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25.000 litri dalla Casetta dell’acqua (e 5,6 quintali di plastica in meno)

Dopo la nostra piccola ma significativa inchiesta sul funzionamento del servizio della Casetta dell’acqua inaugurato il 13 agosto attraverso alcune interviste ai cittadini https://www.unpaeseperstarbene.it/2011/liscia-o-gasata/ , abbiamo oggi i dati ufficiali forniti dall’Ente gestore IMSA.

In 40 giorni sono stati consumati 25.000 litri di acqua, un dato significativo e confortante sull’apprezzamento dei  nostri cittadini del servizio voluto dall’Amministrazione e dall’assessorato all’Ambiente.

Un dato rilevante, secondo IMSA, anche rispetto agli altri punti di erogazione sparsi sul territorio. L’alto consumo sarà anche dovuto alla novità del servizio e alle condizioni meteorologiche (un periodo molto caldo), ma rimane un dato eccezionale.

Il rispetto dell’ambiente è l’altro aspetto che emerge dai dati forniti.

Dal giorno in cui è stato installato il punto acqua alla spina, il nostro Comune ha reso un importante contributo all’AMBIENTE.

Questi i numeri:

2 TRASPORTI su gomma

Corrisponde al numero di viaggi CAMION, evitati, per il trasporto di BOTTIGLIE dal produttore al grossista.

5,60 Quintali di PLASTICA

Meno bottiglie di plastica significa meno plastica che il nostro territorio deve smaltire, minore INQUINAMENTO e minori COSTI.

11,20 Quintali di PETROLIO

Per produrre le bottiglie è necessario il petrolio, ulteriore fonte di inquinamento.

12,88 Quintali di ANIDRIDE CARBONICA

La produzione di bottiglie comporta un’emissione nell’atmosfera di anidride carbonica, gas responsabile dell’EFFETTO SERRA.

 

Abbiamo chiesto a Franco Rota, Assessore all’Ambiente, cosa ne pensa di questi dati.

 

Sono piacevolmente sorpreso dai dati del consumo e quindi dell’utilizzo del servizio.

Credo abbia anche influito la campagna di sensibilizzazione che abbiamo svolto prima dell’inaugurazione del servizio distribuendo a tutte le famiglie, casa per casa, una tessera magnetica, una bottiglia di vetro e il pieghevole illustrato con le spiegazioni sulle motivazioni della scelta dell’Amministrazione di offrire un servizio in più alla comunità.

Una campagna di sensibilizzazione che non è stata fatta altrove, un esempio che la stessa IMSA ha giudicato positivamente.

Una campagna estremamente incisiva perché chiara. Nel pieghevole venivano indicati chiaramente gli obiettivi ambientali del servizio e i dati sulla sicurezza dell’erogazione.

 

Insomma se si semina bene…

 

… si raccoglie. E credo che i primi dati diano ragione a chi ha creduto in questo progetto che è stato portato avanti perché c’è sicuramente una convenienza per le famiglie che acquistavano l’acqua al supermercato, ma pricipalmente per ottenere gli effetti positivi sull’ambiente che si stanno già rivelando come estremamente positivi.

Pensate a quanta plastica in meno abbiamo prodotto e quindi quanti rifiuti in meno, un risparmio sul peso della raccolta che inciderà positivamente quando faremo i conti sui costi dello smaltimento.

 

Il servizio di IMSA è soddisfacente?

 

Il “rodaggio” del servizio è ancora troppo breve per dare un giudizio definitivo.  Mi sento però rassicurato sulle preoccupazioni iniziali che avevamo. Potevamo fare scelte diverse rispetto a quella di affidare il servizio ad un ente gestore che si occupasse di tutto, dalla manutenzione alla gestione.

E non è stato facile scegliere a chi affidare poi questo servizio. IMSA, che già opera con alcune Casette dell’acqua a Cisano ed in altri Comuni del territorio, aveva le schede tecniche che più ci garantivano sulla sicurezza e sulla manutenzione. I primi dati ci soddisfano, speriamo che questa tendenza si consolidi nel tempo.

 

Per la realizzazione della Casetta c’è stato anche il contributo della Provincia.

 

Sì. Un contributo importante che abbiamo evidenziato in tutti gli atti amministrativi. E devo evidenziare anche che il nostro lavoro ha fatto risparmiare sia la Provincia che il Comune.

 

Come?

 

Il contributo richiesto alla Provincia era di 10.000 euro. Potevamo impiegarli tutti e fare cose magari superflue. Potevamo impiegarne una parte per la campagna di sensibilizzazione affidandola ad una Società esterna, per esempio. Invece a Monte Marenzo gli Amministratori e i volontari hanno svolto gratuitamente questa funzione.

A conti fatti i costi sostenuti sono di circa 7.000 euro. Di questi la metà sono a carico della Provincia e metà a carico del Comune. Insomma c’è un risparmio di circa 6.500 euro da parte della Provincia che non impiegherà tutti i 10.000 euro preventivati, e c’è un risparmio di 3.500 euro da parte del Comune che senza il contributo della Provincia avrebbe dovuto sostenere interamente la spesa.

Insomma ci pare che questo sia un modo corretto di gestire i soldi pubblici soprattutto in tempi di crisi e di tagli.

 

Hai letto l’intervista di cosa pensano i cittadini che usano il servizio?

 

Sì, e mi sembrano giudizi positivi. Ciò mi appaga un po’ del tanto lavoro e del tanto impegno volontario che metto a disposizione per cercare di fare il mio lavoro di amministratore al meglio. Un impegno pesante che si aggiunge alle responsabilità personali di padre di famiglia e di lavoratore. Certo, avrò anche dei limiti e farò anche degli errori. Non so se questo è il modo giusto di fare l’amministratore. So che la passione che metto è assolutamente sincera e disinteressata.

 

Qui trovate un grafico dei dati appena elencati RisparmioAmbientaleMONTEMARENZO.

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