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“come rugiada” per gli studenti del Bertacchi

Il primo vero sole di questa tarda primavera ha surriscaldato l’aula dell’Istituto tecnico Parini di Lecco, che venerdì 30 maggio ha ospitato l’incontro tra la quarta classe serale (dipartimento sanitario e sociale) dell’Istituto di scuola superiore Bertacchi e l’associazione Lo Specchio. Il motivo principale è stata la presentazione del film come rugiada, girato nel Centro Diurno Disabili di Calolziocorte dal regista Carlo Limonta e prodotto da Lo Specchio in collaborazione con l’Associazione culturale UPper Monte Marenzo.

Come sottolineato dalla docente Sabrina Bonaiti, che ha promosso e organizzato l’evento, “È valso di più questo incontro con voi che tante ore di lezione”. Nel corso dell’anno scolastico la professoressa Bonaiti ha svolto con sensibilità e competenza un percorso didattico educativo con al centro le tematiche relative alla disabilità.

Alberto Nava, presidente de Lo Specchio, ha brevemente raccontato la lunga storia della nostra associazione, nata nel calolziese 35 anni fa per condividere e sostenere i diritti delle persone con disabilità. Un impegno volontario mai venuto meno presso il Centro Diurno Disabili di Calolziocorte, come nel programmare momenti di svago e socializzazione per ragazzi con disabilità altrimenti relegati in casa, per ideare e promuovere azioni culturali affinché si diffonda una coscienza solidaristica e di condivisione su questi temi.

Il regista Carlo Limonta ha fatto partecipi gli studenti dell’esperienza di entrare per la prima volta nel CDD, del forte impatto di immergersi con la camera da ripresa dentro una realtà che ospita persone con gravi disabilità, operatori e volontari. E come questi incontri gli hanno consentito di maturare nuove consapevolezze, sensibilità, demolendo luoghi comuni e fatto emergere il senso di valori più umani e autentici.

Dopo la proiezione si è aperta una riflessione suggerita dai molti temi che il film sollecita. Angelo Gandolfi ha stimolato gli interventi dei ragazzi. Hanno rotto il ghiaccio quanti hanno subito traumi e,  benché temporaneamente, hanno sperimentato quanto sia dura la privazione dell’autonomia. Particolarmente toccanti le testimonianze di una signora, visibilmente commossa per aver riconosciuto nelle immagini un ragazzo con disabilità grave al quale aveva prestato assistenza domiciliare, e di un docente di sostegno colpito da ictus.

Giacinta, Moreno e Carla dell’associazione Lo Specchio hanno puntualizzato alcuni aspetti della loro lunga vicinanza con i corpi della disabilità.

La docente Sabrina Bonaiti ci ha successivamente inviato questo WhatsApp: “…grazie per ieri. È stato un incontro importante che ha lasciato il segno. I ragazzi erano emozionati, dopo l’incontro hanno continuato a confrontarsi anche con gli altri insegnanti. Hanno acquisito una consapevolezza nuova a cui nessuna lezione scolastica avrebbe potuto condurli. Dobbiamo continuare il percorso”.

Grazie Sabrina, grazie ragazzi, anche per noi è stata un’esperienza significativa e positiva. Tra l’altro consentirà a noi boomer di affinare i nostri strumenti linguistici e comunicativi, per poterci sempre di più relazionare empaticamente con la vostra giovane età, soprattutto quando ci sono di mezzo argomenti di una certa complessità.

Termino con una nota di colore. Quando è suonata la campanella sinceramente pensavo che vi sareste alzati e, sfoderando i vostri sorrisi per salutarci, diretti verso l’uscita. Invece avete atteso il termine della chiacchierata, facendoci poi notare con simpatia che avevate perso un quarto d’ora di pausa. Grazie, vi siamo debitori.

per Lo Specchio, Angelo Gandolfi

Qui la scheda tecnica e il trailer del film.

 

Un pensiero su ““come rugiada” per gli studenti del Bertacchi”

  1. Quel quarto d’ora di attenzione finale, come lo raccontate, sembra davvero un bel regalo da parte di questa nuova generazione, il più delle volte tutt’altro che ‘disattenta’!
    Uno scambio importante, per un percorso che continuerà….
    Grazie

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