“Settecentoquarantadue lune”, un romanzo di Giovanni Torri
Ciao Ser, se hai voglia e non ti impegna troppo, avrei del materiale da inviarti. Sono partito con un nuovo romanzo, i primi capitoli. Se nulla osta ti invio…
E’ il 15 marzo e da quella data Giovanni ogni settimana o due, o dopo pochi giorni, mi invia quel che scrive e mi chiede di verificare se non ci sono errori. Un bellissimo lavoro, visto che Giovanni, come sempre nei suoi romanzi, riesce a raccontare una storia non banalmente ma innestando pensieri filosofici, di costume e politici. Che poi io li condivida meglio ancora, ma ogni lettore può apprezzare la storia e lo stile di Giovanni nel raccontarla.
Abbiamo già segnalato su questo sito Giovanni Torri, un amico di vecchia data di Calolziocorte. Giovanni, con un passato di lavoro in fabbrica come chimico e con una laurea in sociologia all’Università di Trento, da quando è in pensione ha cominciato a scrivere romanzi: da “L’uomo a benzina”, romanzo d’esordio del 2017, Giovanni ha pubblicato altre opere narrative: “Le lacrime di San Lorenzo”, “Le forme elementari della bellezza”, “Legami covalenti”, “Meccaniche della solitudine”, “La parrucchiera”, “L’affilata falce della luna”, “Fino a qui tutto bene”, “Il ponte”, “La vocazione”, “Il professore di arcobaleni”, ecco qui l’elenco completo disponibile on line.
Ed è finalmente uscita da pochi giorni la sua ultima fatica “Settecentoquarantadue lune”.
Allora, visto che l’ho già letto due volte, ve lo consiglio proprio. Di che parla? Non anticipo nulla per non rovinarvi la sorpresa. Trascrivo qui solo la sinossi che potete leggere sul retro di copertina e che potete ordinare in libreria o a questo link: https://amzn.eu/d/6lcfOFg Buona lettura!
«Lei, Matteo, è una brava persona. Solo chi avverte il vuoto, l’abisso, si ritrae per non precipitare, allora cerca una nuova strada, un percorso diverso che lo possa portare alla salvezza.»
Matteo Ferrari è un matematico, uno statistico, la cui professione è quella di analizzare, per la grande distribuzione, le tendenze del mercato e dei consumatori. Un’attività particolare, specialistica, sicura, che però, come molte altre, dovrà fare i conti con le nuove tecnologie informatiche. Modelli e algoritmi prenderanno il posto di calcoli, matrici e probabilità.
In questo vortice, anche il suo lavoro perderà significato, valore, diventando un artefatto, uno strumento delle ingiustizie e delle manipolazioni. Il disincanto aprirà un abisso, tutto è tradimento: la vita, i progetti, gli stessi amori e, avvitandosi in questa esistenza anonima, si allontanerà sempre più dalla realtà del mondo.
Sotto i portici di Torino incontrerà Pietro, anche lui come Matteo, ormai confinato nella spenta vita dei clochards, ognuno con le proprie ragioni, entrambi con i propri fallimenti. Ma c’è sempre una provvidenza, anche nei momenti più bui dell’esistenza qualcuno si affaccia e tende la mano e, prima che tutto sia perduto, sarà l’incontro con nuovi affetti, e il ricordo delle parole di suor Anna a dare a Matteo la forza e la volontà per risalire le ripide pareti dell’abisso.