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Saluti da Monte Marenzo, il paese che NON esiste…

Andrea Scanzi, noto giornalista, saggista, interprete ed autore teatrale, opinionista e conduttore televisivo, in una delle sue dirette Facebook (quella dell’8 aprile), nomina Monte Marenzo. Dice che lo ha imbeccato il suo (e nostro) amico Simone Rota (di Monte Marenzo), regista degli spettacoli di Scanzi.

E Scanzi dice che Monte Marenzo NON esiste.

C’è stato anche, a Monte Marenzo, confessa, ma pare convinto che questo sia un “non luogo”…

Monte Marenzo non esiste? Anche Scanzi lo dice?

Sì perché è da almeno 40 o quasi 50 anni che tante persone continuano a ripetercelo: “Eh, sì, ma voi di Monte Marenzo…”. Seguono considerazioni e distinguo come ad insinuare appunto che non siamo un paese e una comunità normale, una curiosa anomalia rispetto al circondario e al Paese inteso come Italia…

In effetti, se guardiamo alla nostra storia appena passata, NON era normale, agli inizi degli anni Settanta, creare una Scuola popolare per far conseguire il diploma di scuola media ai giovani che avevano abbandonato anzitempo la scuola dopo le elementari.

NON era normale che in un paese prevalentemente contadino, noi si girava per il “paese che non c’è” con una videocamera 3/4 di pollice, per confezionare documentari sulle cascine e sugli immigrati della frazione Levata (passione che ci è rimasta: facciamo ancora oggi film e produciamo opere di teatro civile).

NON era normale, negli anni Novanta, eleggere un Sindaco disabile che in pochi anni ha abbattuto tutte le barriere architettoniche degli edifici pubblici di Monte Marenzo.

NON era normale che si attivassero in quegli anni servizi alla persona invidiati da tutto il circondario, NON era normale che nascesse una Ludoteca, NON era normale che il volontariato fosse così diffuso, in un paesino di poche centinaia di anime, che si contassero quasi una decina di Associazioni che si occupavano (e si occupano tutt’ora), di sport e cultura, di cura delle persone, di donazioni e di missioni in giro per il mondo, così come NON era normale per una Polisportiva occuparsi anche di problemi sociali, partecipare a Maratone di solidarietà per la ricerca scientifica e iniziare a segnare record su record di donazioni.

Tanto impegno di tante persone in ogni campo. Ed anche la nostra Associazione è nata PER fare, PER inventare, PER proporre, PER discutere, PER … tanto da chiamarsi UPper, Unpaeseperstarbene…

Insomma pur essendo in un NON luogo, in un paese che non c’è, abbiamo tante idee e facciamo tante cose.

Non male vero?

Allora sì dai, anche se da un posto che non esiste prendiamo una vecchia cartolina, mettiamo la data di oggi e in bella calligrafia scriviamo: “Saluti da Monte Marenzo, il paese che NON esiste…”  

5 pensieri su “Saluti da Monte Marenzo, il paese che NON esiste…”

  1. E potevo continuare (ma mi ero imposto il limite di 30 righe per il mio articolo e di citare Monte Marenzo almeno per 10 volte): per esempio NON era normale il 15 ottobre 2012, alle 17.45, quando Alexa, il sito specializzato che faceva la classifica di tutti i siti web del mondo e in Italia, collocava il nostro sito UPper, nato da soli due anni, al 1.410.977° posto nel mondo (la celebre agenzia di ricerche e statistiche internazionali Netcraft stimava allora 620.480.777 siti web presenti in rete) e che in Italia eravamo al 19.846° posto, quando, lo stesso giorno e alla stessa ora, Il sito ufficiale di Silvio Berlusconi (lui sì) era oltre l’11 milionesimo posto al mondo e neppure quotato in Italia, ovvero oltre il 100.000° posto. Beh, non male per un piccolo sito di paese come il nostro che si occupa quasi esclusivamente di notizie che riguardano una comunità di 2000 persone, teoricamente per nulla interessanti oltre il ponte del Piodino (dove finisce il NON luogo).
    Preistoria del WEB…
    Tranquilli, il mio articolo non rispondeva a NESSUNO né a qualcuno in particolare. Lo spunto era nato semplicemente per parlare un po’ di noi, anche se abitiamo in un paese che non esiste…

