Sabato 3 maggio maratona letteraria e convegno sull’ Europa a Olginate
Il primo appuntamento della stagione è con la professoressa Giuditta Podestà, per ricordare il lungimirante pensiero e il proficuo operato della studiosa a vent’anni dalla scomparsa: parleremo della sua lucida analisi sull’Europa, ancora oggi senza una rotta, per essersi sottratta alle proposte culturali di intellettuali, come Giuditta Podestà.
convento di Santa Maria la Vite – Olginate
(Su iniziativa e in collaborazione con la VDIG (federazione delle associazioni italo-tedesche) nell’ambito Omaggio alla lingua italiana)
GIUDITTA PODESTA’
E LA FORZA DELL’UTOPIA
Il suo progetto di Europa Unita
nel segno della letteratura comparata
GIUSEPPE LEONE saggista e moderatore
LUCIANO MALUSA università di Genova
NICOLETTA LAVASELLI docente di Letteratura italiana
ILIA PEDRINA giornalista e saggista
DANIELA CORTI docente di storia dell’Arte
RITA MARCON-GROTHAUSMANN presidente VDIG
JUTTA HUNTEMANN-HINTZE docente di letteratura
il suo progetto di Europa Unita nel segno della letteratura comparata
Nel 1990, tre anni prima della fondazione dell’UE, pubblicò il saggio Le chiavi dello
scrigno. Si trattava di un testo dedicato a un Lettore con la elle maiuscola, l’Unione Europea, alla quale la studiosa offriva, “per visione diretta e interpretazione del profondo, le chiavi interpretative dei valori semantici nascosti nello scrigno della nuova Europa”.
Un invito a governarla attraverso una politica di pace e di tolleranza quale si addice a un continente, divenuto attraverso i secoli, sempre più multiculturale tra identità ebraiche, musulmane, cattoliche e protestanti, a un tempo.
Oggi sono passati più di trent’anni da quando l’Unione Europea si è insediata al governo del continente, quanti ne sono bastati per convincerci che il Lettore al quale si è rivolta Giuditta, non ha seguito i suoi dettami, soprattutto dopo che le sue ultime deliberazioni hanno avuto come oggetto il riarmo dell’Europa.
A tutt’oggi, l’UE non ha, né un’opinione pubblica, né una società stretta, cioè una classe egemone capace di guidare il popolo, né un teatro che possa dirsi continentale, né una Carta Costituzionale.
Riarmandosi, ha smentito se stessa e le ragioni per cui era nata nel ‘93, in particolare l’ultima identità acquisita con l’assegnazione del Premio Nobel per la Pace nel 2012. Una cocente delusione, certo, per noi, in occasione di questo convegno organizzato per ricordare Giuditta Podestà nella ricorrenza del ventesimo anniversario della morte e la sua lezione a un Europa che, ancora una volta, rifiuta di diventare adulta.
INGRESSO LIBERO
www.santamarialavite.wordpress.com
