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Perché (e come) votare?

PERCHE’ (e come) VOTARE?

Tra una settimana si vota per le elezioni politiche e per il Consiglio Regionale della Lombardia.

E’ la prima volta che nel nostro paese si va alle Elezioni a febbraio.

Vale la pena ricordare che sia per le Elezioni politiche, sia per le elezioni Regionali, si va ad un voto anticipato rispetto alla scadenza naturale. E ciò nonostante le grandi maggioranze numeriche che avevano le coalizioni che governavano l’Italia e la Lombardia, in entrambi i casi da PDL e Lega.

Vale la pena ricordare che un anno fa il governo Berlusconi-Lega ha dovuto dimettersi per i disastrosi problemi economici che hanno poi portato al governo tecnico di Monti.

Così come in Lombardia Formigoni ha dovuto dimettersi perché la gran parte della giunta regionale a maggioranza PDL-Lega è stata inquisita per gravi reati (tangenti, infiltrazioni mafiose).

Infine due parole sulla legge elettorale: ribattezzata Porcellum dopo che il suo autore la definì una “porcata” (Calderoli della Lega), prevede meccanismi perversi che possono portare all’ingovernabilità.

Questa legge prevede l’apparentamento tra liste diverse: la coalizione in questo caso deve indicare un suo leader e un programma comune. Ovvero i simboli di uno schieramento fanno riferimento a un solo leader.

 

Prima ancora di vedere COME SI VOTA, rispondiamo perché, secondo noi, è importante andare a votare.

Noi di UPper nel nostro statuto, invitiamo a ragionare “PER” (“per” è addirittura nel nostro logo: siamo Un Paese per… ) e ci proponiamo di promuovere e diffondere la libera produzione dei saperi e delle pratiche democratiche, con lo scopo di contribuire alla crescita civile e culturale del contesto sociale ed economico in cui operiamo.

Non vogliamo qui dare delle indicazioni di voto per questa o quella lista. Tra i nostri soci, essendo la nostra Associazione apartitica, ci sono amici orientati politicamente in modo diverso. Ci sentiamo però in dovere di elencare alcuni motivi per i quali è importante votare:

1.      PER responsabilità

Votare è la forma più concreta per cambiare o migliorare la società. E’ la partecipazione al voto col quale si esprime il proprio giudizio che non lascia spazio ad altri di decidere per conto nostro. Questa partecipazione resta in definitiva per tutti il segno concreto dell’assunzione di un impegno, senza disertare dalle proprie responsabilità.

2.      PER eticità

Chi amministra la cosa pubblica deve farlo nell’interesse del Paese. Andare a votare significa poter determinare chi ci governa. Non ci si può lamentare che la politica è corrotta (anche se non tutta la politica è così) e poi affidare il proprio voto a chi invece fa politica per interesse personale, per chi è inquisito, per chi addirittura è stato condannato.

Bisogna affrontare con forza il problema della corruzione, dell’evasione e della criminalità organizzata che tolgono risorse al Paese a scapito dei cittadini e delle imprese oneste.

3.      PER la giustizia e la solidarietà

Votare per questa o quella lista significa poter indicare quale politica il nostro Paese stabilirà per affermare principi di giustizia, non violenza, cooperazione, solidarietà e per tutelare il diritto alla dignità, alla cittadinanza e alla diversità per ogni persona e bandire ogni forma di discriminazione ed esclusione.

4.      PER il lavoro

Il lavoro dovrà costituire la priorità del nuovo governo. Occorre un piano straordinario che dia risposte concrete ai vari soggetti dell’economia reale (lavoratori, imprese, famiglie e settore pubblico) e si inverta la tendenza che ha visto in questi anni lo strapotere della finanza speculativa. Un piano che dia certezze e possibilità di futuro ai giovani.

5.      PER il diritto alla salute e all’assistenza

Bisogna garantire il diritto alla salute e all’assistenza socio sanitaria con un’opera continua di riqualificazione della spesa pubblica, per rendere sempre più appropriata l’offerta del welfare, avvicinandola ai bisogni dei cittadini.

6.      PER la cultura e l’ambiente

Il nostro paese ha una risorsa straordinaria nel patrimonio artistico e paesaggistico. Non bisogna tagliare ma investire nei settori culturali e perché vengano salvaguardati gli ambienti naturali e la ricchezza dei biosistemi. Bisogna fermare il consumo del territorio e dare maggiori possibilità di sviluppo ai progetti di riqualificazione agricola.

