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Felice esordio di “LiberaMente”, scuola politica della valle S. Martino

Sala civica di Calolziocorte  affollata ieri sera per la presentazione di “LiberaMente”, scuola politica della valle S. Martino”  (vedi linkhttps://www.unpaeseperstarbene.it/2012/i-giovani-e-la-politica/ )

Qualche anziano, qualche addetto ai lavori, ma anche tante ragazze e tanti ragazzi hanno voluto essere presenti all’esordio di questa nuova Associazione animata da ragazzi giovanissimi, dai 18 ai 23 anni, quasi tutti di Calolziocorte, ma già con qualche rappresentante di altri comuni ed aperta a tutte le realtà della valle S. Martino.

I ragazzi erano tesi e preoccupati che tutto andasse bene. Lo avverto prima dell’inizio presentandomi a Daniele Amigoni, coordinatore del gruppo, mentre i ragazzi provano e riprovano microfoni, le videoproiezioni, curano ogni particolare del tavolo di presidenza, distribuiscono su ogni sedia la “carta dei valori  e statuto” dell’Associazione.

Intanto la sala si riempie (c’è gente in piedi) ed arrivano gli ospiti della serata: il sindaco di Calolziocorte Paolo Arrigoni (invito dovuto al “padrone di casa” che ospita l’Associazione) e Virginio Brivio, sindaco di Lecco, capoluogo della nostra provincia. Non casuale quindi la scelta degli interlocutori, anche per la differente appartenenza di area politica per marcare l’apartiticità di LiberaMente.

Concetto che viene ribadito nella presentazione dello svolgimento della serata, insieme alla appartenenza a valori cristiani che è la base dei valori dell’Associazione, nata negli spazi e nel clima culturale dell’oratorio di Calolzio (un particolare ringraziamento va a Don Matteo Bartoli per l’aiuto morale ed economico).

 

Daniele Amigoni, nella sua presentazione, spiega la genesi del nome dell’Associazione: LiberaMente in quanto si vuole liberare la mente, conoscere, cercare di capire il mondo della politica e dell’amministrazione e liberamente usato come avverbio, porsi in modo libero al dialogo con diverse ideologie politiche e religiose.

La scuola politica organizzerà incontri tecnici specifici su come funziona il Comune e la macchina comunale, avrà incontri con i sindaci ed i parroci della valle che conoscono meglio i giovani del proprio comune e le loro problematiche.

Amigoni conclude citando gli Eraclidi di Tucidide: “chi sa giudicare [per aver raggiunto la conoscenza], ma non esprime chiaramente le sue idee, è nella stessa situazione in cui sarebbe se non le avesse mai  concepite; e chi ha entrambe le qualità, ma è mal disposto verso la città, non potrebbe dar consigli che siano adatti ai bisogni dello stato”.

La serata prevede a questo punto una serie di domande che le ragazze ed i ragazzi, a turno, pongono ai sindaci, suddivise in cinque moduli, domande che vertono sulla curiosità sulla vita personale di un amministratore, sulla quotidianità del Municipio e l’attività dell’amministrare, l’economia del comune e la situazione nazionale, ma anche opinioni e definizioni su temi quali l’etica e la politica.

Domande interessanti e risposte genuine da parte di Brivio ed Arrigoni che si mettono a nudo, cercano, in un clima disteso e civile, lontano dalla rissa che spesso ci ha abituato la politica, di dare risposte sia tecniche, ma soprattutto personali ed ideali a questi ragazzi che hanno avuto il coraggio di mettersi in gioco, di avere curiosità su questi temi (in questi tempi  di antipolitica), di voler capire e conoscere.

La serata è piuttosto lunga, non rimane troppo spazio per il dibattito, ma i pochi interventi sono di ringraziamento a questi ragazzi (visibilmente soddisfatti alla fine) a cui vanno i complimenti per lo svolgimento della serata e l’augurio di buon cammino.

 

Carlo Viganò richiama il Centro Kennedy che nacque a Calolzio 51 anni fa con ragazzi della stessa età di quelli di oggi e che vide protagonisti uomini della vita politica di Calolzio, il sindaco Bussolati, Bandinelli, Filacchione.

Il Prof. Massimo Tavola esprime soddisfazione che ‘l’Associazione nasca un po’ sulla scia dell’esperienza del Consiglio Comunale dei ragazzi.

UPper ribadisce la disponibilità alla collaborazione con la nostra Associazione e l’apertura del nostro sito agli interventi di LiberaMente.

Chiedo come l’Associazione cercherà di coinvolgere i giovani del territorio (è già stato coinvolto il Vicariato, è la risposta, che farà da tramite per trasmettere questa esperienza agli altri oratori della Valle) e mi chiedo come mai è stato scelto un albero come immagine in tutte le slide proiettate (un albero possente, un baobab mi dicono, ed una chioma spoglia che assume l’aspetto di un volto umano).

Penso che rappresenti bene i valori di LiberaMente: l’albero ha solide radici che sono i valori cristiani dell’Associazione. Le radici però non devono impedire il confronto. I rami che richiamano la figura del volto è la mente dell’uomo, la sua capacità di farsi domande e di cercare delle risposte, di cercare il dialogo.

I ragazzi mi rispondono che l’albero deve essere curato, va annaffiato perché cresca.

Quindi auguri ragazzi e che il baobab cresca come nella canzone dei Sulutumana:

è maestoso, sembra un gigante

è la più enorme di tutte le piante

eppure nasce da un piccolo seme

e a me mi piace da matti il suo nome…

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