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Una mezza buona notizia sulle pensioni con 15 anni di contributi

Una delle conseguenze (e assurdità) della riforma Fornero sulle pensioni, oltre al noto e ancora non risolto problema degli “esodati”, riguardava migliaia di lavoratori che avevano versato i contributi da lavoro o volontari per 15 anni e che, con la riforma Fornero appunto, si sono visti cancellare questo diritto perché gli si chiede ora di versare almeno contributi per 20 anni.

Oltre al danno la beffa: chi non può continuare a versare i contributi non può neppure vedere la restituzione dei “suoi” versamenti perché lo Stato nega il rimborso di soldi che sono invece dei lavoratori!

Con una circolare del 30 gennaio il Ministero del lavoro annuncia che, chi ha versato i contributi entro la fine del 1992, può andare in pensione. Non con la vecchia legge, attenzione (60 anni per le donne e 65 per gli uomini), ma con le nuove norme di innalzamento dell’età pensionabile.

Una mezza buona notizia, quindi, anche se la nuova circolare non prevede l’estensione anche per i lavoratori che hanno versato 15 anni di contributi dopo il 1992.

Perché ne parliamo sul nostro sito?

La mezza buona notizia riguarda tantissime donne del nostro territorio che, nei mesi scorsi, hanno affollato i patronati e gli uffici sindacali per conoscere il loro destino pensionistico.

A livello nazionale il problema dei cosiddetti “silenti” ha interessato circa 65 mila lavoratori, soprattutto donne che, versati anni di tributi in carriere lavorative discontinue, hanno salutato il mercato del lavoro credendo di poter usufruire dell’attesa pensione una volta raggiunto il dato anagrafico. E invece- sorpresa!- si ritrovavano, con la riforma Fornero, a non poter trarre alcun frutto pensionistico, restando quindi senza lavoro e senza pensione.

Polemica, comunque, sull’annuncio dato dal Ministro Fornero che, abbastanza trionfalmente (forse perché siamo in campagna elettorale), dichiara che “dopo aver salvaguardato 140 mila lavoratori (esodati), aver sciolto il nodo delle ricongiunzioni onerose” ha detto di essere “soddisfatta di poter risolvere un problema che riguarda circa 65.000 persone, la maggior parte delle quali sono donne”.

Alla dichiarazione del Ministro, il segretario nazionale Spi Cgil Ivan Pedretti ha così risposto:  “Sulle pensioni con 15 anni di contributi il Ministro Fornero abbia un po’ di pudore ed eviti di attribuirsi meriti che non ha. È lei che ha creato il problema e, se ora è stato risolto, è merito delle organizzazioni sindacali dei pensionati che si sono mobilitate raccogliendo decine di migliaia di firme in tutta Italia- e insiste- Il Ministro ha semplicemente corretto se stessa e ha posto rimedio a una delle tante ingiustizie create a danno dei lavoratori e dei pensionati con la riforma che porta il suo nome. Il sospetto è che si tratti solo di uno spot elettorale perché è davvero curioso che dopo oltre un anno sia intervenuta solo ora”.

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