 

NOTA PER I NOSTRI LETTORI

I nostri lettori che volessero lasciare un commento, un giudizio, anche una critica, sono liberi di farlo. Non saranno ammessi commenti con indicazioni di voto in quanto in contrasto con la “policy del sito”, pertanto il responsabile del Blog rimuoverà tali commenti.

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COME VOTARE?

Qui spieghiamo COME si vota per le Elezioni politiche e quelle Regionali.

 

ELEZIONI CAMERA E SENATO

Quando si vota

Domenica 24 febbraio 2013 dalle ore 8:00 alle ore 22:00

Lunedì 25 febbraio 2013 dalle ore 7:00 alle ore 15:00

(gli elettori che a orario di chiusura si trovassero ancora al seggio saranno ammessi a votare)

Chi può votare

Votano per l’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica gli elettori che hanno compiuto rispettivamente 18 e 25 anni entro il primo giorno della votazione (24 febbraio 2013).

Per votare bisogna essere in possesso della tessera elettorale e di un documento di identità valido

 

Come si vota

Sia per l’elezione della Camera dei deputati che per quella del Senato della Repubblica l’elettore esprime il voto tracciando un solo segno (una X o un semplice tratto) sul contrassegno della lista prescelta.

Non è possibile manifestare “voto di preferenza”; la lista di candidati è, infatti, “bloccata”, cioè i nominativi sono presentati in un ordine prestabilito al momento del deposito della lista stessa.

Il nostro attuale sistema di voto è la legge Calderoli, la numero 270 del 2005, che prevede l’abolizione dei collegi uninominali, il listino bloccato e un premio di maggioranza di un minimo di 340 seggi alla Camera per la coalizione che ottiene la maggioranza relativa e garantita su base regionale al Senato

 

Le soglie di sbarramento

Alla Camera è al 10% per le coalizioni, al 4% per i partiti non coalizzati e al 2% per i coalizzati.

Al Senato è al 20% per le coalizioni, all’8% per i partiti non coalizzati e al 3% per i coalizzati

Il nodo del Senato

Il premio di maggioranza su base regionale al Senato sarà una variabile fondamentale per le coalizioni e il loro peso in Aula: determinante sarà il voto in quelle regioni con un alto premio, come Sicilia e Lombardia

Il listino bloccato

Non si possono indicare preferenze: i candidati vengono eletti in base all’ordine di presentazione in lista

La scelta

L’elettore vota per il partito che sceglie, indicando implicitamente anche la coalizione di governo.

 

La legge Calderoli prevede l’apparentamento tra liste diverse: la coalizione in questo caso deve indicare un suo leader e un programma comune

 

La croce sul simbolo

Si vota tracciando una croce sul simbolo del partito. Non è consentito indicare preferenze tra i candidati né scrivere il nome del premier

Il capo della coalizione

Il capo della coalizione, in caso di vittoria, non è di diritto presidente del Consiglio: il compito di nominarlo spetta sempre al presidente della Repubblica.

Ecco di seguito i fac-simile delle schede per Camera (colore rosa) e Senato (colore giallo), per la nostra circoscrizione.

 

 

 

 

 

ELEZIONI REGIONE LOMBARDIA

A seguito dello scioglimento anticipato del Consiglio regionale, i cittadini iscritti nelle liste elettorali dei comuni della Lombardia sono chiamati ad eleggere il nuovo Consiglio regionale e il Presidente della Regione.

Come si vota
Il Consiglio regionale e il Presidente della Regione sono eletti a suffragio universale e diretto.
La votazione per l’elezione del Presidente della Regione e del Consiglio regionale avviene su un’unica scheda.
Ciascun elettore può, a scelta:

a)      votare per un candidato alla carica di Presidente della Regione

b)      votare per un candidato alla carica di Presidente della Regione e per una delle liste a esso collegate, tracciando un segno sul contrassegno di una di tali liste

c)      votare disgiuntamente per un candidato alla carica di Presidente della Regione e per una delle altre liste a esso non collegate, tracciando un segno sul contrassegno di una di tali liste (cosiddetto “voto disgiunto”);

d)      votare a favore solo di una lista; in tale caso il voto si intende espresso anche a favore del candidato Presidente della Regione a essa collegato.

Sulla scheda il nome e il cognome di ogni candidato alla carica di Presidente è indicato all’interno di un rettangolo, al cui fianco è riportato il contrassegno del gruppo di liste (o i contrassegni dei gruppi di liste riunite in coalizione) collegate al candidato.

SOLO PER LE REGIONALI in corrispondenza del contrassegno prescelto è possibile indicare, nelle apposite righe, l’eventuale preferenza scrivendo nome e cognome del candidato che si vuole votare.

