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Interrogazione sen. Magni su taglio ausili per la disabilità

Atto n. 4-02169
Pubblicato il 17 giugno 2025, nella seduta n. 316
MAGNI – Al Ministro della salute. –
Premesso che:

dal 1° gennaio 2025 non sono più garantite le spese per riparazioni e sostituzioni degli ausili, finora coperte dalle ASL, in tal modo rendendo impossibile la libertà di un centinaio di donne e di uomini non autosufficienti;

in particolare, gli stanziamenti economici coprivano le spese di batterie, motori delle carrozzine elettriche, joystick e ruote, dunque molti cittadini sono ora costretti a ricorrere a spese personali per ottenere dispositivi adeguati, con costi non indifferenti (dai 680 euro per le batterie, ai minimo 80 euro per una ruota) e ben superiori anche alle eventuali pensioni di invalidità, se riconosciute;

la mancanza di tali finanziamenti mirati non può che compromettere il diritto alla salute e all’autonomia delle persone con disabilità, in contrasto con gli impegni internazionali assunti dall’Italia, nonché con l’articolo 32 della Costituzione, in tema di diritto alla salute;

a quanto risulta all’interrogante, vi sarebbe uno scarico di responsabilità tra il Ministero della salute e le Regioni: la Regione Veneto, ad esempio, avrebbe scaricato tutto sul nuovo Nomenclatore, entrato in vigore con il “decreto Tariffe” a fine 2024 (decreto ministeriale 25 novembre 2024), insieme ai nuovi Livelli essenziali di assistenza, che “ha determinato la revoca dell’efficacia del dm n. 332/1999 su tutto il territorio nazionale. Questo non prevede più i codici relativi alle riparazioni e sostituzioni per gli ausili rientranti nel codice ISO 12.23 (carrozzine a motore elettrico)”, come precisato in una nota;

il Ministero della salute avrebbe negato ogni responsabilità: “L’innovazione introdotta è relativa alla modalità di erogazione degli ausili, che richiede alle Regioni di espletare gare a evidenza pubblica. E “sono le Regioni tenute a garantite la completa assistenza dell’utente”;

stando alle denunce dei disabili in tal modo vessati, la grave problematica colpirebbe tutto il territorio, dal nord al sud del Paese;

le principali associazioni impegnate sulla disabilità si dicono sconcertate: per Vincenzo Falabella, ad esempio, presidente di FISH, “il silenzio delle istituzioni davanti a questo arretramento dei diritti è assordante. “, (….) “Le carrozzine elettriche non sono optional, sono strumenti di cittadinanza. Il Ministero della Salute ha il dovere di correggere immediatamente questa ingiustizia, prima che si trasformi in una condanna alla reclusione per migliaia di cittadini”;

per Alessandro Chiarini, presidente di CONFAD, trattasi di “un taglio inaccettabile ai diritti”,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo non ritenga di procedere al più presto a fare chiarezza sull’aggiornamento del “Nomenclatore Tariffario per protesi, ortesi e ausili”, al fine di garantire nuovamente l’accesso ai dispositivi e agli ausili per le persone con disabilità;

quali siano le misure che, nelle more di un chiarimento e aggiornamento necessario sulla modalità di erogazione degli ausili, intenda adottare per assicurare l’accesso immediato agli stessi, evitando che le persone con disabilità debbano sostenere spese personali per ottenere tali dispositivi;

se non ritenga di porre in essere iniziative immediate per sensibilizzare le regioni e le aziende sanitarie locali sull’importanza di garantire l’accesso tempestivo e adeguato agli ausili, evitando ritardi e disservizi.

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