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La fiaba di Arcimboldo e degli Arcimboldini

La maestra Ilaria Bonaiti ci racconta una lezione a distanza.

C’era una volta, tanto tempo fa, un pittore famoso che, ad un certo punto della sua vita, si stancò di dipingere i soliti ritratti di imperatori, nobildonne, cardinali e soldati. Erano ritratto molto belli, per carità, ma anche molto seri e Arcimboldo, così si chiamava il pittore, aveva voglia di divertirsi un po’ con qualcosa di più… di più… di più bizzarro, ecco!

Chissà come gli venne l’idea geniale. Forse stava mangiando una mela a metà mattina, forse era appena tornato dal mercato… Non è dato saperlo. Fatto sta che ad un tratto Arcimboldo si accorse che quella pera davanti a lui sembrava proprio un gran nasone e che gli acini d’uva sparsi sulla tavola assomigliavano davvero a tanti bei ricciolini…  Le spighe di grano poi erano proprio uguali a una gran barba bionda! E quel mezzo fungo nel piatto, non aveva forse la stessa forma di un orecchio?

Fu così che, combinando frutti e ortaggi dell’autunno e poi dipingendoli, Arcimboldo creò un ritratto davvero originale, che chiamò Autunno. Il risultato gli piacque, così allo stesso modo dipinse anche le altre stagioni, ma non si fermo lì… Di invenzione in invenzione, dipinse un bibliotecario fatto tutto di libri, un cameriere composto da piatti, scodelle e posate, e ancora l’Aria, tutta fatta da uccelli, l’Acqua, con decine di pesci… e tanto, tanto altro.

-Oh! – esclamava chi vedeva i suoi quadri – Che bizzarrie! Che meraviglia! – e c’era in tutti gran divertimento.

Qualche secolo dopo, per l’esattezza nell’anno 2020, una maestra pensò che anche i suoi bambini avrebbero avuto bisogno di meravigliarsi e rallegrarsi un po’, in un momento difficile per loro… Fu così che chiese aiuto alle opere di Arcimboldo e naturalmente fu un gran successo! I bambini osservavano incantati i quadri del grande pittore e si divertivano da matti a scoprirne i più piccoli particolari! La maestra era lontana dai bambini, ma anche così riusciva a sentire le loro voci eccitate e le loro risate. Non fece neanche in tempo a finire la frase: -Perché non proviamo anche noi? – che i bambini erano già all’opera!

In un battibaleno nacquero tanti piccoli, allegri, buffi e teneri Arcimboldini, che come il loro bis-bis-bis nonno Arcimboldo avevano il dono di portare allegria a chi li osservava.

Ma la fiaba non finisce qui… La maestra ha già in mente una nuova sfida per i suoi piccoli artisti ortofrutticoli. Non la può svelare perché ancora non l’ha detta ai bambini, ma una di loro forse le legge nel pensiero, perché guardate cosa ha fatto…

 

3 pensieri su “La fiaba di Arcimboldo e degli Arcimboldini”

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