Irene Pozzoni espone la sua Tesi alla prima apertura della 17^ edizione di “Alla scoperta di un gioiello tra i boschi”
Giornata straordinaria ieri a Santa Margherita alla prima apertura della 17^ edizione di “Alla scoperta di un gioiello tra i boschi”, la rassegna che la nostra Associazione culturale UPper Monte Marenzo promuove con la collaborazione di Parrocchia San Paolo, Amministrazione Comunale, Biblioteca e Gruppo Alpini di Monte Marenzo.
Straordinaria per il grande afflusso di visitatori in gran parte giunti per ascoltare Irene Pozzoni che ha voluto presentare qui la sua Tesi di Laurea in Scienze dei Beni Culturali che riguarda appunto, leggiamo il titolo, “L’oratorio di Santa Margherita a Monte Marenzo (Lecco): vicenda e temi iconografici”.
Ne abbiamo già parlato in un articolo pubblicato ad aprile (qui il link ) ed Irene, d’accordo con noi di UPper, ha voluto presentarla proprio nella nostra chiesetta.
Da dove cominciamo a raccontare questa giornata?
Intanto dai ringraziamenti: a Lorenza, che ha curato l’apertura prima dell’arrivo dei visitatori; a Tino, che ha completato la segnaletica per guidarli fino alla chiesa; agli Alpini che hanno pulito il sito archeologico adiacente; a Frank che con il fuoristrada degli Alpini ha accompagnato alcune persone con problemi di mobilità; a don Angelo che è salito in bici per assistere a questa presentazione (ricambiato da Irene che ha donato alla Parrocchia una copia della sua Tesi); a Luca che ci ha inviato alcune foto fatte ieri; a Marco Mazzoleni, fotografo della rivista Orobie, che è voluto tornare dopo la sua visita dello scorso anno (qui il link), per documentare questo evento (troverete le foto e un articolo dell’amico Ruggero Meles sulla rivista in uscita a luglio); al papà di Irene, Severino, che aveva visto gli affreschi in occasione di una nostra apertura della chiesetta per una installazione artistica un paio di anni fa ed ha suggerito ad Irene di prendere in considerazione la possibilità di fare la sua Tesi sul nostro “gioiello”; a tutti i visitatori, uno ad uno, che ieri hanno ascoltato attentissimi e con partecipazione per più di un’ora l’esposizione di Irene e i miei interventi.
E diciamo grazie ad Irene che con la sua ricerca mostra anche “l’interesse culturale di questi contesti artistici «minori», di cui il nostro territorio è estremamente ricco. In uno studio successivo si potrebbe approfondire l’analisi di simili manufatti, che offrono parecchi spunti sulla vivacità artistica e la varietà di linguaggi del periodo.” Di fatto “non esiste un resoconto dell’apparato decorativo dell’oratorio di Santa Margherita a Monte Marenzo che includa nell’analisi il ciclo pittorico nella sua interezza, trattando anche i lacerti emersi durante gli ultimi interventi di restauro.”
Basterebbe questo. Ma Irene ha condotto “uno studio critico basato sul confronto delle pitture murali con quelle di altri contesti sul territorio, al fine di reperire maggiori informazioni riguardo la bottega che vi avrebbe operato e una possibile data di esecuzione del decoro” e ipotizza, “tramite le relazioni spaziali tra le varie aree tematiche, quali messaggi si volessero trasmettere per mezzo delle immagini.” Inoltre, analizzando gli abiti rappresentati nel ciclo decorativo fossero in voga, seppur con alcune variazioni, quantomeno dagli anni Trenta agli anni Settanta del XV secolo, Irene ipotizza il periodo di esecuzione degli affreschi e, “sulla base dei dati raccolti è possibile ipotizzare che i dipinti murali dell’area absidale, della parete meridionale e della controfacciata del sacello siano da attribuire a una bottega locale, presumibilmente attiva tra gli anni Venti e gli anni Cinquanta del XV secolo.”
E, a proposito di ringraziamenti, riportiamo qui quelli che ha scritto Irene a conclusione della sua tesi: “Un ringraziamento di cuore va all’associazione UPper di Monte Marenzo, in particolare a Sergio, per avermi accompagnata alla scoperta di questo “gioiello tra i boschi”. Ringrazio inoltre Cinzia Mauri per i preziosi consigli e Giorgio Toneatto per avermi fornito i bellissimi scatti realizzati nell’oratorio di Santa Margherita, che trovate in questo scritto.”
E poi un paio di piccole belle note: Irene ha voluto mettere tra le sbarre della finestra della chiesetta, accanto a tanti altri segni votivi, una foglia di alloro della sua corona che le hanno posto sul capo dopo la discussione della laurea. E poi ha voluto donarmi la sua bomboniera di confetti rossi che ha una magnifica spilla con l’immagine di Santa Margherita. Ancora grazie.
Le prossime aperture sono previste come da calendario che potete vedere a questo link.
Complimenti e congratulazioni a Irene per il suo prezioso lavoro. E’ sempre un passo importante far conoscere la chiesetta di s. Margherita, luogo di contemplazione, preghiera e opportunità per gustare l’arte che innalza lo spirito. L’arte affina sempre più la persona che si immerge nella realtà che viene rappresentata, conduce nella ricchezza di coloro che ci hanno preceduto e apre al nuovo per l’uomo d’oggi. L’arte e tutta la cultura salverà la nostra povera Europa.
don Giuseppe
Buongiorno,
Ieri pomeriggio ero presente alla presentazione della tesi di Irene e sono stato meravigliato dalla bellezza di queste pitture in mezzo al nulla
GIORGIO