    • Gentile redazione di Upper,

      ho letto con divertimento l’articolo che mi cita a proposito di Monte Marenzo. Voglio sperare che fosse ironico, perché se davvero l’autore si è offeso per la palese BATTUTA da me pronunciata nella diretta dell’8 aprile allora siamo alla canna del gas. O più semplicemente all’analfabetismo funzionale più spinto, e non mi sembra proprio il caso di chi ha scritto il (bel) pezzo.
      Ho citato Monte Marenzo perché, come viene riportato nell’articolo, è il paese del mio caro amico Simone Rota. Lo conosco da dieci anni, abbiamo fatto insieme 400 date teatrali e il nostro “sfotterci” bonariamente sui rispettivi luoghi natali (sono di Arezzo) rientra in uno dei tanti giochi che tutti gli amici fanno. La mia citazione voleva fare pubblicità (come infatti è successo) a Monte Marenzo. Non certo suonare come diminutio.
      Conosco molto bene Monte Marenzo, ci sono stato più volte, ora in treno (stop a Calolziocorte, poi veniva Simo a prendermi in auto) e ora con mezzi miei. Ho messo in scena lo spettacolo su Giorgio Gaber, di cui Simo è regista, a due passi da lì nel 2013 (Cisano Bergamasco). E’ una terra che conosco bene, che adoro e che trovo meravigliosa nel suo essere splendidamente fuori dal mondo. Non escludo di scoprirla meglio con una delle mie Triumph e/o Harley. Aggiungo che, anche nei miei libri, quando scrivo che “un luogo non esiste” non è certo una critica: anzi, è una sottolineatura di come quel luogo sia così “irreale” e “fuori dal tempo” (sono complimenti) da sembrare “non esistente”. Per ulteriori conferme di ciò, vi basta leggere il mio “Con i piedi ben piantati sulle nuvole” (Rizzoli 2018).
      Davvero c’era bisogno di sottolineare l’ovvio? Via, su
      Godetevi la vostra splendida realtà. Tenetevela stretta. E buona fortuna!

      Andrea Scanzi

      • Io avevo colto la sua ironia e ho tentato di fare lo stesso. Volevo giocare sul nonsenso del non luogo facendo piccoli esempi concreti. Ci fa piacere che ci abbia letto e risposto (magari tramite l’amico Simone, che saluto e che da ragazzo, con altri amici, aveva fatto un’altra piccola grande cosa che si chiamava SISMA, sempre qui a Monte Marenzo).
        Monte Marenzo, il non luogo, l’aspetta quando vuole. Magari per una visita alla chiesa romanica di Santa Margherita, un vero gioiello nel bosco. Monte Marenzo è anche luoghi (le cascine, i sentieri) che l’amico Simone conosce bene. Stia tranquillo, ci terremo stretta la nostra splendida realtà.
        Sergio Vaccaro

  2. Caro Sergio, dal tuo articolo sembra proprio che Monte Marenzo esista davvero, a prescindere dalla battuta del Noto (metteteci quello che vi pare) che non è proprio riuscito a collocarlo in nessuna delle sue categorie di pensiero. Oddio, non è poi tanto grave, considerato che uno non può avere cognizione di tutto.
    Anzi, a ben considerare, l’uscita estemporanea del nostro Noto (metteteci quello che vi pare) mi è servita molto a sciogliere un dubbio. Quando ho avuto occasione di sentire/leggere le sue sparate – generalmente ad alzo zero contro l’intero mondo – mi chiedevo con una punta di perplessità se tutto quanto andava dicendo fosse credibile.
    Adesso ne ho la certezza: sono solo sue opinioni. Quindi, oggetti sicuramente opinabili, in quanto possono essere veri, falsi, assurdi, plausibili e via discorrendo.
    Oggi, giorno di Pasqua, ore 15, godo sul balcone un cielo cobalto che inonda di luce l’esplosiva infiorescenza del lauro dietro casa. Il nostro Noto (metteteci quello che vi pare) potrebbe sostenere che proprio qui, nel NON luogo, piove a dirotto. Abbozzerei un sorriso senza prendermela più di tanto. Conta solo che sto sul balcone senza bagnarmi.

  3. Meravigliosa risposta, andrebbe fatta recapirare personalmente al signor Scanzi. Quando si ha un ruolo pubblico bisogna pesare ogni parola che si dice altrimenti vale il detto: “Parla quant i pisa i galene”.
    Ps: le galline, spesso protagoniste dei nostri ragionamenti.
    Preziose produttrici di uova.
    Buona Pasqua

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