla biblioteca, quell’angolo di paradiso di via Marenzi che mi ha dato la possibilità di diventare la Rachele che sono; sempre con la borsa piena di libri, il peso della cultura.

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