 

NOTA PER I NOSTRI LETTORI

I nostri lettori che volessero lasciare un commento, un giudizio, anche una critica, sono liberi di farlo. Non saranno ammessi commenti con indicazioni di voto in quanto in contrasto con la “policy del sito”, pertanto il responsabile del Blog rimuoverà tali commenti.

8 pensieri su “Perché (e come) votare?”

  1. c’è un interessante intervento di Jacopo Fo sul suo blog, che io considero un superamento della facile tifoseria rabbiosa che si avverte tra i vari sostenitori di diversi schieramenti. Invito a leggerlo.
    Termina con questa frase:

    Se invece non voti o annulli la scheda sappi che il numero degli onorevoli è fisso. Non diminuisce se ci sono meno votanti. Se anche votasse solo un italiano su 100 eleggerebbero ugualmente lo stesso numero di onorevoli. Non votare ha l’effetto pratico di accettare quel che decidono gli altri. È illogico ma è così.

  2. a parte il fatto che ho scritto 20 perché nell’articolo linkato di Repubblica c’è scritto 20 (rileggere), se sono 29 prendo nota e non difendo NESSUNO …
    ma poco importa, sul coinvolgimento di tutti ho scritto nello stesso articolo nel lontano 14 dicembre (rileggere: “Vergogna! Il nostro giudizio che non può essere che duro per questi comportamenti intollerabili è già esteso a tutti i consiglieri che verranno coinvolti di qualunque gruppo politico”.)
    non capisco come mai si fa una misera contabilità e non ci si affretta a dire “certe persone non devono stare nell’amministrazione pubblica” … e neppure una parola sui problemi del lavoro, della giustizia, della solidarietà, dell’ambiente, della cultura, della salute… temi che riguardano tutti i cittadini “normali”.

  3. a parte il fatto che sono 29,ma poco importa,non capisco come mai non si è affrettato a pubblicarlo sul sito come ha fatto con quelli di maggioranza….distinti saluti

  4. A parte il fatto che non ce ne dovrebbe essere nemmeno uno !
    (chi amministra ha l’obbligo di essere onesto, quelli sono soldi nostri).
    E 4 bastano e avanzano ….
    E mi sono limitato a fare l’elenco degli arrestati, dei rinviati a giudizio, dei condannati.
    Se poi aggiungiamo gli indagati per peculato sono ben 62 di maggioranza PDL Lega e 20 di minoranza (leggere i due articoli qui)… Ovviamente con il beneficio della prova e solo dopo la condanna (se mai si riuscirà mai a condannare qualcuno in questo paese con le leggi di prescrizione e via elencando).
    http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/12/20/news/lombardia_altri_37_indagati_fra_i_politici_del_centrodestra-49167090/
    http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/01/29/news/regione_indagati_per_preculato_20_consiglieri_dell_opposizione-51530440/

  5. Confermo invece che molti esponenti della maggioranza che ha sostenuto Formigoni, come ho scritto, “è stata inquisita per gravi reati”, tant’è che la giunta è stata prima azzerata e poi Formigoni ha dovuto dimettersi.
    Ecco l’elenco degli inquisiti PRIMA dello scandalo rimborsi che hanno coinvolto diversi consiglieri di maggioranza e minoranza:
    1 – l’assessore alla Casa Domenico Zambelli arrestato per aver comprato dalla ‘ndrangheta 4000 voti necessari ad essere eletto;
    2 – l’ex consigliere segretario Massimo Ponzoni (Pdl), arrestato a gennaio 2012 con varie accuse fra cui la corruzione e la bancarotta fraudolenta;
    3 – l’ex vicepresidente del Consiglio Regionale Franco Nicoli Cristiani (Pdl), che, arrestato, si è dimesso dal Consiglio regionale.
    4 – è stato condannato in primo grado a due anni e mezzo per falso e truffa il consigliere del Pdl Gianluca Rinaldin
    5 – rinviato a giudizio per varie ipotesi di reato, fra cui corruzione, l’ex vice presidente dell’Aula, Filippo Penati, Pd.

    Questi i fatti.
    Lo stesso Formigoni risulta ora indagato per corruzione nell’inchiesta sull’ospedale S.Raffaele.

  6. vorrei ricordare che c’è un unico inquisito per presunti voti da parte dell n’drangheta e non gran parte della giunta formigoni come da lei riportato…..se poi vogliamo parlare di rimborsi ricordiamo che gli indagati oltre ha diversi consiglieri di maggioranza,ci sono anche quelli di minoranza….distinti saluti

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