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25 Aprile: in piazza per la giustizia, la pace, la democrazia

Una bella cerimonia oggi, 25 Aprile, a Monte Marenzo in occasione dell’80esimo anniversario della Liberazione dal Nazi-Fascismo.

Numerosi i cittadini presenti in piazza del Municipio, insieme ai rappresentanti delle Associazioni e del Gruppo Alpini.

La bandiera tricolore si è alzata durante l’esecuzione dell’Inno di Mameli e poi è tornata a mezz’asta per il lutto nazionale per la morte di Papa Francesco ed è stato il Parroco don Angelo, dopo la benedizione, che ha voluto citare il messaggio del Papa nella giornata mondiale per la pace del 1 gennaio 2025:

Che il 2025 sia un anno in cui cresca la pace! Quella pace vera e duratura, che non si ferma ai cavilli dei contratti o ai tavoli dei compromessi umani. Cerchiamo la pace vera, che viene donata da Dio a un cuore disarmato: un cuore che non si impunta a calcolare ciò che è mio e ciò che è tuo; un cuore che scioglie l’egoismo nella prontezza ad andare incontro agli altri; un cuore che non esita a riconoscersi debitore nei confronti di Dio e per questo è pronto a rimettere i debiti che opprimono il prossimo; un cuore che supera lo sconforto per il futuro con la speranza che ogni persona è una risorsa per questo mondo. La pace non giunge solo con la fine della guerra, ma con l’inizio di un nuovo mondo, un mondo in cui ci scopriamo diversi, più uniti e più fratelli rispetto a quanto avremmo immaginato.

Poi il Sindaco Paola Colombo è intervenuta con il discorso che riportiamo qui sotto.

Le immagini della galleria fotografica sono di Angelo Fontana, Giacomo Milani e Graziano Morganti che ringraziamo.

La cerimonia si è conclusa con il canto di “Bella Ciao”.

Buon 25 Aprile anche da parte di tutti noi dell’Associazione UPper un Paese per star bene.

Discorso del Sindaco Paola Colombo

Cari cittadini, oggi, 25 aprile 2025 celebriamo l’80esimo anniversario della Festa della Liberazione, una ricorrenza che segna un momento fondante della nostra storia repubblicana. Ottant’anni fa, il nostro Paese si liberava dall’occupazione nazista e dal giogo del regime fascista, aprendo la strada alla nascita di una democrazia fondata sui valori della libertà, della giustizia e della solidarietà.
Il 25 aprile 1945 ci fu una svolta storica: quel giorno, il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) proclamò l’insurrezione generale contro il nazifascismo. A Milano e Torino, i partigiani si sollevarono e liberarono le città prima ancora dell’arrivo degli Alleati.
Questo evento fu il punto di arrivo di un lungo percorso iniziato nel 1943 con lo sbarco degli Alleati in Sicilia e che diede il via alla lenta risalita verso Nord.
Il Paese era diviso e il popolo benché stremato, non smise mai di lottare. La Resistenza, fatta di uomini e donne coraggiosi, fu il motore morale e civile della rinascita del nostro paese.
Oggi ricordiamo e onoriamo i partigiani, i combattenti, donne e uomini che, con coraggio e determinazione, hanno scelto di resistere all’oppressione, spesso a costo della propria vita. Il loro sacrificio ha reso possibile un’Italia libera e democratica, fondata sui diritti e sulla dignità di ogni persona.
Ma oggi, oltre a ricordare chi ha dato la vita per la libertà, ci troviamo in questa piazza per riaffermare i valori fondamentali per cui il popolo si è ribellato: la giustizia, la pace, la democrazia. Valori che non possiamo mai considerare scontati e che ogni generazione ha il compito di difendere e sostenere non solo a parole ma con l’impegno e con scelte precise.
La memoria non può essere solo commemorazione, ma responsabilità e la Resistenza non è un evento chiuso nel passato, ma un’eredità viva, che ci chiede di essere cittadini consapevoli, solidali e liberi.
È fondamentale non dimenticare ciò che è accaduto perchè le libertà possono essere erose anche lentamente, in modo silenzioso, quasi con il nostro consenso se smettiamo di vigilare. Per questo i giovani devono essere consapevoli, attenti e capaci di riconoscere i segnali del pericolo quando i diritti vengono messi in discussione.
In un mondo ancora attraversato da guerre e disuguaglianze, la guerra in Ucraina ci ricorda drammaticamente cosa significa perdere la libertà a causa un’invasione. E non possiamo ignorare neanche ciò che accade a Gaza, dove si sta consumando una tragedia umanitaria che colpisce in modo indiscriminato la popolazione civile, né dimenticare il Sudan, dove una guerra civile brutale e devastante sta facendo sprofondare un intero Paese nella disperazione. Mentre il mondo guarda troppo spesso altrove, milioni di persone sono costrette alla fuga, senza cibo, senza acqua, senza protezione.
Nessuna guerra è davvero lontana da noi. Anche se avviene a migliaia di chilometri, le sue conseguenze (umane, economiche, sociali) si riflettono ovunque e oltre a portare con sé distruzione, fame, miseria, paura, portano anche le migrazioni che poco ci piacciono …. Uomini, donne, famiglie intere che fuggono e cercano rifugio, dignità e futuro.

