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È GUERRA

La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce, perché io sono parte dell’umanità. E dunque non chiedere mai per chi suona la campana: suona per te. Lo scriveva John Donne nel XVI secolo in una sua poesia.

Parimenti in un mondo globale questa guerra – perché di questo si tratta – è già qui tra noi. Sentiremo sulla nostra pelle quanto le armate di Putin stanno infliggendo al popolo ucraino. Oltre la condivisione umana verso questo popolo, dovremo attrezzarci per accogliere i rifugiati, subire pesanti conseguenze economiche e negli stili di vita, nella speranza di non vedere escalation militari dagli esiti catastrofici.

Un mio giovane nipote mi chiede: e ora? Io non sono nessuno rispetto a eventi così giganteschi. Figuriamoci, inascoltato è stato Papa Francesco che ho sentito affranto invocare la cessazione di ogni azione di guerra, inascoltati tutti i capi di Stato che hanno parlato con Putin per trovare una soluzione diplomatica.

Io posso solo immaginare, forse è meglio dire sperare, quale potrebbe essere un percorso di pace.

Il popolo ucraino non dovrebbe opporsi frontalmente sul terreno militare, pena un immane tributo di sangue, ma iniziare una lunga e paziente resistenza, privilegiando lo strumento della politica e del dialogo. Tutti gli uomini di buona volontà e le diplomazie del mondo devono mettersi al lavoro affinché l’Ucraina si autodetermini come stato indipendente da ogni alleanza, assumendosi il ruolo di cuscinetto per evitare conflitti di nefasta memoria novecentesca (Prima e Seconda Guerra mondiale, Guerra Fredda). Contrariamente un diretto intervento militare di una coalizione occidentale porterebbe alla Terza Guerra mondiale, la Prima nucleare.

Questa mattina, quando ho sentito i notiziari, ho concluso che un uomo solo al comando, un dittatore, può convincere/imporsi sui suoi collaboratori e popolo, e scatenare una guerra. Allora io mi rifugio con grande amore e riconoscenza in questa nostra democrazia imperfetta, incasinata, in parte un po’ cialtrona, con forze politiche perennemente litigiose a volte per cazzate, ma capace di mantenere la rotta della pace e della coesistenza per oltre settant’anni.

E confido molto nella stragrande maggioranza delle nostre donne e uomini che si stanno mobilitando dal basso per testimoniare pace e solidarietà.

Se ve la sentite sarebbe positivo raccogliere le vostre riflessioni. Scriveteci.

Angelo Gandolfi

4 pensieri su “È GUERRA”

  1. Buongiorno a tutti,

    immaginiamo l’apprensione con la quale state vivendo queste ore. Stiamo seguendo con attenzione gli sviluppi della situazione Ucraina e siamo in contatto costante con il Destkij Fond per cercare di avere informazioni dirette e attendibili in relazione alle condizioni di vita a Chernigov.

    Al momento, come potete immaginare, la situazione non consente ancora di avere informazioni dettagliate su tutti i bambini che abbiamo ospitato, ma cercheremo nei prossimi giorni di raccogliere quante più informazioni possibile in modo da poterle condividerle con voi.

    Al momento non è possibile inviare aiuti materiali, ci stiamo attivando per raccogliere fondi che saranno inviati non appena Valentina e Yuri ci confermeranno la possibilità di farlo. Se volete contribuire potete farlo tramite paypal ( paypal.me/lescultures ), oppure facendo un bonifico con le seguenti coordinate:

    Les Cultures – Laboratorio di cultura internazionale OdV
    IBAN: IT54 R030 6909 6061 0000 0102 928
    Causale: Ucraina

    Cogliamo l’occasione per segnalare il presidio organizzato per venerdi’ 25 febbraio 2022 dalle ore 18.00 alle 19.00 a Lecco, in piazza Diaz.

    A presto!

  2. Prima della pandemia, grazie al coinvolgimento di Cinzia, avevamo ospitato Artem, un ragazzino ucraino il cui fratello era ospitato da lei.
    Stamattina attraverso istagram Artem ha scritto un messaggio a mio figlio Filippo: siamo in guerra, al momento stiamo bene.

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