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Coronavirus 19 un anno dopo. Intervento del dott. Annibale Casati

E’ passato un anno (20 febbraio 2020) quando venne diagnosticato il SARS-Cov2 al Paziente 1 di Codogno. Poi Adriano Trevisan di Vo Veneto è la prima persona morta, poi i tremendi focolai infettivi degli ospedali di Bergamo. Poi, poi… è successo tutto quello che stiamo ancora vivendo.

Ieri, 20 febbraio 2021, due notizie:

  • In tutta Italia siamo arrivati a 2.795.796 contagiati con 95.486 decessi;
  • il quotidiano “la Repubblica”, pag. 4 dell’inserto di Milano, riferisce che quasi la metà dei dipendenti della casa di riposo Pezzani di Voghera ha rifiutato di vaccinarsi e pure di tamponarsi per i controlli.

L’istinto mi suggerirebbe, se ne avessi il potere, di prendere misure severissime per richiamare al loro dovere questi operatori che espongono al contagio i nostri anziani. Soprattutto se il nostro pensiero va alle centinaia di sanitari e operatori che sono deceduti e ammalati quando assistevano i pazienti con pochissime protezioni.
Invece, siamo alla vigilia della campagna di una vaccinazione di massa senza precedenti, e la cosa suggerisce una riflessione più pacata e scientificamente corretta.
Abbiamo chiesto aiuto al nostro amico dott. Annibale Casati che ci ha inviato il seguente contributo.

La grande opportunità che abbiamo per uscire dall’incubo della pandemia da Covid è la vaccinazione.
L’augurio più grande che possiamo farci è che la campagna vaccinale prosegua si concluda celermente con il più grande numero di adesioni. Mi ritengo fortunato per essere già stato vaccinato. Dobbiamo sgombrare il campo da paure irrazionali e da atteggiamenti negazionisti ed oscurantisti.
Noi tutti sappiamo che ogni farmaco e/o vaccino ha degli effetti collaterali che sono ben descritti e noti e nella stragrande maggioranza dei casi di lieve entità.
Anche il vaccino anticovid non sfugge a questa regola.
E’ bene ricordare che anche le persone allergiche e con malattie autoimmuni non hanno controindicazioni alla vaccinazione. Lo si deve segnalare e si useranno le attenzioni necessarie, esistono protocolli ben precisi.
Il dire:

  • -non mi vaccino aspetto di vedere che reazioni hanno i vaccinati
  • -non so quanto durerà la teorica immunità
  • -non si conoscono gli effetti collaterali alla lunga distanza perché il vaccino è recente e non ci sono dati
  • -non mi faccio iniettare il virus nel mio organismo sano per avere teorici anticorpi e complicanze
  • -ecc…ecc…

Sono paure e giustificazioni immotivate. Vediamo il perché:

  • Le reazioni, se ci sono, sono prevalentemente modica febbre e senso di stanchezza il giorno successivo alla vaccinazione. Sintomi che spariscono rapidamente.
  • L’immunità si sa che durerà almeno 9/12 mesi come il vaccino antiinfluenzale.
  • Gli effetti negativi a lunga distanza sono una supposizione fondata sul nulla (le vaccinazioni dall’antiinfluenzale a quelle dell’epatite, della poliomielite, ecc. hanno portato ad un miglioramento e allungamento della nostra vita).
  • Nei vaccini mRNA (Pfizer e Moderna) non viene iniettata nessuna forma di virus, ma istruzioni genetiche per costruire una proteina del coronavirus (spike). Quindi è impossibile infettarsi. Altri vaccini usano parti di virus morto ed inattivato si provoca così la reazione immunitaria ma non si causa alcuna infezione.

Il non vaccinarsi è pertanto un grande pericolo per tutti ma soprattutto per se stessi oltre un atto di egoismo verso la comunità e ricordiamoci:

MEGLIO VACCINATI CHE INTUBATI

Dott. Annibale Casati

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