Ricordiamo con affetto Papa Francesco… che lanciò numerosi appelli affinché la comunità internazionale agisse con maggiore unità e coordinamento per affrontare le cause alla base della migrazione forzata, dovuta alla povertà, ai conflitti armati e ai cambiamenti climatici. Chiese che le politiche migratorie fossero rispettose della dignità delle persone e che promuovessero la giustizia e la pace perché la libertà che celebriamo oggi ha senso solo se sappiamo riconoscerla come diritto di tutti. Infatti, la memoria della Resistenza ci insegna proprio questo: che la libertà non è mai un fatto solo nazionale, ma un diritto universale, da difendere sempre, ovunque venga minacciata.
In questo contesto, l’Unione Europea gioca un ruolo cruciale perchè è nata per favorire il multilateralismo, la cooperazione tra i popoli, la pace e lo sviluppo economico e sociale. Oggi l’UE con i suoi 450 milioni di abitanti è il più grande blocco commerciale del mondo e l’euro è la seconda valuta di riserva al mondo. Siamo la seconda economia mondiale e la regione con il più alto livello di sviluppo sociale e ambientale del pianeta. Un patrimonio collettivo straordinario. Solo noi europei però possiamo prenderci cura del nostro progetto comune, dei nostri valori, del nostro futuro. E guardando a ciò che accade nel mondo è evidente quanto sia fondamentale che a guidare l’Europa siano persone che la amano e la comprendono e non chi la teme, la ostacola o, peggio, vorrebbe smantellarla. Dobbiamo essere consapevoli che il destino dell’Europa dipende solo da noi. Nessun altro la difenderà al nostro posto.
Purtroppo, oggi come in passato, nel mondo e anche in Europa, esistono poteri forti che contano sull’ignoranza e sull’indifferenza delle persone per perseguire i propri interessi. Screditano le istituzioni, diffondono false promesse, alimentano la confusione e cercano di dividerci sfruttando le nostre paure e le nostre fragilità. Oligarchi, lobby economiche e forze politiche manipolano la verità perché sanno che un popolo disinformato è un popolo più facile da controllare.
Per questo motivo, la libertà economica, sociale e politica è l’ossigeno della democrazia: se la perdiamo, perdiamo tutto. Sta a noi difenderla, ogni giorno, con consapevolezza, responsabilità e coraggio. È nostro dovere custodire questi diritti, ricordare il prezzo pagato da chi ci ha preceduto, da chi ha combattuto per ottenere la nostra libertà.
Il compito delle istituzioni è mantenere viva la memoria della Resistenza. Insegnare ai giovani il significato profondo della libertà. Lavorare insieme per costruire un’Europa unita, giusta, forte e capace di affrontare le sfide del presente senza cedere a minacce e intimidazioni.
Concludo auspicando che il significato del 25 aprile continui a illuminare le nostre scelte, guidandoci nella comprensione della nostra identità e della direzione che intendiamo intraprendere. Una giornata in cui ci lasciamo ispirare dal sacrificio e dalla dignità di chi ha lottato per essere all’altezza del loro coraggio. Per costruire insieme un futuro libero, giusto e solidale, davvero degno del nome di democrazia.

Un pensiero su “25 Aprile: in piazza per la giustizia, la pace, la democrazia”

  1. Mai come in questo momento storico il significato del 25 aprile che ha aperto …” la strada alla nascita di una democrazia fondata sui valori della libertà, della giustizia e della solidarietà” è così vero ed attuale confortato e sostenuto dal pontificato di Papa Francesco che ci ripete e chiede pace libertà giustizia nel mondo e carità soldale verso i fratelli.

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