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Il mio primo esame on line (nei tempi del Coronavirus)

Nei tempi del Coronavirus

IL MIO PRIMO ESAME ON LINE

In “teoria della probabilità”, eventi che ai nostri occhi possono sembrare improbabili o impossibili non lo sono affatto. Ad esempio, secondo il buon Borel, se si dà a una scimmia una macchina da scrivere, prima o poi scriverà la Divina Commedia.

Sembra assurdo?

Ieri ho fatto un orale (di probabilità, se non si fosse capito), alla fine del semestre del 3° anno di Matematica. Con i pantaloni della tuta, seduta alla mia scrivania, a chilometri di distanza dal professore. Ieri un mio amico si è laureato da casa, senza neanche dover discutere la tesi (e non perché era troppo noiosa…).

QUESTO è assurdo, molto più che diversi paradossi spiegati dal mio professore, o almeno lo sarebbe stato fino a qualche mese fa.

E invece eccoci qui.

Come sarebbe andata se avessi fatto quello che ho fatto dal vivo in università?

Mi sono alzata e ho fatto colazione e fino a qui nessun problema.

Mi sono collegata al sito degli esami, poi, mentre aspettavo, invece di ripassare ho fatto tranquillamente i miei esercizi mattutini, con audio e video del pc ovviamente disattivati. In un’aula non solo è difficile trovare lo spazio fra le sedie per fare gli addominali, ma credo che il professore mi caccerebbe e boccerebbe all’istante. Quando mai si sono visti matematici fare attività fisica?

Sarei poi dovuta essere l’ultima della mattinata ed invece una mia compagna ha avuto problemi con il microfono, così ho fatto cambio. Dal vivo l’unico microfono che può non funzionare sono le tue corde vocali e se fai scena muta il docente decisamente non è così comprensivo.

Tutto sommato l’esame si è svolto tranquillamente e si è concluso con un “In bocca al lupo” del professore. A questo punto normalmente sarei partita di corsa con le ali ai piedi per non perdere il treno (sempre che non fosse stato soppresso…), ma oggi per tornare a casa mi è bastato schiacciare il tasto rosso per chiudere la chiamata e in un lampo ero in camera mia. Altro che teletrasporto!

Così si è conclusa la sessione invernale mia e di moltissimi altri studenti.

Anna

 

5 pensieri su “Il mio primo esame on line (nei tempi del Coronavirus)”

  1. Mi aggiungo alle congratulazioni alla giovane matematica, per l’esito della prova e per la sua scelta di studi, non certo tra le più facili (per quanto mi riguarda, da brividi)!! Ma le ragazze, si sa, sono piene di risorse!
    Se posso, a questo punto, un pensiero al femminile: dal team delle ricercatrici dello Spallanzani, fino a tutte le donne, giovani o meno, impegnate su tutti i fronti (è il caso di dirlo), qui da noi, in tutta Europa e, nell’ulteriore emergenza, nei luoghi più difficili del mondo.
    Siamo giusto agli ultimi giorni di questo incredibile marzo 2020. A Lecco, per dire, si prevedeva una bella mostra sulla storia del Movimento delle Donne nel territorio, ed anche qui a Monte, con UPper e Biblioteca, avevamo pensato ad alcuni incontri al femminile particolarmente interessanti…
    Tutto saltato, per ora: ma ci riproveremo.
    Ancora brava ad Anna!

  2. Carissima Anna, innanzitutto congratulazioni per l’esame. La consolle in rete è una vera e propria macchina del tempo/spazio. Premi un pulsante e istantaneamente sei a Milano ed hai eliminato lo spazio tra Calolzio e Milano. Premi Esc. e oplà sei tornata al punto di partenza.
    Con una macchina del genere, quando ero giovane forse forse sarei riuscito anch’io a prendere un diploma superiore, considerato che non cammino e frequentare non se ne parlava.
    Ovviamente nessun rimpianto, l’evoluzione ha i suoi tempi. Se penso ad un disabile del paleolitico che non aveva la ruota per farsi una carrozzina…Ciao.

    • Angelo sei sempre modesto come sempre. Ci hai letto nel pensiero, quando abbiamo letto l’articolo prima di mandarlo a UPPER ci siamo detti: “Con questi mezzi Angelo sarebbe plurilaureato”. Altro che diploma! Ciao

  3. Complimenti!

    Riflessione:
    se avessimo avuto una classe politica più avveduta saremmo tutti collegati in fibra. Io ci ho provato 20 anni fa. Chissà, forse questa emergenza renderà evidente che portare la fibra in ogni casa potrebbe essere estremamente utile. L’investimento, per fare questo, sarebbe di poco conto rispetto ai benefici. Pensate se potessimo rendere strutturale, là dove si può, il telelavoro, le lezioni dell’università on line ecc.
    Anna ben lo spiega.

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